Il Fondo di Garanzia PMI semplificato è stato istituito dalla Legge di Bilancio 2022 dal Ministero dello Sviluppo Economico per sostenere le piccole e medie imprese, con diversi benefici per ottenere finanziamenti bancari. Questa misura già presente è stata migliorata per sopperire alla crisi economica sopraggiunta con la pandemia, e alle conseguenze soprattutto sulle aziende di piccole e medie dimensioni.

Questa garanzia tuttavia troverà spazio, con le stesse caratteristiche di semplificazione, solamente fino al 30 giugno 2022, perché a partire da aprile, l’accesso al fondo non sarà più gratuito, ma diventerà a pagamento, sulla base di una piccola commissione. In sostanza, a partire da aprile 2022 saranno riattivate le normali modalità di accesso al fondo, ovvero verranno messe da parte le misure introdotte con la pandemia.

A cambiare saranno anche i piccoli interventi, con prestiti inferiori a 30.000 euro, per le piccole imprese. Vediamo in questo articolo tutto quello che c’è da sapere su come cambia il Fondo Garanzia PMI a partire dal prossimo mese.

Cos’è il Fondo Garanzia PMI

Il Fondo di Garanzia è uno strumento che è stato messo a disposizione delle imprese dallo stato italiano, in accordo con le linee guida europee. L’obiettivo di questo fondo è sostenere le imprese garantendo loro un accesso facilitato a credito e liquidità, tramite finanziamenti bancari.

Trattandosi di un fondo rivolto esclusivamente alle PMI, i beneficiari sono piccole e medie imprese italiane, ma la possibilità è stata estesa anche ai professionisti. Di fatto lo stato si pone come intermediario tra le imprese e le banche, proponendo le garanzie che altrimenti le imprese non potrebbero dare alle banche durante una richiesta di finanziamento.

Questo fondo è un vero e proprio cuscinetto sia per le banche (che non corrono rischi a erogare i finanziamenti) sia per imprese e professionisti, che possono accedervi in modo più semplice. L’obiettivo quindi è garantire alle imprese un accesso facilitato al credito, in modo da favorire la ripartenza delle stesse. In particolare, questo sostegno è uno dei più utili per le imprese in materia di liquidità.

Questo fondo infatti è stato piuttosto utile nel periodo di pandemia, quando le imprese difficilmente potevano offrire garanzie sufficienti alle banche chiedendo un finanziamento. Con l’arrivo del Covid-19 infatti questo fondo è stato semplificato e potenziato, per sostenere nuovamente le imprese.

Le modifiche durante la pandemia

Prima di vedere come cambierà il fondo da luglio 2022, bisogna ricordare che il Fondo Garanzia PMI è stato soggetto a modifiche con l’arrivo del Covid-19. Con il Decreto Cura Italia infatti, il fondo è stato potenziato per sostenere le imprese in un periodo di crisi. In particolare, sono state istituite procedure semplificate per accedere al fondo stesso, sono state introdotte coperture di garanzia più alta e sono stati estesi i beneficiari.

Con l’arrivo della pandemia, l’accesso al fondo è diventato gratuito, per favorire le imprese in difficoltà economica e sostenerle nella richiesta di finanziamenti alle banche per la ripresa. Il funzionamento del fondo è molto semplice: l’impresa o il professionista interessato possono rivolgersi alla banca e chiedere un finanziamento tramite il fondo, e la banca può presentare opportuna richiesta.

Generalmente, il fondo funziona con una valutazione del merito dell’impresa, che assegna a ogni impresa un certo livello di rischio per la banca. Da questi valori vengono decisi sia la possibilità di accedere al fondo, sia qual è la garanzia che il fondo applica al caso specifico.

Tuttavia questo sistema di valutazione è stato del tutto sospeso nel periodo di pandemia, per agevolare tutte le imprese nelle richieste di liquidità agli istituti bancari. Queste modalità semplificate e speciali sono state prorogate fino alla fine di giugno 2022. Per cui al momento ci si trova molto vicino alla scadenza di tali agevolazioni, e a partire da luglio 2022 le cose cambieranno, e il fondo tornerà alla sua normale operatività.

Cosa cambierà da luglio 2022

A partire dal mese di luglio, il fondo tornerà alla sua normale operatività. Ma cosa significa nel dettaglio? Quali caratteristiche del sostegno cambieranno per le imprese? Prima di tutto le garanzie non saranno più gratuite: questo significa che per poter accedere al Fondo di Garanzia PMI bisognerà pagare una piccola quota, ovvero una commissione, come previsto normalmente.

In realtà questa commissione è già stata reintrodotta dal primo giorno di aprile 2022, tuttavia da luglio il fondo tornerà con tutte le sue caratteristiche originarie. In particolare, da luglio la liquidità non sarà più disponibile gratuitamente per le aziende che hanno richiesto finanziamenti per il sostegno al contrasto dell’aumento dei prezzi dell’energia.

Terminerà anche la garanzia per piccoli prestiti, dedicati a professionisti e piccole imprese, fino a 30.000 euro. Verrà inoltre introdotto nuovamente il modello della valutazione del rischio, ovvero per poter accedere alla garanzia, e per stabilire in quale misura sarà applicata, l’azienda verrà inserita in una valutazione del rischio, come accadeva precedentemente all’arrivo della pandemia.

Tuttavia, oltre ad un ritorno al normale funzionamento del fondo, arriveranno anche alcune importanti novità. Le caratteristiche di funzionamento del fondo verranno stabilite infatti di anno in anno dalla Legge di Bilancio, in base a:

  • Piano annuale di attività, che determina gli importi da finanziare;
  • Un sistema di valutazione del rischio, ovvero la propensione al rischio delle garanzie del fondo.

Si può dire quindi che il Fondo di Garanzia PMI ogni anno avrà caratteristiche proprie, ovvero potranno essere introdotte disposizioni specifiche di anno in anno.

Come richiedere l’accesso al fondo da luglio 2022

Riassumiamo il funzionamento del Fondo di Garanzia per le PMI, a partire da luglio 2022. Prima di tutto bisogna ricordare che il fondo è rivolto ai seguenti soggetti:

  • Qualunque piccola o media impresa iscritta al Registro delle Imprese;
  • Liberi professionisti;
  • Consorzi;
  • Startup innovative.

Per rientrare nel cappello di piccola e media impresa, ricordiamo che le attività devono essere composte da meno di 250 lavoratori dipendenti, e avere un fatturato inferiore a 50 milioni di euro. Per quanto riguarda i liberi professionisti, per poter accedere al fondo devono essere iscritti ad un albo o alle associazioni professionali riconosciute dal MISE.

Le aziende di diversi settori possono richiedere l’accesso al fondo: dalle attività manifatturiere alle costruzioni, dalla ristorazione al turismo, dalla sanità all’istruzione, e così via. Per poter accedere a questa garanzia non va presentata una apposita domanda, ma è possibile richiedere il finanziamento direttamente alla banca, e richiedere di essere ammessi al fondo.  

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