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Diventare Fashion Blogger: gli aspetti fiscali da conoscere

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Quanto guadagna un fashion blogger? Quali sono le sue principali fonti di guadagno e come dichiara all’Amministrazione finanziaria le sue entrate? Come riuscire ad essere in regole con il Fisco?

Il mondo del fashion blogging è in costante crescita, con sempre più persone che scelgono di intraprendere questa carriera. Tuttavia, diventare una fashion blogger non significa solo creare contenuti interessanti e coinvolgenti, ma anche conoscere gli aspetti fiscali che ne derivano. In questo articolo, esploreremo i diritti e i doveri fiscali per chi vuole avviare una carriera come fashion blogger.

Se credi che per essere un fashion blogger di successo sia sufficiente aprire un blog e postare le tue foto, ti sbagli di grosso. Pensa che ci sono in media ogni mese circa migliaia di ricerche di questa keyword su Google. Avrai, quindi, capito quanto sia difficile riuscire a posizionarsi e quindi essere visibili online con questa parola chiave.

Se anche tu vuoi capire come si diventa fashion blogger, in questo articolo cercherò di aiutarti. Ti servirà tanto impegno e duro lavoro.

Ma, in fondo tutte le fashion blogger sono partiti da zero. L’aspetto su cui, principalmente, voglio concentrarmi è quello legato al Business per chi vuole operare nel mondo online. Ti mostrerò quali sono le principali fonti di guadagno di un fashion blogger e ti spiegherò, soprattutto, come dichiarare correttamente i proventi che percepisci all’Amministrazione Finanziaria. Poco importa che tu sia ancora una aspirante fashion blogger, oppure una professionista del settore. Se vuoi analizzare da un punto di vista economico questo settore e capire come operare al meglio da un punto di vista fiscale, questo è l’articolo che fa per te.

Se hai dubbi o domande al termine dell’articolo troverai come metterti in contatto con me!

Come guadagna una fashion blogger?

Un fashion blogger ha a disposizione diverse fonti di guadagno, ma tutte basate sul proprio blog, e sul proprio personal branding. Alcune fonti sono tipiche di tutti i marketers, mentre altre, invece, riguardano esclusivamente i settori legati al mondo della moda. In particolare chi lavora nel mondo della moda e del lifestyle può guadagnare utilizzando alcune (o ancora meglio tutte), le seguenti fonti, che andremo ad analizzare di seguito.

Pubblicità sul sito web

L’online advertising, ovvero la pubblicità sul Web è sicuramente la fonte di guadagno a cui tutti i blogger aspirano. Si tratta di una rendita passiva, che ci permette di guadagnare in ogni momento, ed è basata sulla pubblicità che si inserisce sul blog. Oggi il più famoso strumento di online advertising è sicuramente Google Adsense. Si tratta di uno strumento che permette di inserire sul blog banner pubblicitari attraverso l’inserimento di un codice di Google nel sito, al fine di mostrare pubblicità basate sui dati che lo stesso Google raccoglie sugli utenti. Il blogger guadagna per ogni “click” che i visitatori effettuano sul banner per andare sulla pagina legata a quella specifica offerta.

Il segreto per avere successo con questa fonte di guadagno è quello di essere ben indicizzati su Google: essere in prima pagina per alcune parole chiave, può permettervi di racimolare facilmente qualche migliaia di euro al mese. Tutto questo a patto di riuscire ad avere pubblicità profilate con gli interessi del vostro pubblico.

Un altro sistema, alternativo, o da utilizzare in modo congiunto ad Adsense è quello di vendere direttamente gli spazi pubblicitari. È possibile, infatti, farsi pagare una cifra in abbonamento per inserire specifiche pubblicità su una pagina o su tutto il sito. Per questa strategia, potresti accordarti con case di moda di vestiti o gioielli, ma anche ristoranti e locali di vario genere.

Vendita di spazi pubblicitari tramite media agency

Anche in questo caso stiamo parlando di online advertising, ma questa volta non più gestito da portali esterni, ma direttamente dal blogger. Questa volta gli spazi pubblicitari del blog vengono gestiti ed offerti direttamente dal blogger alle varie media agency. Queste agenzie sono disposte a pagare il blogger per inserire un proprio banner pubblicitario altamente profilato per il pubblico di riferimento.

