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Dichiarazione dei redditi: cosa succede se non si presenta

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La dichiarazione dei redditi in Italia è un obbligo per tutti i cittadini contribuenti che percepiscono redditi. Si tratta di una scadenza che tutti devono seguire, anche se ci sono alcuni limiti di reddito annuale entro cui si è ancora esonerati. Ma cosa accade se non si presenta correttamente la dichiarazione dei redditi, entro le date prefissate per la scadenza? In questo caso bisogna distinguere il caso di ritardo nella presentazione, rispetto alla non presentazione della dichiarazione dei redditi.

Per il 2022 la scadenza della dichiarazione dei redditi varia in base alla tipologia di documento, e può essere al 30 settembre 2022 oppure al 30 novembre 2022, tuttavia è possibile presentare tutte le informazioni reddituali già da maggio 2022. Ricordiamo anche, che dal 23 maggio 2022 l’Agenzia delle Entrate mette a disposizione dei cittadini il Modello 730 precompilato

In caso di mancata dichiarazione dei redditi, ci si può imbattere anche in sanzioni pecuniarie. Vediamo nell’articolo cosa può accadere.

Dichiarazione dei redditi: chi deve presentarla

Prima di vedere cosa accade se non si presenta la dichiarazione dei redditi, vediamo chi deve presentarla, entro il 30 settembre 2022. La dichiarazione deve contenere tutte le informazioni sui redditi percepiti nell’anno fiscale precedente, che devono essere trasmessi correttamente all’Agenzia delle Entrate.

Questo è il caso in cui si utilizzi il Modello 730, che per quest’anno può anche essere già precompilato dall’Agenzia. Per chi sceglie altri modelli, come ad esempio il Modello Redditi Persone Fisiche, c’è tempo fino al 30 novembre per presentare tutti i dati. Ma chi è tenuto a presentare la dichiarazione dei redditi nel 2022?

Sono sempre obbligati a presentare la dichiarazione dei redditi, mediante Modello 730 o Modello Redditi:

  • I contribuenti che hanno conseguito redditi nell’anno oggetto di dichiarazione e non rientrano nei casi di esonero;
  • I contribuenti obbligati alla tenuta delle scritture contabili, ovvero i soggetti titolari di partita Iva. Costoro sono sempre obbligati alla dichiarazione annuale. Anche nel caso in cui non abbiano conseguito alcun reddito.

Più nel dettaglio, è obbligatorio presentare la dichiarazione dei redditi qualora:

  • Il contribuente è titolare di Partita IVA, anche se nel 2021 non ha prodotto reddito;
  • Il contribuente nel corso del 2021, ha ricevuto più di una Certificazione unica, e l’imposta superi i 10,33 euro;
  • Il lavoratore è percettore di indennità pagate dall’INPS per cassa integrazione, mobilità in deroga o ordinaria, disoccupazione NASPI, nel caso in cui non siano state effettuate per errore le relative ritenute, o se non rientra nelle condizioni di esonero;
  • Il contribuente che ha percepito reddito da lavoro dipendente, sui quali ha fruito di detrazioni o deduzioni non spettanti;
  • Il contribuente che ha percepito reddito da lavoro dipendente, ha ricevuto retribuzioni pagate da privati non sostituti d’imposta;
  • In caso di percezione di reddito da lavoro sui quali l’imposta si applica separatamente, eccezione per il TFR, arretrati, indennità per la cessazione di co.co.co, qualora erogati da soggetti che hanno l’obbligo di effettuare la ritenuta alla fonte;
  • Contribuenti con reddito da lavoro dipendente e/o percettori di redditi assimilati senza detrazioni e trattenute addizionali comunali e regionali IRPEF, in caso in cui l’importo dell’addizionale sia superiore a 10,33 euro;
  • Contribuenti percettori di reddito a titolo di plusvalenza.

Per maggiori informazioni: “Dichiarazione dei redditi 2022”

Scadenze

Il Modello 730 ed il Modello Redditi sono usati da soggetti diversi, e anche i termini di presentazione sono diversi:

  • la scadenza per la presentazione del Modello 730 è il 30 settembre, può essere presentata direttamente online o rivolgendosi a Centri di assistenza fiscale (Caf), professionisti abilitati o al sostituto d’imposta (cioè al proprio datore di lavoro);
  • la scadenza per la presentazione del Modello Redditi PF è il 30 novembre, può essere presentato online o rivolgendosi a Centri di assistenza fiscale (Caf), professionisti abilitati.

Le persone fisiche non residenti che al momento della presentazione della dichiarazione si trovano all’estero possono inviare la dichiarazione entro il 30 novembre a mezzo raccomandata o altro mezzo equivalente.

