Terminata la pausa estiva, il Governo è alle prese con la Legge di Bilancio e per rafforzare le risorse pubbliche disponibili, tra le diverse opzioni sul tavolo, c’è la possibilità di una riforma del sistema delle detrazioni fiscali e molte di quelle attualmente in vigore potrebbero essere a rischio taglio.

Il nodo è sempre legato alle risorse e tagliare le piccole agevolazioni fiscali potrebbe essere un modo per racimolare qualche milione di euro. Il Governo, però, sta anche considerando di ridurre gli sgravi fiscali per i redditi alti per risparmiare sulla spesa pubblica. A rischio, quindi, sono le detrazioni e le deduzioni fiscali spettanti ai redditi alti.

In realtà, non si tratta di una novità, quanto più di una strada già intrapresa negli anni passati, con una progressiva riduzione delle detrazioni all’aumentare del reddito.

Come si è rivelata l’esperienza passata? Quali sono le ipotesi al vaglio? Quali sono le detrazioni a rischio taglio?

Taglio alle detrazioni per i redditi altri

Riprendono i lavori per la prossima Legge di Bilancio per il 2025 e il nodo, come al solito, sono le risorse.Si stanno facendo avanti diverse ipotesi su dove e come recuperare le risorse e, tra le diverse, sul tavolo i sono anche tagli alle detrazioni fiscali, per cui molte potrebbero essere a rischio.

Attualmente, infatti, si tratta di un’ipotesi che potrebbe comportare un risparmio di circa di 2 miliardi di euro. Un taglio importante che permetterebbe di fare abbastanza cassa da poter permettere l’inserimento o la riconferma di alcune misure nella manovra 2025.

Si punta ad operare sulle detrazioni per i redditi alti, in quanto quelle minori costano solo poco più di 10 milioni di euro e possono valere, secondo i calcoli, fino a un massimo di 400 milioni di euro in totale. Si tratta sempre di un risparmio, ma al massimo preso come base di partenza.

Come funzionano, attualmente, le detrazioni e le deduzioni fiscali? Le detrazioni fiscali variano in base al reddito e i contribuenti con redditi elevati beneficiano di oltre 1 miliardo e 600 milioni di euro di detrazioni, legate prevalentemente ai lavori edilizi.

Detrazioni fiscali a rischio taglio nel 2025

Il Governo sta vagliando diverse opzioni, tra cui quella che potrebbe portare un risparmio consistente, circa 2 miliardi di euro. L’obiettivo non è solo quello di consolidare i conti pubblici, ma anche di rafforzare il principio costituzionale della progressività fiscale.

Attualmente, le detrazioni fiscali variano in base al reddito e anche in modo significativo. Per esempio, i contribuenti che dichiarano fino a 7500 euro possono contare di detrazioni fiscali che coprono il 33% delle imposte. Invece, per i redditi superiori a 120.000 euro, l’incidenza scende a circa poco più dell’1%.

I contribuenti con redditi molto alti, nonostante i diversi tagli attuati nel corso degli anni, ancora possono contare su detrazioni di oltre 1 miliardo e 600 milioni di euro di detrazioni. La maggior parte di queste sono legate ai lavori edilizi.

Quali detrazioni rischiano di saltare? Il bonus arredi ed elettrodomestici, una detrazione rivolta all’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici destinati ad arredare un immobile oggetto di ristrutturazione.

A rischio anche il bonus verde, che consiste in una detrazione Irpef del 36% sulle spese fino a 5000 euro, sostenute per alcuni interventi.

Tagli già nel 2020 e nel 2023

Nel 2020 e nel 2023 sono state già compiute operazioni di questo tipo. Tentativi precedenti dove fu introdotta una riduzione progressiva delle detrazioni, oltre i 120.000 euro di reddito, nel 2020. Nel 2023, inoltre, è stata prevista una franchigia di 260 euro per i redditi superiori a 50.000 euro.

Quale era stato l’esito degli interventi? Entrambi non ebbero un grande impatto. Infatti, nel 2020 furono raccolti solo 31 milioni di euro e nel 2023 furono raccolti, invece, 220 milioni di euro, a fronte di detrazioni pari a circa 80 miliardi di euro.

Possibili interventi anche sulle deduzioni

Il caso delle deduzioni fiscali è leggermente diverso. Non contribuiscono a rafforzare la progressività dell’imposta, in quanto incidono per il 9,3% sul reddito lordo dei contribuenti che guadagnano fino a 7500 euro, scendono al 2,79% per i redditi compresi tra 15.000 euro e 26.000 euro, e risalgono fino al 6,17% per i redditi tra 80.000 euro e 120.000 euro.

Facendo una media, le deduzioni ammontano a 5.900 euro per chi dichiara tra 80.000 e 120.000 euro e a 10.600 euro per chi supera i 120.000 euro.

In definitiva, il Governo sta valutando le diverse opzioni per rendere più equo il sistema fiscale.

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