Il vantaggio di questo tipo di online advertising è insito nel fatto che i banner pubblicitari saranno affittati ad aziende che offrono prodotti altamente profilati per i visitatori del blog. Quindi le possibilità di guadagno sia per l’azienda che per il blogger aumentano.

Il vantaggio della gestione diretta dei banner pubblicitari sta nel fatto che non ci sono intermediazioni e quindi il guadagno realizzato andrà tutto direttamente nelle mani del blogger. Anche in questo caso è necessario avere un elevato numero di visitatori mensili del blog affinché le aziende decidano di affidare al vostro blog i propri banner pubblicitari.

Guadagnare come influencer

Molti Fashion Blogger con il passare del tempo e l’aumento della loro notorietà possono essere in grado di “influenzare” le opinioni di consumo dei propri followers. Pensate a quante ragazze cambiano il loro look o acquistano un determinato prodotto soltanto perché lo hanno visto nel blog di Chiara Ferragni.

I blogger che riescono ad avere questo potere di influenzare le abitudini e gli acquisti dei propri follower sono molto ricercati dalle aziende. Specialmente quelle legate al mondo della moda, della cosmetica e dell’abbigliamento. Queste aziende, infatti, legano le loro strategie di marketing ai blogger.

Per un’azienda di cosmetica, ad esempio, avere i propri prodotti recensiti da una fashion blogger famosa può portare vendite maggiori rispetto a quelle che otterrebbe con altri tipi di campagne promozionali.

Per quanto riguarda il guadagno il blogger che funge da influencer non viene pagato direttamente dalle aziende, ma al massimo può ottenere un rimborso spese legato ai viaggi o ai servizi fotografici che andrà ad effettuare. In questo caso il vero pagamento avviene “in natura“, attraverso gli oggetti che il blogger deve recensire e che resteranno nella sua disponibilità una volta finita la recensione.

Se ci pensate bene un influencer pagato dall’azienda per la quale rilascia una recensione non esprimerebbe mai un giudizio neutro e indipendente, e questo potrebbe mettere a repentaglio la sua reputazione sul web, cosa per lui fondamentale.

Guadagni da ambassador

Figura molto simile a quella dell’influencer è quella dell’ambassador. Si tratta del passo successivo rispetto all’influencer. L’ambassador, infatti, è in grado di influenzare gli acquisti proprio per la sua capacità di creare un personal branding. L’ambassador , quindi, è un vero e proprio rappresentante dell’impresa nei confronti del pubblico. Per questo motivo le imprese stipulano dei veri e propri contratti con i fashion blogger più famosi per fargli indossare la propria linea di abbigliamento, di accessori o di make-up.

L’ambassador può anche non avere delle reali competenze in merito al prodotto da promuovere, ma in generale è un soggetto che ha un elevatissimo numero di follower e che è in grado di indirizzare i gusti e le abitudini di acquisto dei consumatori. A differenza dell’influencer, l’ambassador riceve un compenso per questo tipo di promozione. Se riuscirete anche voi a farvi pagare da un’azienda per indossare un prodotto, allora anche voi sarete degli ambassador.

Fashion Blogger e guadagni su Youtube

Un’altra forma di guadagno per fashion blogger che sta avendo successo negli ultimi anni è sicuramente quella legata ai video realizzati e pubblicati su Youtube. Ormai molti fashion blogger non basano più il loro blog soltanto sugli articoli scritti, ma associano ai vari post, alcuni video da loro realizzati e pubblicati su Youtube. Il vantaggio è quello di essere presenti su molti più canali rispetto al solo blog. Quindi, di conseguenza, è più facile arrivare a coinvolgere un pubblico sempre più vasto. Non è detto, infatti, che un lettore di un sito sia anche interessato ai video di Youtube, e lo stesso vale al contrario. Naturalmente anche in questo settore servono costanza di pubblicazione e qualità dei video, per poter avere successo.

