Home Fisco Internazionale Tassazione di redditi esteri Contributi pensione versati all’estero: riscatto o totalizzazione

Contributi pensione versati all’estero: riscatto o totalizzazione

Le pensioni in regime internazionale: la tutela previdenziale del lavoratore che ha versato contributi pensione all'estero. Riscatto o totalizzazione dei contributi esteri versati per consentire la pensione al lavoratore che ha versato contributi anche in altri Paesi. Normativa internazionale in tema di sicurezza sociale e previdenziale del lavoratore.

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La mobilità lavorativa è ormai un elemento che contraddistingue la nostra epoca, per tutti i settori lavorativi. Attraverso il processo di globalizzazione dei mercati e la delocalizzazione delle imprese, sempre più lavoratori si trovano ad effettuare periodi più o meno lunghi di lavoro all’estero. In questo contesto, un aspetto che solitamente influisce sulla scelta di una migrazione lavorativa all’estero è legato all’ambito previdenziale.

Che cosa fare con i contributi esteri? mi saranno riconosciuti in Italia?

Mi riferisco, in particolare, alla possibilità per il lavoratore che migra all’estero di poter ricongiungere i contributi pensione versati in altri Paesi. Sono sicuro che anche tu stai riflettendo su questo aspetto, soprattutto se ti hanno appena recapitato un’offerta lavorativa dall’estero (da parte di azienda non residente, senza stabile organizzazione in Italia).

Ho deciso di dedicare questo articolo ad approfondire la possibilità di ricongiungere o totalizzare i contributi esteri. Tuttavia, considerata la delicatezza e la soggettività della situazione previdenziale personale, il consiglio deve essere sempre quello di approfondire la propria posizione previdenziale con gli uffici dell’INPS.

Contributi pensione esteri e principio di territorialità

Effettuare un’attività di lavoro dipendente all’estero porta con se dei risvolti sia fiscali che previdenziali. Per quanto riguarda l’ambito fiscale della disciplina ho dedicato uno specifico articolo di approfondimento a cui eventualmente ti rimando: “Lavoro dipendente all’estero: la tassazione in Italia“. In questo articolo, invece, proviamo ad analizzare i risvolti previdenziali in caso di lavoro estero.

Sotto il profilo previdenziale il principio fondamentale su cui si basa la normativa da applicare è quello della territorialità. In particolare, secondo tale principio, la legge deve applicarsi nel luogo ove avviene la prestazione lavorativa. Sostanzialmente, la disciplina previdenziale è collegata al contratto di lavoro ed in particolare al luogo ove avviene la prestazione lavorativa, indipendentemente dalla provenienza del lavoratore dipendente.

Contratto di lavoro e versamento dei contributi

Seguendo il principio di territorialità in modo apodittico, il lavoratore residente in Italia, non avrebbe stimoli a trasferirsi all’estero per lavoro. Questo in quanto si verrebbe a trovare privo della tutela previdenziale italiana, alla quale ha contributo fino a quel momento. Tuttavia, lo sviluppo del mercato del lavoro, sia in ambito europeo che globale ha permesso il superamento, in alcuni casi, del principio di territorialità. Infatti, la stipulazione di trattati o accordi internazionali in materia di sicurezza sociale e previdenziale hanno determinato il superamento del principio di territorialità. Questo si è reso possibile con i Paesi CEE e con altri Paesi legati all’Italia da interessi economici di reciprocità.

Secondo tale premessa, si rende evidente che, qualora non ci fossero deroghe al principio generale, il lavoratore residente in Italia, non avrebbe particolari stimoli a varcare il confine nazionale per motivi di lavoro. In quanto si verrebbe a trovare privo della tutela, a lui data in loco, dalla Legislazione sociale italiana. Quindi, i lavoratori italiani che, durante la loro vita lavorativa, hanno maturato posizioni assicurative presso Enti pubblici gestori dell’assicurazione previdenziale in Paesi stranieri possono essere agevolati. In pratica vi è la possibilità, a determinate condizioni, di conseguire il diritto ad una pensione unica utilizzando i contributi versati nei diversi Stati.

Vediamo come è possibile ottenere questo obiettivo sicuramente importante per una giusta tutela previdenziale.

Contributi pensione versati all’estero: gli accordi internazionali

La possibilità di derogare al principio di territorialità è garantita dai:

  • Regolamenti Comunitari, per quanto riguarda l’ambito degli Stati europei contraenti;
  • Convenzioni bilaterali, per quanto riguarda i Paesi extracomunitari.

Questi accordi internazionali mirano, infatti, a garantire ai lavoratori migranti la stessa tutela previdenziale e pensionistica prevista dalle singole legislazioni nazionali, ovvero, la tutela riconosciuta per i soggetti che hanno sempre lavorato nello stesso Stato.

Tale risultato si realizza, soprattutto, mediante l’applicazione la cosiddetta “totalizzazione dei periodi assicurativi”, legata ai contributi pensione versati all’estero. Di norma, infatti, in ambito internazionale non esiste la possibilità del trasferimento dei contributi da uno Stato all’altro. E nemmeno la ricongiunzione delle varie posizioni assicurative (salvo pochi accordi particolari).

Quali sono gli accordi bilaterali stipulati dall’Italia per la sicurezza sociale?

Soprattutto negli ultimi anni moltissimi Stati si sono resi disponibili a disciplinare ed armonizzare sul piano giuridico e previdenziale accordi vincolanti sul piano sociale e previdenziale. Indubbiamente, l’obiettivo dichiarato di questi accordi è di venire incontro ai fenomeni migratori in ambito lavorativo.

Da un punto di vista pratico, lo strumento giuridico utilizzato dai vari Stati è quello degli accordi bilaterali (o trattati) in materia di sicurezza sociale. La Commissione Europea, incoraggia una maggiore cooperazione tra gli Stati membri per il coordinamento con gli Stati terzi in materia di sicurezza sociale, attraverso la ratifica di questo tipo di accordi.

Per questo motivo la Commissione ha pubblicato un documento sulla dimensione esterna del coordinamento in materia di sicurezza sociale nell’Unione europea: “COMMISSIONE EUROPEA, Comunicazione della Commissione al Parlamento Europeo, al Consiglio, al Comitato Economico e Sociale Europeo e al Comitato delle Regioni. La dimensione esterna del coordinamento in materia di sicurezza sociale nell’Unione europea, doc. COM(2012) 153 final, Bruxelles, 30 marzo 2012“.

L’Italia, a partire dagli anni Settanta, ha stipulato una serie di accordi bilaterali con i Paesi di emigrazione a tutela della circolazione dei lavoratori suoi cittadini. Questi accordi sono fondati sul rispetto della non discriminazione e sulla garanzia di parità di trattamento di lavoratori e pensionati. In modo tale da coordinare le legislazioni degli Stati contraenti e di equiparare i territori nazionali perché la migrazione non comporti la perdita di diritti in materia previdenziale.

Attualmente sono in vigore accordi in materia di sicurezza sociale tra l’Italia e i seguenti Paesi:

ArgentinaAustraliaBrasile
CanadaCapo VerdeIsraele
JerseyPrincipato di MonacoJugoslavia
BosniaMacedoniaSerbia
MontenegroStati UnitiTunisia
Città del VaticanoVenezuela
Tabella: paesi con cui sono in vigori accordi sulla sicurezza sociale con l’Italia

Applicazione degli accordi bilaterali sulla sicurezza sociale

In generale questi accordi bilaterali sulla sicurezza sociale sono applicabili ai cittadini degli Stati contraenti. Tuttavia, nel caso di Argentina, Canada, San Marino, Stati Uniti, Uruguay e Venezuela gli accordi stabiliscono che non è necessario essere cittadini di uno dei due Stati contraenti. Nel caso, infatti, è sufficiente essere assoggettati alle gestioni previdenziali in entrambi i Paesi.

Le prestazioni erogate sulla base di questi accordi includono i seguenti ambiti assicurativi:

  • Vecchiaia, superstiti e invalidità;
  • Infortuni sul lavoro e malattie professionali;
  • Assegni familiari;
  • Malattia e maternità;
  • Disoccupazione.

L’importo della pensione viene determinato dal singolo Paese in base al proprio sistema di calcolo dei contributi e in proporzione ai periodi assicurativi maturati ai sensi della normativa interna.

In generale, questi accordi disciplinano la sicurezza sociale secondo i seguenti principi:

  • Possibilità per il cittadino straniero di lavorare in Italia, pur rimanendo sotto la competenza normativa in materia di sicurezza sociale del proprio Paese di origine. Questo in deroga al principio della territorialità dell’obbligo contributivo.
  • Garanzia di trattamento equo all’interno del sistema dello Stato ospitante in riferimento a particolari prestazioni. Ovvero l’uguaglianza di trattamento è valida per i contributi pensionistici di ambito di applicazione dell’accordo. Restando ferme le restrizioni sulle prestazioni di natura assistenziale (cioè non basate sui contributi versati).
  • Esportabilità delle prestazioni di sicurezza sociale, per evitare la doppia imposizione fiscale. Norma che prevede la tassabilità della pensione nel solo Paese di residenza.
  • Ulteriori previsioni per un migliore coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale, ispirate ai principi enunciati dalla Commissione europea.

Contributi pensione versati all’estero: la totalizzazione contributiva

La totalizzazione contributiva internazionale è un accordo tra due o più paesi che permette di cumulare i periodi di contribuzione effettuati in ciascun paese per il riconoscimento di un’unica prestazione pensionistica. In altre parole, la totalizzazione contributiva consente di evitare la doppia tassazione delle prestazioni previdenziali e di garantire un trattamento più equo ai lavoratori che hanno lavorato in più paesi.

