Con la fine del periodo estivo l’Agenzia delle Entrate riprende i controlli sui contribuenti. Si partirà subito con l’invio di atti, avvisi e comunicazioni di irregolarità. Entro fine anno si stima che potrebbero essere trasmessi 8,5 milioni di atti. Il tutto con tutti gli adempimenti che attendono i contribuenti entro la fine dell’anno.

Rientro dalla pausa estiva e attività in fermento da parte dell’Amministrazione finanziaria. L’emergenza epidemiologica da Covid-19, infatti, ha solo congelato la preparazione di oltre 8 milioni di atti di accertamento, annunciati nei mesi scorsi dal direttore dell’Agenzia delle Entrate.

Accertamenti, comunicazioni di irregolarità, atti di irrogazione sanzioni in scadenza il 31 dicembre 2020 dovranno essere emessi entro tale data. Questo, anche se poi il Decreto Rilancio ne ha rinviato di un anno la notifica al contribuente, spostando il termine al 31 dicembre 2021.

Questo significa che l’Agenzia delle Entrate lavorerà a pieno ritmo per predisporre nei tempi necessari gli atti di controllo: la prova della loro emissione entro i termini di decadenza sarà fornita dalla firma digitale e dal protocollo informatico.

L’estensione biennale dei termini di accertamento, nata come norma pro-contribuente, per dilazionare nel tempo i controlli fiscali e le comunicazioni di irregolarità, si sta trasformando come una norma pro-fisco per allungare i termini di notifica di atti che sarebbero in prescrizione da gennaio 2021.

Controlli fiscali in arrivo

Controlli fiscali: 8,5 milioni di atti in arrivo entro fine 2020

Il termine del periodo di sospensione per gli adempimenti e versamenti fiscali è ormai scaduto dallo scorso giugno ed adesso dopo la pausa estiva l’attività ripartirà a pieno ritmo. L’attività dell’Agenzia delle Entrate, ripartirà dai 3,7 milioni di atti e comunicazioni sospese per effetto del Decreto Cura Italia e proseguirà fino alla fine dell’anno. Entro il 31 dicembre 2020 saranno inviati 8,5 milioni di atti.

Una proroga da leggere non tanto come un vantaggio nelle mani del fisco per il prolungamento dei termini per i controlli fiscali, quanto come una misura finalizzata ad evitare il concentramento di atti e comunicazioni in soli 6 mesi.

Controlli fiscali in arrivo e l’allarme dei commercialisti

L’obiettivo dei commercialisti è ovviamente quello di sensibilizzare il legislatore ad un rapido intervento che:

  • Riesca a rafforzare le misure di contenimento del rischio economico già in parte previste dal Decreto Cura Italia;
  • Permetta all’Agenzia delle Entrate di espletare le legittime attività di controllo, ma rimodulandole in modo da evitare che queste diventino invasive e pericolose per le imprese, già in gravissima difficoltà a causa dell’emergenza sanitaria.

Gli adempimenti fiscali entro la fine dell’anno

Come se il periodo di accertamento non fosse già abbastanza si deve tenere presenti gli adempimenti fiscali in scadenza entro la fine dell’anno. Una volta superata la scadenza dello scorso 20 agosto, per i contribuenti si attende un fine anno complicato.

Nonostante il forte pressing di Commercialisti e associazioni di categoria, che hanno sottolineato a più riprese l’esigenza di concedere più tempo per la carenza di liquidità di imprese e professionisti a causa del lockdown e della conseguente crisi economica le scadenza sono state confermate. Alla fine le “concessioni” dell’Esecutivo nel decreto Agosto (D.L n. 104/2020) hanno riguardato solo i versamenti dei mesi di chiusura per Covid-19 (per cui un 50% potrà essere spalmato su 24 rate a partire dal 16 gennaio 2021) e il secondo acconto 2020.

In quest’ultimo caso (il cui costo è stato stimato in 2,2 miliardi dalla relazione tecnica al decreto Agosto), la platea potenzialmente interessata è la stessa delle scadenze del 20 luglio e del 20 agosto e potrà rinviare i versamenti di fine novembre al 30 aprile 2021 a condizione di aver riportato nella prima metà di quest’anno una contrazione di almeno il 33% di fatturato e corrispettivi rispetto al primo semestre del 2019.

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