Per quanto riguarda le possibilità di monetizzazione, Youtube mette a disposizione degli utenti che hanno un certo numero di views (almeno 1.000) la possibilità di essere inseriti nel programma partner. Questo programma consente la possibilità di inserire banner pubblicitari della durata di 20 secondi in testa al video pubblicato. Questo tipo di pubblicità viene remunerata da Youtube a “Cost per Mile” (CPM), ossia la somma che gli sponsor versano al sito per visualizzare i propri banner o spot ogni 1.000 visualizzazioni del video. In generale possiamo dire che ogni 1.000 visualizzazioni con un unico video si possono guadagnare compensi tra i 3,00 euro e gli 5,00 euro, lordi.

Creare una linea di abbigliamento

Creare il proprio personal branding è il primo passo per un fashion blogger di successo. Come per i più famosi fashion blogger, creare e realizzare la propria linea di abbigliamento è forse uno dei punti di arrivo più importanti. Soltanto in pochi ci riescono perché gli ostacoli lungo il cammino sono davvero tanti. In ogni caso realizzare una linea di abbigliamento significa avviare a tutti gli effetti un’attività di tipo commerciale che venderà i propri prodotti in E-commerce.

Per un fashion blogger, significa oltre a dover produrre, essere in grado di gestire un negozio virtuale. Con tutti gli adempimenti amministrativi e fiscali che ne conseguono. Per avviare questo tipo di attività sano necessarie conoscenze approfondite, e per questo rivolgersi ad esperti. Come un manager, per la gestione del negozio e un Commercialista che si occupi di tutti gli adempimenti fiscali diventa pressoché indispensabile. In questo caso dare una stima dei guadagni che si possono realizzare diventa piuttosto complicato. Come tutte le attività commerciali, possono andare molto bene, ma anche naufragare dopo pochi mesi. Tutto dipende dalle capacità di chi gestisce l’azienda, e dalla bontà dei prodotti venduti.

Vendita di infoprodotti

Il settore della moda è sicuramente legato alla realizzazione di prodotti digitali come guide online, ebook, video-tutorial, etc. Anche in questo caso è necessario informarsi su quali temi siano maggiormente in line con gli utenti, in grado di creare interesse anche all’acquisto. Molto spesso l’infoprodotto viene utilizzato come strumento iniziale, spesso gratuito o a basso valore, per invogliare l’utente ad entrare maggiormente in contatto con il creator ed essere poi pronto ad effettuare acquisti successivi.

Come dichiara i guadagni la fashion blogger?

Dopo aver analizzato in dettaglio le principali fonti di guadagno di un fashion blogger vediamo come questi diversi redditi devono essere dichiarati all’Amministrazione finanziaria. La maggior parte dei blogger che avviano il loro sito, spesso non si preoccupano affatto delle implicazioni fiscali che ci sono quando si percepiscono dei guadagni online. Altri, invece, si spaventano e decidono di abbandonare l’avvenuta del blogging dopo poco tempo. Entrambi questi comportamenti sono profondamente sbagliati e possono portarvi o a delle conseguenze spiacevoli. Come ad esempio, un accertamento fiscale (se non si dichiarano i guadagni). Oppure ad abbandonare un sogno prima senza aver almeno provato a realizzarlo.

Il giusto comportamento da tenere è quello di conoscere quali sono gli aspetti e le implicazioni fiscali legate al guadagno online. Prima di proseguire è vedere nel dettaglio cosa bisogna fare per essere in regola con l’Amministrazione finanziaria, è bene precisare che quando si iniziano a percepire dei compensi per una attività svolta online per la gestione di un blog, siamo di fronte a quella che in gergo commerciale viene definita “impresa“. Gestire un’attività online, quindi, presuppone una serie di adempimenti fiscali e amministrativi tipici di un imprenditore commerciale.

L’apertura della partita Iva

L’aspetto che maggiormente spaventa è sicuramente quello legato all’apertura della partita Iva. Per un blogger che non ha mai avviato un’attività commerciale prima d’ora pensare di aprire partita Iva spaventa. Il fatto è che, almeno inizialmente, non è possibile contare su una entrata certa e quindi sapere di avere degli oneri a fronte di proventi non ancora sicuri, può spaventare. Oggi l’apertura della partita Iva per l’inizio di un’attività come quella del fashion blogger è piuttosto semplice ed è possibile fruire di un regime fiscale semplificato. Mi riferisco al c.d. “Regime forfettario“. Questo regime è il regime naturale di tutte le imprese commerciali che fatturano al di sotto di un limite stabilito per legge (ragguagliato ad anno nel primo anno di attività). Il vantaggio consiste nella possibilità di usufruire di un’imposta sostitutiva dell’IRPEF (e delle relative addizionali) con aliquota del 5% (per i primi cinque anni), e del 15% a regime (negli anni successivi).