Per poter beneficiare della totalizzazione contributiva, è necessario che il lavoratore abbia maturato almeno un periodo di contribuzione minimo richiesto dal paese in cui intende ottenere la prestazione pensionistica. Inoltre, è necessario che esista un accordo di totalizzazione contributiva tra il paese in cui il lavoratore ha maturato i periodi di contribuzione e il paese in cui intende ottenere la prestazione pensionistica.

La totalizzazione contributiva è un’opzione molto vantaggiosa per i lavoratori che hanno lavorato in più paesi, poiché permette loro di ottenere una prestazione pensionistica più elevata rispetto a quella che potrebbero ottenere dal singolo paese in cui hanno lavorato. Tuttavia, è importante notare che i requisiti per beneficiare della totalizzazione contributiva possono variare da paese a paese e che è sempre consigliabile verificare le condizioni specifiche con le autorità competenti di ciascun paese.

Totalizzazione semplice o multipla

Attraverso la totalizzazione dei periodi assicurativi è possibile, per il lavoratore, perfezionare il diritto alle varie prestazioni previdenziali previste nei vari Stati oggetto dell’accordo. Questa procedura consente di utilizzare periodi contributivi compiuti in un altro Stato estero (in caso di totalizzazione semplice), oppure degli altri Stati contraenti (in caso di totalizzazione multipla), per ottenere una valorizzazione complessiva.

I periodi di assicurazione, di attività subordinata, autonoma o di residenza maturati in uno Stato contraente l’accordo possono essere sommati a quelli perfezionati in un altro Stato membro. Questa totalizzazione avviene nella misura necessaria per conseguire la pensione. Tuttavia, a condizione che questi periodi non siano sovrapposti e che, nell’ambito dello Stato che concede la pensione, i contributi accreditati siano superiori ad un anno.

La totalizzazione dei periodi assicurativi ad oggi è può essere utilizzata da tutti i lavoratori che operano nei Paesi della Comunità Europea, oltre alla Svizzera e alla Croazia.

Esempio di posizione in totalizzazione contributiva

Per capire meglio pensa al caso di un lavoratore che ha lavorato in Italia solo per un periodo della sua vita e poi si è trasferito in uno Stato dell’Unione Europea per un altro periodo. Ad esempio mettiamo caso che un lavoratore abbia versato in Italia 15 anni di contributi e in Francia altri 20 e al compimento dell’età richiesta voglia accedere al trattamento pensionistico di vecchiaia.

Se non esistesse la totalizzazione contributiva il lavoratore non avrebbe la possibilità di accedere alla pensione. Questo perché non avrebbe raggiunto il requisito contributivo minimo di 20 anni di lavoro nella gestione previdenziale italiana. Tuttavia, attraverso la richiesta di totalizzazione nello Stato ove attraverso la sommatoria delle annualità è possibile ottenere il trattamento pensionistico, il lavoratore può vedersi riconosciuto il trattamento pensionistico.

Principio di territorialità e totalizzazione contributiva

Il principio di territorialità prevede che il lavoratore trasferito all’estero debba essere iscritto presso gli Istituti e gli Enti di previdenza e assistenza del Paese estero, presso il quale svolge la propria attività lavorativa. Questo comporta che il lavoratore, in alcuni casi, specialmente se è un lavoratore itinerante, potrebbe anche non raggiungere mai in nessuno Stato, il requisito minimo per ottenere il trattamento pensionistico. Questo perché i contributi pensione versati sono insufficienti.

Al fine di agevolare il lavoratore itinerante gli accordi internazionali prevedono alcune deroghe al principio di territorialità. Deroghe, come ad esempio il distacco del lavoratore o la proroga del riscatto, periodi nei quali il lavoratore rimane iscritto presso gli Istituti originari. Oppure il criterio della totalizzazione dei periodi assicurativi. Criterio che consiste nel considerare in modo fittizio i periodi di lavoro prestati in altri Stati che da soli non darebbero luogo ad alcuna prestazione. Attraverso la totalizzazione si effettua una somma dei periodi assicurativi in modo fittizio. In questo modo a differenza degli istituti del trasferimento e della ricongiunzione, i contributi pensione rimangono acquisiti negli Istituti ed Enti esteri, dove a suo tempo erano stati versati.

Totalizzazione dei contributi pensione minimi

Al fine di procedere alla totalizzazione contributiva è indispensabile che il lavoratore abbia maturato dei periodi di assicurazione presso gli Stati contraenti l’accordo. Attraverso la totalizzazione contributiva il lavoratore ha la facoltà di sommare i contributi maturati dalla gestione previdenziale estera con quelli presenti nella gestione previdenziale dell’altro stato contraente. Ogni singolo trattato o accordo disciplina la diversa durata dei periodi per i quali è possibile procedere alla totalizzazione dei periodi assicurativi.

Più precisamente, è previsto:

  • Un periodo minimo di 52 settimane per gli Stati nei cui confronti si applica la normativa comunitaria (Paesi UE, SEE e Svizzera). Lo stesso periodo minimo è previsto anche con: Argentina, Australia, Repubblica di Capo Verde, Croazia, Repubblica di San Marino, Stati Uniti d’America, Tunisia, Turchia, Vaticano, Venezuela;
  • Un periodo minimo di 1 settimana per il Brasile, Jersey e Isole del Canale, Uruguay, Bosnia Erzegovina, Serbia-Montenegro e Macedonia;
  • Infine, un periodo minimo di 53 settimane per Canada – Quebec e Principato di Monaco.

Quali sono i contributi previdenziali utili alla totalizzazione contributiva?

Deve essere evidenziato che i contributi previdenziali utili per la totalizzazione contributiva sono:

  • I contributi previdenziali obbligatori (es. quelli per lavoro dipendente o autonomo);
  • I contributi previdenziali volontari;
  • Il contributo figurativi (servizio militare, malattia, maternità, cassa integrazione guadagni, disoccupazione, mobilità, ecc.);
  • I contributi da riscatto (corso legale di laurea, attività svolta in Paesi non convenzionati con l’Italia, etc.).

Per la liquidazione della pensione a carico delle gestioni previdenziali italiane valgono le medesime regole previste per la generalità degli assicurati. È necessario raggiungere i requisiti anagrafici e contributivi previsti per la pensione di vecchiaia o per la pensione anticipata stabiliti dalla Legge. Questo oltre che gli eventuali altri requisiti per la maturazione del diritto a pensione.

La totalizzazione contributiva dei contributi pensione non opera quando il lavoratore ha maturato nello Stato estero i requisiti previsti per la pensione.

Quali sono gli accordi di totalizzazione contributiva in essere con l’Italia?

L’Italia ha stipulato Convenzioni internazionali, che permettono la totalizzazione dei periodi assicurativi, con i Paesi:

ArgentinaAustraliaBrasile
CanadaCapo VerdeIsraele
JerseyPrincipato di MonacoJugoslavia
BosniaMacedoniaSerbia
MontenegroStati UnitiTunisia
Città del VaticanoVenezuela
Tabella: paesi con cui sono in essere accordi di totalizzazione contributiva con l’Italia

Esiste anche la possibilità di totalizzare i contributi previdenziali anche con tutti gli Stati membri dell’Unione Europea, gli Stati parte dello Spazio Economico Europeo (Islanda, Norvegia e Liechtenstein) e la Svizzera.

La totalizzazione contributiva multipla

E’ possibile effettuare la totalizzazione contributiva, valida ai soli fini pensionistici, anche con periodi di lavoro effettuati in vari Stati, che abbiano firmato tra loro accordi in ambito previdenziale. Infatti, in questi casi, attraverso l’applicazione della totalizzazione contributiva multipla è possibile conseguire un diritto alla pensione per periodi contributivi prestati in Stati esteri. Si tratta di Paesi non legati tra loro da un acconto previdenziale multilaterale.

Caratteristica della totalizzazione sta nel fatto che non vi è un trasferimento dei contributi da un Paese all’altro, dato che questi restano accreditati nei rispettivi regimi previdenziali. I singoli Stati saranno quindi debitori solo della prestazione relativa ai contributi versati nei propri sistemi previdenziali.

Calcolo della pensione

A questo punto è fondamentale capire come si determina la pensione del lavoratore nel caso in cui ci si avvalga della totalizzazione dei periodi contributivi. Il calcolo della pensione, in questi casi, avviene attraverso il meccanismo del pro-rata temporis. In pratica, è necessario procedere preliminarmente alla totalizzazione di tutti i periodi contributivi risultanti in favore del richiedente accreditati presso tutte le istituzioni degli Stati interessati. Successivamente è necessario andare a ridurre proporzionalmente l’importo della prestazione previdenziale virtuale sulla base del rapporto tra:

  • La durata totale dei periodi di assicurazione compiuti in Italia, ed
  • Il totale dei periodi di assicurazione compiuti all’estero.

In pratica, ogni Stato contraente si accolla, sotto un punto di vista finanziario, solo quella parte di prestazioni previdenziali che corrispondono alle contribuzioni versate in detto Stato. Nel caso in cui, tuttavia, la prestazione calcolata con il metodo nazionale risultasse più favorevole rispetto a quella maturata con il pro-rata temporis verrà accordata al contribuente la prestazione a lui più favorevole. Gli accordi internazionali in ambito comunitario stabiliscono, infatti, che l’interessato ha diritto a percepire, dall’istituzione competente di ciascuno Stato membro, l’importo più elevato tra:

  • Quello derivante dal calcolo effettuato sulla base della sola legislazione nazionale (pensione autonoma) e
  • Quello risultante  dal calcolo effettuato secondo le regole del pro-rata.  

