La fatturazione elettronica è una metodologia di lavoro per i professionisti autonomi che molti utilizzano quotidianamente per fatturare. Si tratta di un sistema che garantisce oltre ad una facile gestione della contabilità, anche una maggiore trasparenza verso il fisco, perché le fatture in questo modo sono tracciabili.

Sulla fatturazione elettronica si è parlato molto negli scorsi mesi, in particolare sul futuro della fatturazione elettronica per diversi soggetti che al momento ne sono esenti. La fatturazione elettronica è stata incentivata dall’Europa, che ne ha dichiarato la proroga almeno fino al 2024.

Tra le principali novità in materia per il prossimo anno, troviamo l’applicazione dell’obbligo della fatturazione elettronica per alcune figure professionali che fino ad ora ne erano escluse, e il divieto per altre. Troviamo coinvolte nelle modifiche le figure dei medici professionisti, oppure i liberi professionisti che operano tramite regime forfettario, che sono le principali categorie fino ad ora escluse.

Che si parli di ipotesi, di proposte europee o di prospettive in Italia, al momento sale l’attesa per conoscere il futuro dell’obbligo della fatturazione elettronica. Vediamo in questo articolo quali sono le principali novità attese per il 2022 per la fatturazione elettronica, e quali sono le figure professionali che dovranno adeguarsi a questo sistema.

Fattura elettronica: applicazioni e vantaggi

La fatturazione elettronica porta con sé alcuni vantaggi, da un lato per lo stato e fisco, e dall’altro lato per i cittadini che ci lavorano. In particolare la fatturazione elettronica semplifica e rende più trasparenti le transazioni e i pagamenti che riguardano tutte quelle fatture emesse da professionisti o soggetti che lavorano con Partita Iva.

Da diverso tempo molti lavoratori con Partita IVA infatti si sono adeguati all’obbligo di utilizzare la fatturazione elettronica nel proprio lavoro, per proporre le fatture ai clienti.

Lavorare tramite fatturazione elettronica significa emettere fattura direttamente all’intestatario tramite un programma software che permette la comunicazione anche al fisco. Per questo motivo la fatturazione elettronica è vantaggiosa per il fisco perché garantisce una maggiore trasparenza dei lavoratori verso il fisco stesso.

È facile immaginare come un sistema di questo tipo limiti notevolmente l’evasione fiscale, perché tutte le transazioni e le fatture emesse dall’impresa o da libero professionista vengono registrate in un apposito software, e comunicate direttamente all’Agenzia delle Entrate.

Per il cittadino lavoratore che utilizza questo sistema il vantaggio principale è la semplificazione della gestione delle fatture, che viene registrata in un unico sistema software che mantiene tutti i dati che riguardano le fatture passate e i contatti dei propri clienti.

Fatturazione elettronica: prospettive 2022

Per il prossimo anno si discute già da tempo del futuro dell’obbligo della fatturazione elettronica per determinate categorie di lavoratori. Al momento alcune categorie infatti sono esonerate dall’obbligo di emettere fattura elettronica, tramite software apposito. Tuttavia ciò non toglie che i soggetti, anche se lavorano con particolare regimi agevolati, possono accedere a questa modalità per emettere le proprie fatture.

Un esempio è quello di chi lavora con regime forfettario, un regime fiscale particolarmente vantaggioso per i lavoratori autonomi e professionisti. La fatturazione elettronica in questo caso è facoltativa ma non è ancora obbligatoria, ma questo potrebbe cambiare presto se verranno confermate le misure ipotizzate al momento per il prossimo anno.

Per questi lavoratori dal prossimo anno infatti potrebbero cambiare alcune caratteristiche fiscali, anche se sulle regole base (che stabiliscono per esempio il tetto massimo di reddito di 65.000 euro annui) non sono previsti cambiamenti. Al momento ancora non è attivo obbligo di fatturazione elettronica per chi lavora con questa particolare agevolazione, tuttavia l’UE ha visto positivamente la proposta della Commissione Europea sull’obbligatorietà di questa fatturazione anche per chi lavora in forfettario.

Tale proposta tuttavia non verrà attuata nell’immediato, secondo le prime indiscrezioni, ma sarà applicata in modo graduale per tutte le categorie che al momento ne risultano ancora escluse, come ad esempio i lavoratori con regimi agevolati.

Fattura elettronica e professioni sanitarie

Un altro discorso specifico, relativo alla fatturazione elettronica, è necessario per tutti quei professionisti che lavorano nell’ambito sanitario. Secondo alcune ipotesi degli scorsi mesi, per il 2022 si prospettava l’arrivo dell’obbligo di fatturazione elettronica anche per le professioni in ambito medico o sanitario, tuttavia così non è stato.

Per tutto il 2022 non sarà necessario per i professionisti che lavorano in ambito sanitario procedere con la fatturazione elettronica. Ma non si tratta semplicemente di un esonero dall’obbligo di fatturazione elettronica, ma per le professioni sanitarie si tratta di un vero e proprio divieto di utilizzare la fatturazione elettronica nel proprio lavoro.

L’Unione Europea è stata chiara su questo: fino alla fine del 2022 le professioni che ruotano intorno alla sanità e in ambito medico non potranno avvalersi del sistema di fatturazione elettronica perché di fatto viene imposto un divieto generale. Si tratta quindi di utilizzare ancora la fatturazione cartacea per tutte le prestazioni di tipo sanitario.

Le motivazioni che stanno dietro a questa decisione presa in merito a questa particolare categoria di lavoratori sono da ricondurre alla privacy: i dati sensibili relativi ai pazienti non saranno inseriti nei software per la fatturazione elettronica.

Questo è valido per tutto il 2022, mentre per gli anni successivi bisognerà attendere ulteriori proposte e decisioni europee. Ecco un elenco esaustivo di tutti i soggetti che lavorano in ambito sanitario che vengono esclusi dall’obbligo, per cui sussiste il divieto:

  • Aziende sanitarie locali, ospedali;
  • Istituti di ricovero e cura;
  • Policlinici universitari;
  • Farmacie, sia nel pubblico che nel privato;
  • Presidi di specialistica ambulatoriale;
  • Strutture adibite all’assistenza protesica e integrativa;
  • Strutture per l’erogazione di servizi sanitari;
  • Professionisti iscritti all’Albo dei medici chirurghi, odontoiatri;
  • Veterinari;
  • Esercizi commerciali che distribuiscono farmaci;
  • Strutture sanitarie militare;
  • Iscritti agli albi di professioni sanitarie e elenchi speciali.

Per quanto riguarda invece l’invio dei dati dei corrispettivi giornalieri tramite l’utilizzo della Tessera Sanitaria, l’obbligo sarà effettivo solamente a partire dal primo gennaio 2023. La questione del fisco in ambito medico è piuttosto complessa a questo proposito, date anche le modifiche alle proposte degli ultimi mesi. Tuttavia la situazione rimane ancora in standby per un altro anno, per cui al momento non è ancora introdotto l’utilizzo di software per la memorizzazione e trasmissione dei dati tramite fatturazione elettronica.

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Valeria Oggero
Classe 1992, laureata in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Torino, da sempre sono appassionata di scrittura. Dopo alcune esperienze all'estero, ho deciso di approfondire tematiche inerenti la fiscalità nazionale relativa alle persone fisiche ed alle partite Iva. Collaboro con Fiscomania.com per la pubblicazione di articoli di news a carattere fiscale. Un settore complesso quello fiscale ma dove non si finisce mai di imparare.

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