Il 30 aprile 2021 è l’ultimo giorno disponibile per presentare la dichiarazione Iva annuale, relativamente all’anno fiscale 2020. La dichiarazione può essere presentata telematicamente o tramite professionista abilitato.
La presentazione Iva è obbligatoria per tutti i titolari di attività di impresa o liberi professionisti, ed è un obbligo fiscale che se omesso, può portare a sanzioni particolari.

Bisogna comunque sapere che in alcuni casi il soggetto, imprenditore o autonomo, è esonerato dalla presentazione dell’Iva e non incorre in sanzioni. Andiamo a vedere nel dettaglio di cosa si tratta, quando è obbligatorio presentare questa particolare dichiarazione, e quando è possibile venirne esonerati.


Chi deve presentare la dichiarazione Iva

Sono obbligati a presentare la dichiarazione Iva ogni anno tutti i titolari di Partita Iva. Sono inclusi tutti i titolari di attività di impresa, come spiega Ipsoa.it:

“Sono tenuti alla presentazione della dichiarazione annuale IVA tutti i contribuenti esercenti attività d’impresa (sotto qualsiasi forma giuridica) ovvero attività artistiche o professionali (anche in forma associata), titolari di partita IVA.”

La dichiarazione Iva è quindi obbligatoria per tutti coloro che possiedono Partita Iva, e sono previste sanzioni in caso di mancata comunicazione. Tuttavia, anche se la data limite per presentarla è il 30 aprile, ci sono ancora 90 giorni di tempo, entro cui è considerata comunque valida, e si incorre comunque in questo caso in una sanzione amministrativa.

Ma cos’è la dichiarazione Iva nel dettaglio? L’Iva è l’Imposta sul Valore Aggiunto, che viene applicata su ogni fase della produzione di un bene o di erogazione di un servizio, e di fatto aumenta ad ogni passaggio della lavorazione del prodotto.

L’Iva fa parte delle tasse che i cittadini devono allo stato, per questo motivo le imprese e i professionisti devono preoccuparsi di presentarla e dichiararla annualmente al fisco.

Dichiarazione Iva omessa: sanzioni e scadenze

Nel caso in cui la dichiarazione Iva venga omessa, si incorre a specifiche sanzioni, per questo è fondamentale non tralasciare questo obbligo. Ricordiamo che esistono tre percentuali diverse per il calcolo dell’Iva sul prodotto:

4%: viene applicata sui prodotti di primaria importanza, bevande e prodotti agricoli;
10%: si applica sui prodotti alimentari e nel settore turistico;
22%: è la tassazione applicata generalmente su tutti i prodotti, esclusi quelli visti prima.

Si può dire in linea generale che l’Iva in Italia si attesta intorno al 22%, mentre questo è diverso per gli altri paesi dell’Unione Europea e del mondo. Ci sono alcuni stati in cui l’Iva si trova al 19%, altri in cui sale fino al 24%. Ogni paese applica in autonomia un’aliquota su questa particolare tassa.

Omettere la dichiarazione Iva comporta sanzioni amministrative importanti. Un’Iva omessa può causare per l’impresa una sanzione che arriva anche al 240% delle imposte, dai 250 euro a salire. Tuttavia è ancora possibile presentare una dichiarazione Iva corretta entro 90 giorni dalla scadenza.

Dichiarazione Iva omessa e successivi 90 giorni

Nei 90 giorni successivi alla scadenza della presentazione della dichiarazione Iva, è ancora possibile integrarla presentandone dovuta comunicazione, incorrendo comunque ad una sanzione. L’importo della multa in questo caso è ridotto, ma è comunque presente.

Le dichiarazioni possono comunque essere ancora presentate, telematicamente o avvalendosi di un professionista che si occupa di contabilità e fisco. Se invece i 90 giorni vengono superati, e ancora non è stata presentata la dichiarazione Iva, si considera del tutto omessa.

E’ in questo caso che l’imprenditore potrebbe essere multato dal 120% al 240% dell’intero importo Iva da pagare. E’ importante non dimenticare la scadenza di questa particolare presentazione, e nel caso in cui l’imprenditore non è certo dell’obbligatorietà della presentazione per la propria azienda, è buona norma informarsi anche attraverso il portale ufficiale dell’Agenzia delle Entrate.

Dichiarazione Iva e casi di esonero

Ci sono delle particolari condizioni per cui un’azienda può considerarsi esonerata dalla presentazione dell’Iva, e lo stesso vale per professionisti che lavorano in autonomia con Partita Iva. La dichiarazione omessa in questo caso è consentita e non è sanzionabile.

Come spiegato in questo articolo esistono alcune categorie precise di contribuenti con Partita Iva che sono esonerati dalla presentazione dell’Imposta sul valore Aggiunto. Tra questi, ricordiamo:

  • • Soggetti che nell’anno di riferimento per le imposte hanno effettuato unicamente operazioni esenti Iva;
  • • I soggetti lavorano con una Partita Iva a regime forfettario: questa particolare agevolazione prevede l’esenzione totale dall’Iva;
  • • I soggetti che hanno utilizzato un regime fiscale agevolato per l’imprenditoria giovanile;
  • Produttori agricoli con fatturato inferiore ai 7.000 euro annui
  • • Soggetti adibiti a giochi e intrattenimento, che non hanno scelto l’applicazione dell’Iva con metodo ordinario;
  • • Imprese individuali che hanno ceduto in affitto l’unica azienda;
  • • Soggetti esenti imposta;
  • • Enti non commerciali e società sportive;
  • • Soggetti non residenti in Unione Europea, a cui non si applica la tassazione Iva;
  • Raccoglitori occasionali di prodotti selvatici, con fatturato annuale non superiore ai 7.000 euro;
  • Giornalai e tabaccai;

Se l’imprenditore o l’azienda rientrano in una di queste fattispecie, non sono obbligati alla presentazione dell’Iva, e non sono per questo soggetti a sanzioni.

Dichiarazione Iva precompilata con il Decreto Sostegni

Con il Decreto Sostegni viene introdotta l’ipotesi di una dichiarazione Iva precompilata, fornita dal portale dell’Agenzia delle Entrate. Questa nuova disposizione prevede che nel 2022 sarà disponibile la precompilata per l’anno di riferimento fiscale 2021.

La disposizione, in via sperimentale, ha subito forti rallentamenti, dovuti principalmente alla messa a disposizione a livello informatico delle piattaforme online contenenti la precompilata Iva. Per questo motivo bisognerà aspettare il 1 luglio 2021 per presentare le operazioni relative all’Iva relativa al prossimo anno tramite precompilata.

I rallentamenti sono dovuti alle difficoltà di gestione informatica della fatturazione elettronica, e alla gestione dell’emergenza sanitaria.

La proroga alla partenza di questa misura in via sperimentale si aggiunge alle tante proroghe volute con il Decreto Sostegni per arginare le difficoltà informatiche e di gestione dell’emergenza sanitaria. Ricordiamo che negli ultimi mesi il portale dell’Agenzia delle Entrate sta aggiornando e introducendo molte componenti nuove, tra cui la piattaforma per la cessione del credito.

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Valeria Oggero
Classe 1992, laureata in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Torino, da sempre sono appassionata di scrittura. Dopo alcune esperienze all'estero, ho deciso di approfondire tematiche inerenti la fiscalità nazionale relativa alle persone fisiche ed alle partite Iva. Collaboro con Fiscomania.com per la pubblicazione di articoli di news a carattere fiscale. Un settore complesso quello fiscale ma dove non si finisce mai di imparare.

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