La domanda di pensione

La domanda di pensione deve presentata all’Istituzione competente (per l’Italia, l’INPS) dello Stato in cui il richiedente risiede. Questa è valida, a tutti gli effetti, anche per gli altri Stati in cui l’interessato ha lavorato. È compito dell’Ente del Paese di residenza segnalare agli Enti previdenziali competenti degli altri Paesi membri, in cui l’interessato ha lavorato, la richiesta presentata dal lavoratore. Inoltre, la domanda di pensione è comunque valida anche se il lavoratore non la presenta nello Stato di residenza; ciò può causare, peraltro, un allungamento dei tempi nella trattazione della pratica.

Sui moduli di domanda, da ritirare presso l’INPS se si tratta di residenti in Italia o presso l’Istituzione competente del Paese estero di residenza, occorre indicare le informazioni anagrafiche. Ma quelle relative all’attività lavorativa svolta nei diversi Stati e tutti gli altri dati necessari al calcolo della pensione.

Il riscatto dei contributi pensione versati all’estero

Come abbiamo visto sinora, se esiste una convenzione sulla sicurezza sociale e previdenziale in generale il lavoratore potrà totalizzare i contributi accreditati nella gestione estera secondo le modalità indicate nella Convenzione stessa. In caso contrario il lavoratore potrà maturare la pensione in base alle regole vigenti nello Stato convenzionato e chiedere il riscatto oneroso per far valere quei periodi ai fini del diritto alla pensione in Italia.

lavoratori dipendenti pertanto possono presentare la domanda di riscatto del lavoro prestato all’estero senza alcune limite temporale. Essi possono farlo anche dopo la concessione di un trattamento pensionistico da parte dell’INPS. La richiesta di versamento per l’accredito di contributi da riscatto può essere effettuata anche per coprire parzialmente il periodo durante il quale vi è stata omissione contributiva. Quindi solo le settimane necessarie per il perfezionamento dei propri requisiti per l’accesso alla pensione, in Italia ovviamente. I contributi omessi possono essere accreditati solo dopo il pagamento di un onere di riscatto e sono utili per il diritto e per la misura di tutte le pensioni.

La domanda di riscatto

Il riscatto dei contributi esteri può essere richiesto dal lavoratore che al momento della domanda sia cittadino italiano, anche se durante i periodi di lavoro all’estero aveva la cittadinanza straniera. Inoltre, la richiesta può essere effettuata anche se il richiedente non risulta assicurato presso lINPS. Oltre ai lavoratori, può essere chiesto il riscatto dei contributi anche dai superstiti.

La domanda deve essere presentata alla sede Inps territorialmente competente per residenza, compilando il mod. RE1 appositamente predisposto. Per quanto riguarda la documentazione, la prima cosa da presentare è il certificato di cittadinanza italiana. Successivamente la documentazione utile a provare l’effettiva esistenza del rapporto di lavoro svolto all’estero.

Il problema più importante è quello della data certa. La documentazione deve essere redatta con data relativa allo svolgimento del rapporto di lavoro. Si può presentare anche in epoca successiva alla ma non alla domanda di costituzione del riscatto. La condizione per la validità è che non sussistano elementi dai quali si rilevi che tale documentazione è stata costituita allo specifico scopo di usufruire della facoltà di riscatto.

La valutazione del costo del riscatto

La valutazione più importante per il lavoratore è la stima del costo del riscatto. Nel caso del riscatto dei periodi di lavoro all’esterno, l’ammontare dell’onere di riscatto è determinato sulla differenza tra:

  • L’importo della pensione che spetterebbe al richiedente sulla base dei contributi complessivamente accreditati, compresi quelli oggetti di riscatto,
  • L’importo della pensione determinato sulla base della contribuzione effettivamente accreditata nel fondo in cui si chiede il riscatto.

Il valore dell’onere è determinato applicando l’aliquota contributiva in vigore alla data di presentazione della domanda di riscatto. Questo nella misura prevista per il versamento della contribuzione obbligatoria dovuta nella gestione pensionistica dove viene effettuato il riscatto. Inoltre, varia in relazione all’età e al sesso del lavoratore, alla retribuzione percepita all’atto della domanda, al numero delle settimane riscattate e all’anzianità contributiva maturata con i contributi versati regolarmente. Varia altresì se il richiedente è già titolare di pensione.

Conclusioni e consulenza fiscale online

In questo articolo ho cercato di riepilogare le principali disposizioni che riguardano gli accordi stipulati dall’Italia in materia di sicurezza sociale. Tali accordi risultano essere particolarmente importanti per la mobilità transnazionale dei lavoratori. Tuttavia, considerata la delicatezza della materia e l’eterogeneità delle situazioni dei singoli lavoratori, riuscire ad andare in dettaglio è sicuramente molto complesso.

Per questo motivo il consiglio che possiamo darti se ti stai approcciando a questa materia è sicuramente quello di interfacciarti con gli uffici dell’INPS. Solo in questo modo, infatti, potrai essere sicuro di ricevere risposte certe legate alla tua situazione personale.

Se desideri approfondire questi aspetti e gli aspetti fiscali del lavoro all’estero contattami per una consulenza personalizzata in grado di rispondere ai tuoi dubbi e risolvere la tua situazione.

Domande frequenti

Che cos’è la totalizzazione contributiva internazionale?

La totalizzazione contributiva internazionale è un accordo tra due o più paesi che permette ai lavoratori di sommare i periodi di assicurazione sociale maturati in diversi paesi. Ciò aiuta a soddisfare i requisiti minimi per ottenere prestazioni pensionistiche.

Quando è necessaria la totalizzazione contributiva?

È necessaria quando un lavoratore ha trascorso periodi lavorativi in più di un paese e non ha maturato abbastanza contributi in ciascuno di questi paesi per ottenere una pensione.

Quali paesi hanno accordi di totalizzazione con l’Italia?

L’Italia ha accordi di totalizzazione con vari paesi, inclusi membri dell’Unione Europea, Stati Uniti, Canada, Australia e molti altri.

Come posso richiedere la totalizzazione dei miei contributi esteri?

Devi presentare una domanda all’istituto previdenziale del paese in cui risiedi o, se risiedi in Italia, all’INPS. La domanda sarà poi coordinata con gli enti previdenziali degli altri paesi coinvolti.

Cosa succede ai miei contributi pensionistici se lavoro in un paese che non ha un accordo di totalizzazione con l’Italia?

Senza un accordo di totalizzazione, potresti non essere in grado di combinare i tuoi contributi con quelli versati in Italia. In tal caso, potrebbe essere necessario soddisfare separatamente i requisiti pensionistici di ciascun paese.

La totalizzazione contributiva influisce sull’importo della mia pensione?

L’importo della pensione viene calcolato proporzionalmente in base ai periodi di contribuzione in ciascun paese. Questo significa che ogni paese pagherà una parte della pensione in base ai contributi maturati nel suo sistema.

I contributi volontari o figurativi sono inclusi nella totalizzazione?

Sì, di solito i contributi volontari e quelli figurativi (come il servizio militare o i periodi di malattia) sono considerati ai fini della totalizzazione.

Posso totalizzare i contributi se ritorno a lavorare in Italia dopo un periodo all’estero?

Sì, puoi totalizzare i contributi esteri quando torni a lavorare in Italia, purché esista un accordo di totalizzazione tra l’Italia e il paese estero.

257 COMMENTI

  1. Salve, abito in Ungheria da 10 anni e da 8 lavoro come dipendente in una multinazionale. Ho versato i contributi in italia nei miei primi 19 anni di lavoro presso l’imps dal 1987. Mi stavo domandando se era possibile portare la contribuzione versata in Italia presso lo stato dove risiedo ora, anche se vedo dall’articolo che é possibile una totalizzazione. Ma se dovessi naturalizzarmi nello stato dove risiedo non é possibile portare con me tutti i miei contributi versati?
    Grazie

  2. Prima di tutto occorre verificare che vi sia una convenzione tra i due stati che riguardi la previdenza. In questo caso sarà possibile totalizzare i contributi in uno dei due Stati.

  3. Salve. Ho versato contributi in Italia per circa 12 anni di ex-Enpals e due anni di Inps. Adesso sono in UK e lavoro come dipendente.
    Ho 42 anni e da un analisi eseguita sulla mia situazione dovrei andare in pensione a 52 anni (5200 contributi) in Italia.
    Con il lavoro svolto adesso in uk raggiungo i 5200 contributi richiesti e vista l’aria di Brexit mi chiedevo se era meglio richiedere il ricongiungimento di questi contributi così da coprirmi le spalle nel prossimo futuro avendo raggiunto con l’eventuale ricongiungimento tutti i contributi necessari per poi fare la domanda ( a 52 anni).

    Si può fare? E’ a titolo gratuito o oneroso

    Grazie per il tempo dedicatomi

  4. In generale prima si fa il ricongiungimento meglio è, ma spesso è possibile farlo solo al momento del raggiungimento dell’età pensionabile.

  5. Buongiorno , sono nato nel 1957 . ho 1310 settimane di contributi in italia, 287 settimane di contributi in gran bretagna e 602 settimane di contributi in australia , l’inps mi dice che l totalizzazione multipla tra italia, gran bretagna e australia non è consentita ,ma la totalizzazione dovrà avvenire tra italia e un solo stato estero , chiedo i suo parere , grazie

  6. La totalizzazione dei contributi può essere effettuata solo con uno Stato, in quanto deriva da una convenzione stipulata con quello specifico stato relativa ai contributi previdenziali. Quindi, se l’Italia ha in vigore due diverse convenzioni con ciascuno dei due stati non vedo perché non possa totalizzare in Itali entrambi i contributi esteri versati.

  7. buongiorno , cosa posso fare e chi posso contattare per avere un aiuto in riguardo , grazie

  8. L’unico ente che può fare qualcosa è l’Inps, si faccia chiarire il motivo per cui non possono applicare due convenzioni diverse. Aiuterebbe a capire meglio la situazione.

