Contributi per la trasformazione digitale delle PMI

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La trasformazione digitale è sempre più vicina alle imprese italiane, che nell’ultimo periodo sono state coinvolte da un’evoluzione in senso tecnologico dovuta anche alla diffusione massiccia dello smart working. Negli ultimi anni il Ministero dello Sviluppo Economico ha stanziato un nuovo fondo per la trasformazione digitale delle imprese. Si tratta di 100 milioni di euro stanziati dal 2020 per sostenere la trasformazione tecnologica delle PMI italiane, dedicati in particolare ad alcuni settori dell’economia italiana. La misura è dedicata alle imprese di piccole e medie dimensioni, e il fondo viene erogato in particolare al settore manifatturiero, del turismo e il settore commerciale.

Il contributo consiste in una agevolazione che copre il 50% delle spese sostenute, per cui una parte degli incentivi è destinata a contributi a fondo perduto. La trasformazione tecnologica è messa al centro da questo nuovo bando, vediamo nel dettaglio in questo articolo di cosa si tratta, a chi è rivolto e come funziona.

Nuovo bando MISE per la digitalizzazione

La digitalizzazione rimane un punto centrale nelle iniziative portate avanti dall’attuale governo per le imprese, ed è attualmente ancora presente il fondo, messo a disposizione con lo stanziamento iniziale di 100 milioni di euro, per le imprese di piccola e media dimensione.

I sostegni vengono erogati in parte sotto forma di contributi a fondo perduto, ovvero non dovranno essere restituiti successivamente, e in parte come finanziamento agevolato, nella misura complessiva del 50% sulle spese sostenute dalla PMI per la digitalizzazione:

  • 10% delle agevolazioni sono erogate come contributi a fondo perduto;
  • 40% delle agevolazioni sono erogate come finanziamento agevolato.

Per poter accedere a questi sostegni, è indispensabile che le piccole e medie imprese portino avanti progetti di digitalizzazione e innovazione tecnologica, secondo le linee guida del bando. Per il momento il fondo complessivo di 100 milioni di euro è stato utilizzato solamente per la metà, per cui è possibile presentare domanda per l’altra metà ancora nel 2022.

L’obiettivo del fondo nel suo complesso è quello di favorire la trasformazione tecnologica necessaria a innovare le imprese italiane, e trasformare l’organizzazione e i processi produttivi secondo il Piano Nazionale Impresa 4.0, in base al Decreto Crescita.

Per questo motivo il bando va a finanziare tutti i progetti in ambito tecnologico portati avanti dalle imprese di piccole e medie dimensioni, anche in gruppo.

Chi può partecipare al bando?

Possono partecipare a questo bando le imprese di piccole e medie dimensioni che fanno parte di alcuni settori strategici per l’economia italiana: il settore manifatturiero, i servizi diretti alle imprese manifatturiere, il settore turistico e quello commerciale.

Le imprese che possono presentare le domande per l’accesso ai fondi possono essere singole, oppure procedere in forma aggregata, con un massimo di 10 imprese secondo contratto di rete.

Tuttavia esiste un requisito da rispettare per poter richiedere i fondi: è necessario per le imprese aver maturato nell’ultimo bilancio un importo tra ricavi e prestazioni di almeno 100.000 euro. Per sintetizzare, ecco quali requisiti devono avere le imprese per poter richiedere l’accesso ai fondi:

  • Devono essere iscritte nel Registro delle Imprese;
  • Devono essere operanti in uno dei settori economici come: manifatturiero, turistico e commerciale;
  • Devono aver maturato 100.000 euro tra ricavi e prestazioni nell’ultimo bilancio;
  • Devono disporre di almeno due bilanci approvati al Registro delle Imprese;
  • Non devono essere sottoposte a procedura concorsuale o trovarsi in stato di fallimento, liquidazione, o condizioni similari.

Per poter partecipare al bando inoltre è necessario essere ammessi in uno dei progetti dedicati alla tecnologia e alla digitalizzazione dell’organizzazione e della produzione, come vedremo tra poco.

Progetti ammessi

Tra i progetti ammessi al bando, vi sono unicamente quelli che includono una innovazione di tipo tecnologico, ovvero una digitalizzazione dei sistemi. In particolare, i progetti per poter essere ammessi al bando devono implementare:

  • Tecnologie abilitanti come disposto dal Piano Nazionale di Impresa 4.0, come le soluzioni tecnologiche avanzate, realtà aumentata, simulazione, integrazione orizzontale e verticale, industrial internet, cloud, cybersecurity, big data e analytics;
  • Soluzioni tecnologiche digitali in filiera, per l’ottimizzazione della gestione della distribuzione e delle relazioni con i soggetti interessati;
  • Soluzioni tecnologiche digitali in filiera per il software;
  • Soluzioni tecnologiche digitali in filiera per piattaforme e applicazioni digitali per gestire e coordinare la logistica, con integrazione delle attività di servizio;
  • Soluzioni tecnologiche digitali in filiera come sistemi si e-commerce e pagamento da mobile e tramite internet, fintech, sistemi per lo scambio di dati, geolocalizzazione, blockchain, intelligenza artificiale e progetti similari;
  • Attività di innovazione di processo o di innovazione dell’organizzazione;
  • Investimenti nei punti visti sopra.

Per la realizzazione di questi progetti quindi è previsto un investimento che coinvolge l’organizzazione o la produzione della PMI, con una spesa minima di 50.000 euro, e con limite massimo di 500.000 euro. Questi progetti devono prevedere una durata almeno di 18 mesi da quando il contributo viene erogato.

Come chiedere il contributo?

Per poter richiedere l’accesso ai fondi è necessario rispettare tutti i requisiti in merito alla piccola o media impresa visti prima, e presentare uno dei progetti visti sopra in ambito tecnologico e nella digitalizzazione. Per poter richiederne l’accesso è necessario procedere unicamente per via telematica, sul sito ufficiale di Invitalia.it, che si occupa della gestione di tutti i bandi e contributi a fondo perduto dedicati alle imprese.

Da dicembre 2022 è infatti possibile presentare una domanda di accesso a questi sostegni, per cui per accedervi è necessario seguire le istruzioni del portale, e avere a disposizione una credenziale di accesso digitale come lo SPID, oppure la CNS (Carta Nazionale dei Servizi).

Tutte le domande di accesso devono essere presentate in forma digitale, con dati e documentazioni che attestano la possibilità dell’impresa di rientrare nei requisiti visti sopra. Gli enti preposti valuteranno tutti i progetti presentati, per erogare i contributi, secondo l’ordine di arrivo delle richieste.

Ogni impresa può presentare un unico progetto di innovazione tecnologica e digitalizzazione, non si possono presentare più progetti per la stessa impresa. Risulta anche necessario essere in possesso di un indirizzo di posta elettronica certificata PEC per poter richiedere il sostegno.

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Valeria Oggero
Classe 1992, laureata in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Torino, da sempre sono appassionata di scrittura. Dopo alcune esperienze all'estero, ho deciso di approfondire tematiche inerenti la fiscalità nazionale relativa alle persone fisiche ed alle partite Iva. Collaboro con Fiscomania.com per la pubblicazione di articoli di news a carattere fiscale. Un settore complesso quello fiscale ma dove non si finisce mai di imparare.

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