Mancata presentazione della dichiarazione dei redditi

La mancata presentazione della dichiarazione dei redditi causa non poche conseguenze per i contribuenti. Tuttavia bisogna ancora tenere presente che ci possono essere situazioni in cui la dichiarazione viene presentata, ma in ritardo. Si parla di ritardo nella presentazione, e non di omessa dichiarazione, quando il documento viene presentato entro 90 giorni successivi alla scadenza effettiva. In base al tipo di dichiarazione da presentare, i 90 giorni possono essere conteggiati a partire dal 30 settembre 2022 o dal 30 novembre 2022.

In caso di ritardo nella presentazione, ci sono comunque conseguenze minori rispetto alla mancata presentazione. Si può infatti procedere tramite ravvedimento operoso e ridurre la sanzione. Quando invece si parla di una dichiarazione non presentata del tutto, viene corrisposta una sanzione in denaro tra il 120% e il 240% del totale delle imposte dovute, con un minimo fissato a 250 euro.

Nel caso in cui alla mancata dichiarazione non corrisponde il mancato versamento delle imposte, la sanzione avrà un valore fisso che va da 250 a 1.000 euro. In caso di ritardo infine, la sanzione viene ridotta dal 60% al 120% delle imposte dovute, e se queste imposte non sono dovute, la multa va da 250 a 500 euro.

Ravvedimento operoso: di cosa si tratta

In caso di omessa dichiarazione dei redditi, o tardiva, è possibile chiedere di procedere tramite ravvedimento operoso. Si tratta di una operazione per cui il soggetto interessato provvede al pagamento delle tasse dovute con sanzioni ridotte.

Tuttavia questa possibilità è limitata solamente ai casi in cui il contribuente è ancora in tempo per la presentazione della dichiarazione dei redditi tardiva, ovvero entro 90 giorni dalla scadenza effettiva.

Un’altra possibilità è quella di procedere con la dichiarazione integrativa, che va a correggere eventuali errori commessi nella prima dichiarazione dei redditi presentata. In questo caso può essere necessario versare le imposte dovute in base all’errore di presentazione commesso in precedenza, quando queste sono state omesse.

Omessa dichiarazione e controlli del fisco

Il fisco procede con i controlli per limitare i casi di evasione fiscale, ovvero di mancato versamento delle imposte dovute allo stato, previa mancata presentazione dei redditi cumulati durante l’anno. Può quindi accadere che le imposte siano state versate, ma non sia stata presentata alcuna dichiarazione dei redditi.

In questo caso, come visto prima, le sanzioni saranno di minore entità rispetto al caso in cui le tasse non sono state pagate. L’Agenzia delle Entrate che effettua i controlli può anche notificare il mancato pagamento delle imposte, o la mancata presentazione delle dichiarazioni, dopo diversi anni, che possono andare anche da 5 a 7.

Nei peggiori dei casi ci si può imbattere in un vero e proprio reato per omessa dichiarazione: si tratta di quei casi in cui i redditi non dichiarati corrispondono a cifre superiori a 50.000 euro di imposte evase. Nel caso in cui quindi non sono state pagate allo stato imposte superiori a queste cifre, è previsto anche il carcere, in quanto si tratta di un grave reato di evasione del fisco.

Casi di esonero della dichiarazione dei redditi

In alcuni casi è possibile essere esonerati dall’obbligo della presentazione della dichiarazione dei redditi. Si tratta di casi in cui non vengono superati i 7.500 euro annuali come reddito complessivo, al netto dell’abitazione principale e pertinenze, in cui è previsto che il reddito derivi da lavoro dipendente o assimilato con periodo non inferiore a 365 giorni, senza ritenute.

Sono esonerati anche i cittadini con 7.000 euro di reddito da pensione con periodo non inferiore a 365 giorni, su cui non sono state operate ritenute. Inoltre tra i casi di esonero sono anche previsti i redditi complessivi di 3.000 euro annui da qualsiasi fonte di reddito.

Non sono tenuti a presentare la dichiarazione dei redditi i cittadini che percepiscono solamente redditi da lavoro dipendente o pensione corrisposti da un unico sostituto di imposta, obbligato a effettuare ritenute di acconto. Sul sito ufficiale dell’Agenzia delle Entrate sono segnati diversi casi specifici in cui si può ulteriormente essere esonerati dalla presentazione della dichiarazione.

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Classe 1992, laureata in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Torino, da sempre sono appassionata di scrittura. Dopo alcune esperienze all'estero, ho deciso di approfondire tematiche inerenti la fiscalità nazionale relativa alle persone fisiche ed alle partite Iva. Collaboro con Fiscomania.com per la pubblicazione di articoli di news a carattere fiscale. Un settore complesso quello fiscale ma dove non si finisce mai di imparare.

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