  9. Grazie per la risposta. Avendo versato i miei contributi all’ ex-Enpals dove devo fare la domanda di ricongiungimento? All’INPS?
    Secondo la VS esperienza la prendono in considerazione prima dell’età pensionabile?
    E se la dovessero prendere in considerazione è a titolo oneroso o gratuito?

    Grazie per la disponibilità e vorrei sapere dove potervi contattare in privato per avere una consulenza.

    Cordialmente,

    Stefano

  10. Salve Stefano, la domanda deve presentarla all’Insp, al raggiungimento dell’età pensionabile. La totalizzazione dei contributi è totalmente gratuita. Può contattarmi via mail.

  11. Salve,devo presentare la domanda all’Insp, per totalizzazione dei contributi versati all
    esteroin- Bulgaria .Fra anni lavorati all’estero sono anche 2 anni riscatto di laurea a titolo oneroso.Secondo Lei queste due anni sarebbero utili ai fini del diritto alla pensione di anzianità?Grazie

  12. Sia la totalizzazione che il riscatto della laurea sono utili al fine del raggiungimento della pensione di anzianità.

  13. Grazie mille, solo che riscatto laurea lo pagato all’estero e in questo punto due anni sono dentro in miei anni lavorativi in Bulgaria che adesso chiedo totalisazzione.La mia paura era ,che quando arriva tutto al INPS quelli due anni di riscatto onere non li contano per pensione di anzianità

  14. Buongiorno,
    sono dipendente pubblico e l’anno prossimo andrò in pensione per anzianità,nel 1982-84,ho lavorato per una ditta italiana con contratto locale in Venezuela,possiedo solo una certificazione della Ditta,domanda:questo lavoro di circa 18 mesi,è valido per la totalizzazione ?
    Ho provato a destra e a manca e nessuno sa dirmi nulla.
    Grazie

  15. Prima di tutto bisogna vedere se da pubblico dipendente poteva svolgere questa attività lavorativa. Chiarito questo aspetto bisogna vedere se tra Italia e Venezuela è prenente una Convenzione contributiva che consente la totalizzazione dei contributi.

  16. Grazie per la celerità,
    per quanto riguarda il lavoro prestato in Venezuela con Ditta Italiana ma contratto locale cioè venezuelano,è stato svolto prima della mia assunzione in Italia presso ente pubblico.Anch’io vorrei sapere se esiste una convenzione per la totalizzazione,ma quando contatto l’INPS ” cade ” la linea e quindi non so a chi rivolgermi.

  17. L’accordo tra Italia e Venezuela per la totalizzazione dei contributi è esistente. Se vuole maggiori info mi contatti in privato per una consulenza.

  18. salve ho 655 settimane versate all inps in italia lavoro dipendente, dal 2000 sono in uk circa 17 anni di lavoro dipendente.ho 50 anni cosa e` possibile fare per favore? ricongiungere ora o aspettare? trasferire I contributi in Italia o viceversa?
    grazie mille

  19. Salve Aldo, fino a quando non avrà maturato l’età pensionabile in uno dei due Stati non è possibile fare niente. Per capire cosa si potrà fare è necessario analizzare meglio la situazione. Questo però potrà farlo più compiutamente l’Inps.

  20. Salve vorrei un informazione se possibile, sono una cittadina italiana, mi è arrivata una proposta di lavoro per londra e mi chiedevo come sarei combinata ai fini pensionistici. Siccome qui in italia non dovrei avere contibuti versati o giusto una cosa irrisoria di due mesi, se dovessi lavorare stabilmente li, che succederebbe?

  21. Non avendo contributi versati in Italia sicuramente dovrà maturare i requisiti pensionistici all’estero.

  22. inanzitutto grazie per la risposta e scusi la totale ignoranza.
    Maturando i requisiti pensionistici all’estero ci vorrebbero sempre minimo 20 anni di contributi? cosa succede poi se volessi dopo questi anni tornare in italia? e come cambierebbero le cose se l’inghilterra dovesse uscire dalla comunità europea?

  23. Per capire quanti anni di contributi ci vogliono all’estero le consiglio di chiedere all’istituto estero di competenza a cui verserà. Per la seconda domanda, adesso è impossibile rispondere.

  24. Buongiorno Sig. Conti, sarei anch’io interessato alla cosa visto che ricado in caso simile. É riuscito a contattatare l’INPS per avere un chiarimento al riguardo?

    Grazie
    Sandro

  25. Buonasera Sig. Sandro,
    Ho contattato telefonicamente un funzionario INPS il quale mi ha consigliato di fare ricorso, le farò sapere in seguito. Antonio

  26. Buona sera,
    ho vissuto e lavorato in Spagna totalizzando 10 anni e nove mesi di contributi, rientrata in Italia nel 2014 mi sono riiscritta alla gestione separata dell’ inps come lavoratrice autonoma, e sto ancora lavorando. Prima di partire per la Spagna avevo totalizzato 8 anni di contributi INPS sia come lavoratore dipendente che autonomo.
    Mi può dire per favore cosa devo fare per ottenere il riscatto?
    Grazie anticipatamente

  27. Salve, ho lavorato per un’azienda inglese (con sede in Italia) per oltre 1 anno e mezzo, pagando i contributi in UK e facendo il conguaglio in Italia (poichè sono residente in Italia). Da gennaio 2018 passerò ad un contratto italiano. Si sta procedendo con il riscatto dei contributi versati in UK direttamente tramite bonifico sul mio conto: quando li andrò a versare all’INPS dovrò pagare un’extra?

  28. Roberto

    Salve, lavoro da 16 anni in Germania cioè dal 2002 e ho versato regolarmente contributi pensionistici. mi hanno riconosciuto 10 anni per diploma e laurea conseguita (totale 26anni).
    Ho 53 anni ed avevo lavorato dal 1993 sino al 2000 in Italia, versando in tre diversi enti preposti Enasarco,Inps,cassa nazionale previdenza e assistenza dottori commercialisti contributi.
    è possibile cumulare il tutto? come dovrei procedere per raggiungere i 35 anni o 42 e sei mesi ritrasferendomi poi in Italia tornando a versare contributi come libero professionista?
    ricongiungendo gli anni dal 1993 al 2000 potrei andare in pensione ai raggiungimento dei 42anni e sei mesi cioé all’ètà di 62 circa?
    Grazie

  29. L’unica soluzione è parlare con gli uffici Inps, ma l’unica strada che vedo possibile è quella di valutare se riscattare o totalizzare i contributi esteri versati in Germania.

  30. Sono italiana residente residente e lavoratrice in Spagna con piú o meno 13 anni di contributi versati in Spagna. Vorrei riscattare gli anni di studio corrispondenti a una laurea in Chimica presso un’ universitá italiana e un dottorato in Chimica presso un’universitá inglese (titolo inglese) omologato in Spagna per la pensione. Ho versato i contributi per la pensione unicamente in Spagna e non ho mai svolto nessuna attivitá lavorativa in Italia per cui non ho mai versato i contributi per la pensione in Italia. Vorrei sapere come procedere e a chi rivolgermi per ottenere l’assistenza, piú precisamente mi devo rivolgere a un ente Italiano o uno Spagnolo? Nel caso dovessi rivolgermi a un ente Spagnolo, vorrei precisare che in Spagna gli anni di studio non si riscattano. Inoltre vorrei sapere quando é consigliabile inoltrare la domanda di riscatto al fine di aumentare la quantitá di denaro che corresponde alla pensione: dopo un periodo di 12 mesi che include periodi di disoccupazione con prestazione per disoccupazione durante i quali i contributi pensionistici sono un 70% -50% di quelli corrisposti durante il periodo di occupazione, oppure inoltrare la domanda dopo un periodo di un anno di occupazione piena. Molte grazie per il loro aiuto.

  31. Dovrà rivolgersi ad un Ente spagnolo, visto che sarà in questa nazione che maturerà il diritto a ricevere la pensione. Se in Spagna non è previsto il riscatto di anni di laurea, dovrà capire se è possibile fare il riscatto in Italia e poi chiedere la totalizzazione con i contributi versati in Spagna.

  32. Salve!
    Solo una piccola informazione! Ho 38 anni e vivo da quasi 10 anni in Australia. Ho lavorato in Italia solo per 5-6 anni pagando contributi sempre come dipendente. Ho doppia cittadinanza e penso di continuare a vivere all’estero ancora per un bel po’. Cos’e’ successo ai contributi che ho versato in Italia? Posso riscattarli? Posso versarli sul fondo pensionisico australiano (privato)?
    Ringrazio anticipatamente per il tempo dedicatomi.
    Massimiliano.

  33. Prima deve aspettare di ottenere i requisiti per la pensuione in uno dei due Stati e poi potrà analizzare il da farsi. Bisogna vedere cosa è previsto nella convenzione tra i due Paesi, per capire se è possibile chiedere il riscatto o la totalizzazione contributiva.

  34. Salve. Ho 65 anni, ho sia la nazionalità italiana che quella fracese, sono residente in Italia. Ho sempre insegnato nella scuola pubblica: in Francia per i primi 9 anni della mia carriera, e in Italia per i successivi 27.
    Per accedere alla pensione, tra circa un anno e mezzo, dovrò fare domanda di TOTALIZZAZIONE o domanda di RICONGIUNZIONE ? Ho capito che si tratta di due cose molto diverse l’una dall’altra.
    Distinti saluti,
    Jeanne D.

  35. Per rispondere bisogna capire come è meglio per la sua situazione specifica. In ogni caso è consigliabile chiedere la ricongiunzione se possibile, altrimenti il riscatto.