Si tratta di un regime fiscale che può essere utilizzato senza limiti temporali, ma a patto di rispettare i parametri fissati per l’ingresso e per la permanenza. Il vantaggio principale di questo regime è che non è necessaria la tenuta delle scritture contabili e non si è assoggettati all’applicazione dell’Iva o degli ISA. Si tratta di semplificazioni importanti, che ti permetteranno di risparmiare tempo e denaro e dedicarti con maggiore enfasi alla vostra attività imprenditoriale. L’aspetto importante da evidenziare è che è opportuno essere affiancati da un dottore commercialista esperto che possa indirizzarti verso il regime fiscale migliore per le tue caratteristiche personali e di impresa.

I contributi previdenziali

Aderendo al regime forfettario vi sono delle importanti agevolazioni anche per quanto riguarda i contributi previdenziali. I soggetti che esercitano un’attività commerciale, infatti, sono tenuti a versare i contributi previdenziali alla Gestione commercianti dell’Inps. Si tratta di una gestione previdenziale obbligatoria che prevede il versamento annuo di contributi fissi che vanno a coprire un reddito fino a circa €. 15.000. Questi contributi sono obbligatori e fissi (per circa 4.000 euro annue), e devono essere pagati in ogni caso, anche se dalla vostra attività non state percependo alcun guadagno. Ebbene, con il regime forfettario l’importo di questi contributi, è ridotto del 35%. Per approfondire: “Riduzione contributi INPS 35% per forfettari“. Si tratta di un’importante agevolazione, che vi consentirà di risparmiare facendo comunque restare inalterata la copertura previdenziale.

Consulenza fiscale online


Se vuoi saperne di più sui guadagni legati all’attività di fashion blogger, oppure se vuoi approfondire ed avere maggiori informazioni sull’apertura della partita Iva, o degli adempimenti fiscali, contattaci. Attraverso la consulenza potrai trovare risposta alle tue domande, risolvere i tuoi problemi di natura fiscale e pianificare al meglio l’apertura della tua attività. Quando si inizia una nuova attività è importante conoscere e pianificare le uscite fiscali e contributive in modo da saper stimare la redditività della propria attività. Inoltre, può essere importante effettuare una valutazione tra le varie forme giuridiche per valutare la più conveniente nella tua situazione.

Grazie alle nostre competenze e conoscenze in ambito Fiscale amministrativo e del mondo del Web Marketing potremo aiutarti a migliorare il tuo blog in modo pratico, accessibile ed economico.

4 COMMENTI

  1. Complimenti per tale articolo… Ho cercato per mesi dei chiarimenti sugli oneri fiscali gravanti sui blogger senza mai trovare risposte soddisfacenti alle mie domande. Credo che mediamente ci sia una grossa disinformazione su tale materia e che tali discipline, anche se di nicchia, debbano essere introdotte all’interno dei percorsi di studio universitario.
    Io gestisco un blog Instagram @models.independent e spero che la giurisprudenza contribuisca a far chiarezza su fattispecie del tutto nuove e di non facile regolamentazione.

  2. Concordo con lei. L’attività legata al mondo del Web non è ancora specificatamente regolamentata, e ad oggi sarebbe opportuno che le attività online fossero dotate di una specifica normativa fiscale. Speriamo che possano intervenire presto.

  3. Leggendo questo Suo interessantissimo articolo mi sorge un dubbio: se i prodotti che un blogger recensisce e che rimangono poi in suo possesso costituiscono una sorta di pagamento “in natura”, non dovrebbero essere considerati come parte del suo reddito? In caso di risposta affermativa, come potrebbero essere dichiarati per evitare problemi con il fisco?

  4. Certamente i prodotti ricevuti per recensione e che rimangono nella disponibilità del blogger rappresentano un compenso “in natura” da dichiarare al valore normale ex art. 9 del TUIR.

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