  36. Oh. La Dopia citadinanza Italo Albanese o lavorato 25 ani in Albania ed 20 ani in italia in totale 45 ani di lavoro cosa po fare per avere dirito per la pensione in italia per cumulare tuti i ani cosa po chiedere riscato dei contributi in Albania cuanto mi costa visto che sono 61 ani e o lavorato da l975 grazie per la calografia ed la mia inioranza

  37. Chieda alla sede Inps più vicina di calcolarle quanti anni le mancano di contribuzione per la pensione italiana. Solo da quel momento potrà eventualmente totalizzare o riscattare i contributi esteri.

  38. Il 01/12/2015 l’INPS di Bergamo ha inviato una richiesta di riscatto contributi lavorativi di due anni e tre mesi in UK. malgrado le lettere e telefonate fino ad oggi 29/01/2018 non abbiamo ricevuto nessun riscontro. io ho un documento rilasciato dalla Social Security di Jersey dove ho lavorato. Non so più cosa fare con gli anni lavorato in UK sarei già in pensione. Grazie del vostro aiuto.

  39. Il riscatto dei contributi esteri si può ottenere soltanto dopo che si è raggiunto il requisito di pensionabilità in Italia. Non prima.

  40. Salve,

    cosa si intende per “requisito di pensionabilitá”? Aver lavorato in Italia almeno 20 anni? Se non mi sto sbagliando, questi 20 anni si raggiungono sommando i contributi ottenuti nei vari paesi (con accordi di totalizzazione) dove si é lavorato. Quindi, come si fa a “dimostrare” di aver lavorato anche in altri paesi se il riscatto dei contributi esteri si puó ottenere soltanto dopo che si é raggiunto il requisito di pensionabilitá in Italia?

    Grazie
    Sandro

  41. ho lavorato 15 anni in germania e 15 in italia dal 1 settembre 2017 fino ad oggi febbraio 2018 n0n ricevo alcuna pensione da’litalia pur facendo la domanda con cumulo sono della provincia di napoli striano. grazie aspetto risposta

  42. Per poter chiedere il cumulo è necessario aver prima maturato in Italia o in Germania i requisiti pensionistici, altrimenti non è possibile fare questo tipo di operazione.

  43. Buongiorno, ho lavorato nei villaggi turistici del club Mediterranee, con contratti estivi francesi, per un totale di 5 stagioni( circa 23 mesi totali). Ho 48 anni, e volevo sapere come recuperare questi contributi. Risiedo in Italia e al momento lavoro in Svizzera.
    Grazie mille per la gentile risposta.

  44. Bisogna vedere cosa prevede la convenzione previdenziale con la francia, ma in generale bisogna aspettare di poter avere i requisiti pensionistici in Italia prima di poter chiedere totalizzazione o rimborso dei contributi esteri.

  45. Buongiorno,
    ho lavorato per 10 mesi in Germania alcuni anni fa. I contributi versati sono persi in questo caso? Perchè leggo che serve un minimo di 1 anno per poter fare la totalizzazione.
    Grazie

  46. Sono architetto , da 30 anni in Italia con lavoro dipendente da 8.5 e iscrizione all’INARCASSA da 20 anni, ho lavorato all’estero ( Romania ) sempre come architetto per 6.5 anni e 6 anni di università – che lo stato lo riconosce come contributivo ( perchè negli primi 3 anni di lavoro, prendevamo meno stipendio per ripagarci l’università)
    Oggi , che ho 61 anni , ho complessivamente 41 anni di contributi.
    *Quando posso chiedere il cumulo?
    *Quale è il metodo di uscire in pensione prima possibile ?
    *Quando posso chiedere all’INPS il ricongiungimento degli anni pensionistici?
    *Posso uscire in pensione con il sistema : 41/42 anni e 10 mesi ? L’INPS richiedere il ricongiungimento anche se non ho l’età pensionabile ?
    Grazie

  47. La risposta a queste domande può darle solo Inarcassa, e in alcuni casi l’Inps. Mi dispiace.

  48. Buongiorno, mi chiamo Saverio, sono dipendente pubblico 58 anni età e 38 di contributi. Ho comperato casa in Slovenia, vorrei licenziarmi e trasferirmi definitivamente con la mia famiglia, chedo se posso avere diritto di portabilità dei miei contributi, in Slovenia si può accedere alla pensione a 60 anni, in parole povere pago qualche settimana di contributi in Slovenia e richiedo la pensione.

    In attesa, porgo cordiali saluti.

  49. Buongiorno, ho 60 anni , ho lavorato due anni 1977 e 1978 a Cambridge in un albergo e poi io ho lavorato al club med nell’anno 1979 come posso fare per poter dimostrare di avere lavorato nell’albergo e nei villaggi non avevndo più purtroppo le buste paga? Certo capisco che sono ben 40 anni fa….
    Grazie della risposta

  50. Per dimostrare di aver lavorato le serve il contratto di lavoro o le buste paga.

  51. Ho lavorato 35 anni in Italia come dipendente, ora ho un contratto di lavoro locale/spagnolo, se non ho capito male potrò fare l’accumulo dei contributi Italia/Spagna per il raggiungimento dell’età’ pensionabile in Italia, quindi come tempo ma, i contributi italiani non saranno incrementati da quelli spagnoli come valore per incrementare il valore della mia pensione.
    Premesso che per avere diritto alla pensione spagnola devi aver versato contributi per 15 anni, il valore dei miei contributi spagnoli saranno buttati al vento? il valore della mia pensione sarà’ calcolata solo sui contributi versati in Italia?

  52. Una volta raggiunti i requisiti pensionistici in uno dei due Paesi potrà chiedere il cumulo con quelli versati all’estero. In questo modo la pensione sarà incrementata dei contributi esteri, visto che comunque si tratta di Paesi UE. Chieda però conferma all’Inps per avere certezza che nella sua posizione questo è possibile.

  53. Se io decido di non tornare in italia e prendere la pensione in UK, vi verranno aggiunti i contributi che ho versato in Italia alla pensione UK applicando il criterio della totalizzazione in direzione opposta?
    Grazie.

  54. In generale nei Paesi UE è possibile avere la totalizzazione contributiva, ma bisogna vedere se questo accordo con gli UK sarà riscritto e modificato in futuro considerata la brexit.

  55. Ho 17 contributi in italia dai quali 2 anni di contributi figurativi (cassa di integrazione straordinaria ed NASPI). In Germania ho 10 anni di contributi e voglio pensionarmi e restare qui. Attualmente mi manca 2 anni per il pensionamento con la vecchiaia (67 anni). Per la totalizzazione contributiva qui in Germania valgono i miei contributi italiani di 17 anni compresi figurativi o non? Grazie per la risposta.

  56. La convenzione con la Germania prevede la totalizzazione, ma possono risponderle con certezza soltanto dagli uffici comptententi tedeschi.

  57. Nel 1987 ho lavorato per un periodo di circa sei mesi in Gran Bretagna. Successivamente ho sempre lavorato in Italia.
    Ho letto sopra che per utilizzare questo contributi é necessario perlomeno un anno di contributi. Quindi non posso proprio beneficarne? Devo considerarli persi?
    IN luogo della totalizzazione e/o della ricongiunzione, non i può beneficiare del “cumulo dei contributi assicurativi” ? oppure anche questa formula prevede il minimo di un anno di contribuzione?

  58. Per chiedere la totalizzazione o il riscatto assicurativo serve almeno un anno di contribuzione estera.

  59. Ho lavorato due anni e tre mesi in JERSEY (isole della manica) la domanda deve essere fatta a Jersey oppure Iin Inghilterra e Irlanda del Nord oppure a Jersey essendo uno stato indipendente della Gran Bretagna? Ho fatto tramite patronato la domanda da due anni senza nessun riscontro. sarei già in pensione da molto tempo con gli anni di Jersey.Grazie saulo

  60. La domanda per la ricongiunzione del contributi può essere fatta solo dopo che in uno Stato ha raggiunto l’età pensionabile e non prima.

  61. Buongiorno, mio marito ha circa 15 anni di contributi versati in Inghilterra e sta pensando di trasferirsi in Italia. Ha 50 anni: per quanti anni dovrebbe versare i contributi in Italia prima di poter richiedere la pensione? Non mi e’ chiaro cosa succede al compiere dei 68 anni (o 70 probabilmente…) se non ha 20 anni di contributi versati in Italia.
    Grazie

  62. E’ difficile rispondere in modo esatto, deve chiedere di analizzare la sua situazione contributiva direttamente all’Inps.

  63. Salve il ho lavorato in Francia . Inghilterra . Svizzera . Stati unit.
    Come faccio a sapere se ho dei contributi in questi paesi
    Grazie

  64. Ho lavorato 26 mesi in Germania tra il 1964 e il 1967 da minorenne, ho il libretto delle marche con i relativi redditi, ora sono in pensione, a chi devo rivolgermi per avere informazioni se ho diritto a qualcosa?

  65. Ho lavorato per 19 anni in Italia con contratti Italiani e per 14 mesi per una ditta Austriaca (daò 20/03/2017 al 08/05/2018), con contratto di lavoro austriaco, mantenendo però la residenza, domicilio e sede di lavoro in Italia. Ora per vari motivi, sono stata licenziata.
    A quale tipo di indennità di disoccupazione ho diritto? Può essere utile, oltre che per i fini pensionistici, richiedere la totalizzazione contributiva per poter usufruire della Naspi.

    Grazie per la risposta

    Silvia Colalè

  66. La totalizzazione contributiva può essere richiesta soltanto dopo aver raggiunto l’atà pensionabile italiana. Le conviene chiedere comunque all’Inps.

  67. Ho lavorato in Uruguay in un impiego statale per 4 anni, mi sono trasferita in italia e dal 1991 ho pagato I contributi in questo paese. Sono cittadina italiana, come devo fare a recuperare I miei anni di contributi e come verranno conteggiati quando raggiungerò l etá pensionistica ? Sono nata nel 1967 e ho solo un vuoto di contributi di 9 mesi. Grazie

  68. Al momento del raggiungimento della pensione italiana potrà chiedere la ricongiunzione o la totalizzazione dei contributi esteri.

  69. Buongiorno,
    ho lavorato a Londra per una società Inglese per circa due anni. E’ possibile recuperare i contributi versati in UK in quei due anni e come? Qui in Italia ho molti anni di contribuzione sia come dipendente/dirigente di società italiane che in gestione separata.

  70. Una volta maturati i requisiti pensionistici italiani potrà chiedere la totalizzazione con quelli esteri.

  71. Ho lavorato in Inghilterra per in period complessivo di circa 4 anni tra il 1995 e il 2001.
    Ora ho 49 anni e lavoro in Italia.
    Per richiedere il riscatto del period lavorativo in UK devo attendere l’età pensionistica o conviene iniziare a richiederli ora? Quali moduli devo utilizzare?

    Grazie

  72. Il riscatto si ottiene quando si matura l’eta pensionistica. Per la procedura deve contattare l’Inps.

  73. Vivo in Inghilterra da un anno E lavoro da circa due mesi.
    Pochi giorni mi e’ arrivata la documentazione da nest relativa alla pensione integrativa.

    Penso sia un’opportunità interessante ai fini pensionistici ma, visto che vorrei tornare in Italia entro 2-3 anni cosa accade per quei soldi?
    Posso riscattarli quando vado via o restano vincolati fino alla pensione con eventuale riscatto tra30 anni?

    Mi conviene “depositarli” nel fondo o lasciarli in busta paga?

  74. Se si tratta di contribuzione a fondo privato, è impossibile dare una risposta precisa senza avere i dettagli del contratto che andrà a sottoscrivere. Se vuole tornare in futuro in Italia è più conveniente versare ad un fondo italiano.

  75. Buongiorno ho 54 anni ho ho lavorato 15 anni in italia di cui 12 per lo Stato, ora lavoro à Parigi da 12 anni con residenza in Corsica vorrei sapere cosa devo fare sia per la pensione sia per i miei diritti, Cordialemente.

  76. Consiglio in ogni caso di fare un passaggio con l’Inps per verificare la sua situazione previdenziale con l’Italia.

  77. Buongiorno,
    ho lavorato 5 mesi in Francia (meno di 52 settimane quindi). Ho diritto a chiedere il riscatto dei contributi pensionistici che ho versato?

  78. Potrà averne diritto eventualmente, al momento della maturazione dei requisiti pensionistici in Italia.

  79. Buongiorno, sono un cittadino Italiano, da qualche anno lavoro e risiedo in Svizzera, ma in passato ho maturato circa 10 anni di contributi in Italia. Relativamente alla mia posizione pensionistica, al tempo dovuto, se farò richiesta di pensione in Svizzera, sarà la Svizzera ad occuparsi della totalizzazione relativamente a questi contributi versati in Italia?

    Grazie mille!

  80. Una volta maturati i requisiti pensionistici in Svizzera potrà chiedere la ricongiunzione con quelli italiani. A patto che vi sia in essere un accordo previdenziale tra i due stati coinvolti.

  81. Salve, ho vissuto e lavorato in Italia per 6+ anni, durante i quali ho pagato i contributi INPS, poi mi sono trasferita in Canada. Vorrei trasferire la cifra pagata sul account di miei contributi in Canada, perché qui posso usare i contributi per comprare casa. Per cui una solita ricongiunzione non basta, secondo me.
    È possibile fare trasferimento dei fondi? Come posso farlo? O che eventuale alternativa può essere per non perdere i contributi già pagati? Per adesso, non ho più né residenza né permesso di soggiorno italiano.

  82. Bisogna vedere gli accordi previdenziali tra Canada e Italia per valutare le alternative possibili.

  83. Buongiorno,
    mi scusi ancora ma in merito ai 5 mesi lavorati in Francia, posso presentare adesso all’INPS la domanda di riscatto? Ho 33 anni,quindi sono lontano dall’età pensionabile,però quei soldi mi farebbero comodo.
    Grazie.
    David

  84. Salve David, la domanda di riscatto può provare a presentarla ma non credo riuscirà a riavere quei soldi in questo momento almeno.

  85. Salve, ho 39 anni, quindi sono lontana dall’età pensionabile, ma per non pensarci più vorrei presentare adesso domanda di totalizzazione dei contributi versati in Norvegia nei 3 anni in cui ho lavorato lì. E’ possibile farlo adesso? oppure devo aspettare di avere 65 anni?? se ci arrivo…
    Grazie mille per la risposta
    Silvia

  86. Buon giorno, ho lavorato per 20 anni in R.Moldova,3anni in Romania e 13 anni in Italiai7Vorrei sapere se e possibile la totalizzazione multipla tra Italia,Moldavia,Romania.Grazie.

  87. Buongiorno,

    Ho lavorato per qualche mese in Italia parecchi anni fa e ho lasciato l’Italia nel 1998 senza più pagare contributi volontari. Ho poi ripreso a lavorare nel Regno Unito e ad ora ho totalizzato 18 anni circa di contributi provenienti da lavoro fisso e lavoro autonomo. Ne resterebbero 21 per completare il ciclo per la pensione statale. Ora vorrei rientrare e continuare a lavorare in Italia dopo quasi 20 anni passati qui in U.K. Che situazione si presenterebbe al raggiunta l’eta’ pensionabile in Italia. E’ possibile tenere conto dei contributi versati all’HMRC per unirli a quelli in Italia? Grazie.

  88. La totalizzazione può essere applicata solo al raggiungimento dell’età pensionabile, ma le consiglio comunque di provare a rivolgersi comunque all’Inps.

  89. Le consiglio di rivolgere questa domanda ai funzionari Inps competenti. Gli unici che possono darle una risposta certa su una totalizzazione multipla di questo tipo.

  90. I contributi previdenziali obbligatori versati all’estero possono essere oggetto di totalizzazione solo se vi è un accordo previdenziale tra i due Paesi che lo prevede. In questi casi la totalizzazione è possibile solo quando si raggiunge il requisito pensionistico in uno dei due Paesi. Le consiglio comunque di fare un passaggio con l’Inps per avere maggiori ragguagli sulla sua situazione personale.

  91. Buongiorno,
    Ho 65 anni e vorrei andare in pensione a 67 anni. Ho lavorato per 48 anni negli Stati Uniti Contribuendo al Social Security. Da 5 anni lavoro e risiedo in Italia pagando normalmente contributi in Italia.
    Ho 3 domande su cui chiedo gentilmente un aiuto:
    1) I 5 anni lavorati in Italia mi danno diritto ad una minima pensione a 67 anni?
    2) Come decido quale pensione prendere? (Italiana o USA? totalizzando i 48 anni USA + i 7 in Italia per un totale di 55 anni di contributi. USA?.)
    Ringrazio anticipatamente
    Maurizio

  92. Salve Maurizio, queste domande è opportuno che le ponga all’Inps italiana, tuttavia con soli 5 anni di contributi italiani non si ha diritto ad un trattamento pensionistico.

  93. Buongiorno, mio zio ora residente in Spagna (Canarie) e percettore di pensione minima erogata da INPS, ha lavorato (prima di percepire assegno pensionistico) per un periodo di 8 anni circa, in Venezuela dove ha versato i relativi contributi.

    Vi chiedo cortesemente di sapere se può ottenere la totalizzazione dei contributi ed, eventualmente, quale l’iter da seguire.

    Grazie!

  94. Prima deve raggiungere i requisiti pensionistici in un Paese, altrimenti non potrà fare niente.

  95. buongiorno chiedo gentilmente una informazione, sono nata a santiago del Cile ho lavorato per 7 anni li versando i relativi contributi, dopo mi sono trasferita, sposata in Italia, ho la cittadinanza Italiana lavoro qui da 26 anni . la mia domanda : questi anni lavorati in Cile sono riconosciuti in Italia?

    ringrazio anticipatamente

    Rebeca

  96. Per sapere se nella sua situazione personale può chiedere la totalizzazione di questi contributi le consiglio di fare un passaggio con l’Inps.

  97. Salve, sono un militare con 31 anni di servizio e contributi. Mi sto congendando e trasferendo in Germania dove lavorerò per la NATO con dei contratti triennali. Vi chiedo se è possibile totalizare/ricongiungere gli anni che lavorerò presso la NATO ai contributi italiani per arrivare ai 42/43 anni necessari per arrivare alla pensione di anzianità relativa ai contributi versati in Italia? O se dovrò aspettare i 67/68 anni per la pensione di Vecchia.

    La Vostra risposta sarà molto utilie a tanti colleghi che si trovano nella mia stessa situazione.

    Nel caso sia necessaria una consulenza a pagamento vi chiedo di farmelo sapere quanto prima.

    Grazie

    Luigi

  98. Salve Luigi, per rispondere alla sua domanda è necessario approfondire la situazione perché i contributi versati da militari sono soggetti ad una disciplina particolare, dipendente dagli accordi internazionali, vedi NATO.

  99. Buona sera mi chiamo Dogaru Vasilisa e son cittadina Italiana.
    Sono di origine Moldava dove ho lavorato 22 anni come professoressa universitaria, versando i normali contributi
    previsti. Mi sono trasferita in Italia dove fra lavoro autonomo e dipendente ho lavorato 15 anni con i suoi contributi.
    Esiste una convenzione anche per i cittadini di origine Moldava una convenzione per unificare i contributi?

  100. Da un punto di vista previdenziale non ci sono accordi in essere tra Italia e Moldova.

  101. A qui mi devo rivolgere per sapere i contributi versati in Belgio e Olanda dove ho lavorato
    per qualche anno

    Distinti saluti

  102. Salve,
    ho lavorato 18 anni in un paese della cee e poi sono tornato a lavorare in Italia; posso chiedere la pensione sia in quel paese che in Italia? ossia, si può avere la doppia pensione o devo necessariamente unire i contributi e richiederla in un unico paese?

  103. Bisogna analizzare gli anni di contribuzione e gli accordi previdenziali tra i due Paesi, se vi sono. Consiglio di contattare l’Inps per una simulazione personalizzata.

  104. Buongiorno, vivo e lavoro come espatriato da 10 anni in Polonia dopo aver lavorato in Italia. Dato che in Polonia si va in pensione 2 anni prima che in Italia, quando potro’ riscattare gli anni di lavoro in madrepatria? Devo attendere (allo stato attuale) i 67 anni e passa oppure posso fare richiesta due anni prima quando saro’ pensionabile per l’equivalente INPS polacco? grazie.

  105. Dovrà fare richiesta di totalizzazione contributiva non appena avrà raggiunto l’età pensionabile in uno dei due Paesi.

  106. Buongiorno, ho lavorato per circa12 anni con contratto a tempo indeterminato e da 3 anni sto lavorando con partita iva.
    Mi è stato offerto un lavoro in Svizzera mantenendo la partita iva in Italia. Non sono riuscita a trovare informazioni e quindi mi preoccupa il lato pensionistico.
    Come posso garantirmi la pensione sia lavorando con partita iva che facendomi assumere come frontaliera?
    Ho la possibilità di fare il riscatto della laurea ma credo sia troppo oneroso e forse ora, all’età di 40 anni, credo sia prematuro.
    Gradirei un parere, grazie

  107. In Svizzera dovrà obbligatoriamente versare i contributi, non può esimersi. Eventualmente può integrare i versamenti italiani con contributi volontari. Contatti l’Inps e chieda una simulazione.

  108. Buongiorno. Mia madre cittadina romena 61 anni deve andare in pensione l.anno prossimo in Romania 25 anni contributi . Lei è residente in Italia(lavora e paga contributi ) la domanda e: può fare la domanda per la pensione in Romania e al etta di 67 anni qua in Italia? Ò farà al etta di 67 anni per tutte e due ? Se sarà al etta di 67 anni , lo stato rumeno pagherà la pensione dal etta di 61 ? Ò perderà questi 6 anni non pagati da nessun stato?

  109. La domanda deve farla prima di tutto nel Paese in cui matura prima il requisito pensionistico. A quel punto in relazione agli accordi esistenti tra Italia e Romania potrà chiedere il riscatto o la totalizzazione pensionistica.

  110. Buongiorno,
    Sono italo-argentina. Ho lavorato in Argentina per 11 anni e in Italia per 5. Mi sono informata al CAF per la ricongiunzione e mi hanno detto che dovrei arrivare ai 20 anni di contributi in totale, senza che debba totalizzare il minimo per ogni paese, dovendo pagare gli anni mancanti essendo, al momento, casalinga.

    Vi chiedo conferma di quanto detto dal CAF, dato che approfittando del prossimo viaggio in Argentina, richiederò la documentazione necessaria per iniziare la pratica in Italia per ottenere la pensione.
    L’altro mio dubbio è l’età in cui andrò in pensione, deduco dai Convegni stabiliti tra l’Italia e l’Argentina, dopo i 66 anni e 7 mesi ?????

    Vi ringrazio in anticipo per la vostra risposta!

    Karina

  111. Salve Karina, non siamo in grado di fornirle risposte ufficiali, perché l’unico ente che può farlo è l’INPS. Le consiglio di prendere appuntamento e ottenere risposte da loro.

  112. Buongiorno. 54 anni, sto rientrando in Italia dopo 15 mesi di lavoro dipendente in Argentina con iscrizione AIRE. Quali sono gli adempimenti obbligatori e/o suggeriti, ai fini pensionistici, per non perdere diritti futuri?
    Tutti i precedenti contributi pensionistici (e suppongo anche i futuri) sono INPS.
    Grazie e cordiali saluti.

  113. Attualmente può fare poco, quando avrà raggiunto i requisiti pensionistici in Italia potrà chiedere totalizzazione o riscatto tramite l’Inps.

  114. Buongiorno, sono nato nel mese di novembre del 1952.Ho lavorato 5 anni dal 1970 al 1976 in Germania e attualmente sto percependo una pensione tedesca di anzianità. Dal 15/09/1978 a tutt’oogi lavoro presso un comune. Ho fatto richiesta all’INPS ex Gestione INPDAP di pensione di anzianità con la totalizzazione a decorrere dal 01/01/2019 avendo già maturato anni 40 e mesi tre di contribuzione in italia.Ii calcolo della mia futura pensione sarà fatto con il sistema retributivo considerato che nel 1995 avevo già maturato 18 anni di contribuzione con la totalizzazione estera. Cordiali Saluti

  115. con interesse leggo Santo Anzalone. Io del 1954. Per accordi bilaterali le due pensioni sono da tassare separatamente nei rispettivi stati? Con contributi esteri (5 anni 31 settimane) anch’io ho accumulato abbondantemente più di 18 anni entro fine 1995. Una complicazione in più — la mia decisione di pagare contributi volontari all’estero per accedere alla loro pensione della vecchiaia … come verrebbe trattati tali anni di contributi volontari? L’Italia prende in considerazione solo il periodo di quei contributi esteri accumulati prima della mia residenza, e addirittura, permanenza in Italia?
    grazie

  116. Sto aiutando un ex collega nato nel 1946 in Francia e li residente.
    Lui percepisce la pensione francese ma ha lavorato dal 1988 al 1995 in Italia come dirigente come fa a richiedere il riscatto o il pagamento di una pensione dall’Italia.
    Deve fare una domanda o deve riscattarli?

  117. La cosa migliore è quella di contattare l’Inps in modo che possa analizzare la situazione di questa persona, per valutare l’opzione migliore tra totalizzazione o riscatto. La pratica deve essere fatta comunque tramite l’Inps.

  118. lavoro in italia da 31 anni , se dovessi trasferirmi in brasile prima dell eta pensionabile , come posso ottenere la mia pensione in italia ? lavorando in Brasile posso ” cumulare ” gli anni lavorati nei due stati ? se si come ?
    grazie

  119. Salve Giorgio, per rispondere alla sua domanda occorre verificare se vi è una convenzione in ambito previdenziale tra Italia e Brasile e verificare cosa vi è indicato. Consiglio di effettuare un passaggio con l’INPS per avere info più dettagliate sull’argomento.

  120. Buonasera,

    sono attualmente impiegato in Svizzera dal 1^ marzo 2018. Purtroppo verrà soppressa la mia funzione e verrò licenziato.

    Ai fini della Totalizzazione dei contributi pensione minimi, fino a quando dovrò essere in forze? Per arrivare alle 52 settimane dovrei rimanere fino al 28/02/19? I periodi ferie e malattia sono esclusi o inclusi nelle 52 settimane?

    VI ringrazio.

  121. I periodi di ferie e malattia sono inclusi, ma le consiglio comunque di fare un passaggio con l’INPS per avere conferme e ragguagli precisi.

  122. Buonasera,
    ho lavorato 3 anni in Inghilterra (1984-1987). Ho iniziato a lavorare a 18 anni, ora ne ho 53 pertanto
    ho versato 3 anni di contributi all’estero e altri 32 in Italia.
    Cosa mi conviene fare, attendere e fare poi la richiesta per la totalizzazione all’Inps o farlo subito.
    Grazie
    RC

  123. Salve Renato, il mio consiglio è quello di contattare l’INPS per avere un ragguaglio da parte loro, e fare la richiesta di totalizzazione non appena possibile.

  124. Salve, complimeti per l’articolo.

    Sto valutando di accettare una proposta di lavoro all’estero (UK) come dipendente, ma non credo di restare li a vita.
    Ora al di là delle incertezze legate alla Brexit, per non perdere i contributi che andrei a versare (sia sotto i punto di vista del calcolo dell’età pensinabile che sotto il punto di vista meramente economico), per quanto tempo dovrei lavorare in UK? Leggo qui 52 settimane, mentre su altri articoli 10 anni.

    A me interessa che i contributi che andrei a versare siano al contempo:
    – calcolati per il raggiungimento dell’età pensionabile;
    – che siano presi in considerazione per il calcolo dell’ammontare totale dei contributi.

    Come leggo qui e sul sole24ore ogni stato pagherà la propria quota di pensione, ma ho letto anche che in UK questa viene versata solo dopo 10 anni di contribuzione in loco.

    Ho 30 anni, lavorato in Asia, in Italia ed ora sto per trasferirmi in UK, vorrei che dopo tanti sforzi non avere una pensione da fame.

    Grazie dell’aiuto che potrete darmi

  125. Salve Mario, fino a quando non avrà raggiunto in uno Stato i requisiti pensionistici non potrà chiedere totalizzazioni con contributi versati in altri Stati. Continuare a trasferirsi in Stati diversi non aiuterà da questo punto di vista. Serve uno Stato di riferimento, se i contributi si disperdono su più stati è impossibile ricongiungerli. Anche perché ricongiunzioni plurime è molto difficile che siano ammesse in Italia. Per maggiori info può vedere il sito dell’INPS.

  126. Buongiorno Federico,
    nel mio caso mi sto trasferendo in Romania per lavoro , Amministratore di azienda ,e sicuramente prevedo un periodo di permanenza superiore a 5 anni , per cui sto procedendo per richiedere a fronte dell’assunzione , anche la residenza , che dovrebbe formalizzarsi ufficialmente dopo sei mesi di prestazione di servizio presso il Paese lavorativo. Volevo chiederTi gentilmente se quanto hai riportato nel tuo articolo sia valido anche per questo Paese o piuttosto ci siano eccezioni riguardo al pagamento delle tasse e dei contributi previdenziali. Infine volevo chiederTi se l’azienda del capogruppo Italiana , qualora mi versasse una quota annuale destinata come versamento volontario in mio favore per gli aspetti contributivi, può erogarlo sebbene io sia assunto in Romania?Grazie .

  127. Salve Antonio, le imposte dipendono dalla residenza fiscale, quindi deve prestare attenzione a fare correttamente il trasferimento di residenza in Romania. Per gli aspetti previdenziali occorre fare una valutazione per capire in quale Stato potrebbe ottenere prima i requisiti pensionistici, e in quel momento chiedere la totalizzazione dei contributi esteri. La capogruppo italiana può sicuramente versarle contributi all’estero.

  128. Buongiorno Sig. Migliorini
    in merito a QUOTA 100 sa dirmi se i periodi di contribuzione all’estero (Svizzera per la precisione) possono essere cumulati per arrivare a quota 38 necessaria?
    Nella circolare INPS di riferimento, francamente non si evince molto.
    La ringrazio in anticipo.

  129. Salve Michele, i periodi esteri non servono per raggiungere i limiti di contribuzione italiana, ma una volta raggiunti i limiti con i contributi italiani e possibile, se vi sono accordi internazionali, totalizzare i contributi esteri.

  130. Gentile Federico,

    Ho vissuto e lavorato in UK per nove anni (2009-2018) e sono da poco rientrata in Italia. Mi consiglia di richiedere la totalizzazione dei contributi esteri prima dell’ufficializzazione della Brexit?
    Inoltre, presso il mio ultimo impiego avevo un fondo pensione che vorrei spostare in Italia, ma al momento mi sembra impossibile farlo senza una tassazione al 40% perché la Gran Bretagna non riconosce alcuna organizzazione italiana (QROPS). Ha qualche suggerimento per il trasferimento dei contributi volontari (e non)?
    Grazie mille per l’aiuto.

  131. Salve Rita, per i contributi obbligatori consiglio di chiedere all’INPS, ma fino al raggiungimento dei requisiti pensionistici in Italia sarà difficile ottenere la totalizzazione con i contributi UK. I contributi al fondo pensione, invece, conviene tenerli in UK e riscattarli da li.

  132. Grazie mille, Federico. Per quanto riguarda i contributi al fondo pensione – riscattarli da lì in questo momento oppure al raggiungimento dei requisiti pensionistici in Italia?

    Grazie ancora e buon lavoro

  133. Non li riscatterei li lascerei maturare sino a quando non si può ottenere il rimborso del capitale o la rendita vitalizia. Naturalmente dall’Italia deve rispettare la normativa sul monitoraggio fiscale di attività finanziarie estere.

  134. Buongiorno Federico, avrei una domanda da farle riguardo mio figlio che ha lavorato a Londra tutto il 2018 12 mesi. Ha 22 anni e pensavamo di riscattare questo anno ora, abbiamo già tradotto tutti i documenti di assunzione, cedolini e fine lavoro. Sono stata dal patronato e dice alla fine quando sarà prossimo alla pensione, l’INPS dice che ci vogliono almeno 3 anni…una giungla. Mi può dare chiarimenti, grazie…prossimamente andranno a Malta 3 anni, figuriamoci. Grazie Saluti

  135. Salve Daniela, suo figli non ha alcuna possibilità di riscattare questi contributi adesso, potrà farlo in futuro quando avrà maturato in Italia i requisiti pensionistici, tramite accordi internazionali.

  136. Salve, ho lavorato in UK per quasi 7 anni, fino al 2017, ed e’ stato l’inizio della mia carriera lavorativa; sto cercando di capire cosa mi convenga fare, se portare i contributi in Italia (mi sembra di capire passando per Malta perche’ l’Italia non ha accordo diretto con UK?) oppure mantenerli la’ a maturare, pero’ otterrei veramente poco per soli 7 anni, e mi limiterebbe per andare in pensione qua in Italia normalmente. Cosa mi consigliate di fare? a chi mi posso rivolgere come uffici competenti in Italia e/o in UK?

    Grazie!
    Diego

  137. Salve Diego, il consiglio che posso darle è capire in quale Paese maturerà prima i requisiti pensionistici e poi ragionare partendo da quel Paese per totalizzare o riscattare i contributi esteri. Per l’Italia consiglio di fare un passaggio con l’INPS.

  138. Salve mi chiamo marco . ho lavorato in brasile 12 anni e attualmente 29 anni di lavoro in Italia. a aprile compio 62 anni avrò 62 di età e 41 di contributi .posso aderire alla quota 100.grazie

  139. Grazie Federico,

    provero’ a chiedere all’INPS italiana cosa sia possibile fare.
    Sicuramente maturero’ prima i requisiti in Italia, non ho in preventivo di tornare in UK.

    Grazie,
    Diego

  140. Salve mi chiamo Saulo, nel 1985 tramite patronato ho fatto richiesta di totalizzazione estera di due anni e tre mesi di lavoro a Jersey UK, ma non ho ricevuto niente ad oggi. Chiedo se la richiesta deve essere fatta in UK oppure a Jersey. essedo una isola che è Inglese ma autonoma, la richiesta è stata fatta in UK.
    Grazie Saulo

  141. La richiesta deve essere fatta nel Paese ove ha maturato i requisiti pensionistici. Deve chiedere spiegazioni all’autorità di quel Paese lo stato della pratica, che può essere evasa solo in caso di accordo previdenziale in essere tra i due Stati coinvolti.

  142. Salve.. mi chiamo Christiane e sono nata in Francia..paese in cui ho lavorato per 10 anni.. Adesso lavoro da 25 anni in Italia.. A chi devo rivolgermi per avere la totalizzazione dei miei anni lavorati.. ai fini per la pensione.. Grazie in anticipo..

  143. Salve Christiane, per chiedere la totalizzazione dei contributi è necessario prima avere i requisiti pensionistici in Francia o in Italia. Non appena ha maturato i requisiti pensionistici in uno dei due Paesi in quel Paese può presentare domanda per la totalizzazione dei contributi. Si informi meglio della sua situazione personale presso l’INPS.

  144. Salve Dottore,
    ho lavorato per un anno a mezzo in Austria.
    Come documentazione ho il “arbeitsbescheinigung” (certificato di lavoro) che certifica la mia assunzione dal 01/07/2011 al 30/09/2012 (fine del rapporto di lavoro) e al 08/11/2012 la fine dell’assicurazione obbligaotoria.

    Ho inoltre tutte le busta paga del 2012.

    Vorrei fare la ricongiunzione contributiva con l’Inps.
    Devo aspettare di andare in pensione in Italia per fare ciò? Cioè, devo aspettare di compiere 70 anni per la ricongiunzione? Il mio scopo è quello invece di sommare già il periodo contributivo all’estero per ridurre il numero degli anni contributivi che dovrò versare in Italia…

    Grazie mille in anticipo per la risposta.

    Daniele

  145. Salve Daniele, la ricongiunzione effettiva avviene al momento in cui avrà maturato le annualità italiane per la pensione (tenendo conto del periodo estero). Consiglio comunque di fare un passaggio con l’INPS in modo che possano indicarle cosa è meglio fare nella sua situazione personale.

  146. Salve Dottore, ho 53 anni e circa 35 anni di contributi (misti ovvero lavoro autonomo, aritgiano, dipendente, gestione separata….. ), ho una casa in Spagna e vorrei continuare a lavorare la. Mettiamo il caso che il prossimo anno riuscissi a trasferirmi con un lavoro da dipendente in Spagna, cosa dovrei fare? Questa frammentazione mi fa un pò paura e sinceramente qui a Bologna è difficile trovare qualcuno competente. Grazie in anticipo per la sua risposta

  147. Salve Guido, quello che le posso dire è che da un punto di vista fiscale deve fare attenzione ad effettuare correttamente il trasferimento di residenza. Da un punto di vista contributivo consiglio un passaggio con l’INPS per avere maggiori delucidazioni sulla sua situazione in relazione alla contribuzione spagnola da ricongiungere in Italia.

  148. Salve Federico, ho da poco fatto l’ iscrizione all AIRE, ma ho lavorato in UK per un paio di anni quando non ero iscritto, crede che possa portare problemi per la pensione in Italia in futuro?

  149. Grazie della risposta, e’ interessante capire se l’ iscrizione AIRE e i contributi versati nel paese straniero sono in qual modo correlati, cosi’ da non perderli se si e’ soggetti ad un iscrizione in ritardo. Un mio conoscente ad esempio, non si e’ mai iscritto all AIRE e risiede in Germania da 11 anni (a dire il vero non sapeva neanche cosa fosse). Posso garantirgli che non sono anni persi allora.

  150. Buongiorno Dottore, mio marito è titolare di pensione internazionale Inps poichè nella sua vita lavorativa svolta in maggioranza in Italia ha anche 208 settimane di contributi in Spagna , quali sono serviti per ottenere la possibilità di accedere alla pensione. A novembre compirà 65 anni ( necessari per richiedere la pensione in Spagna)e vorrebbe chiedere di poter ottenere l’assegno mensile dalla Spagna per i contributi versati (208settimane) . È attualmente residente in Portogallo e riceve li la pensione inps .
    Come può fare per richiedere questa quota di pensione??? E andato al patronato che l’ha assistito per richiedere la pensione internazionale inps ma non è stato in grado di ottenere aiuto .
    Ha consigli in merito? Grazie per l’attenzione
    Susanna

  151. buongiorno Dottore.tra lavoro dipendente e gestione separata ho 36 anni di contributi versati inps,adesso lavoro da 2 anni in cina per una azienda cinese,ho 62 anni e 3 mesi,posso cumulare i 2 anni lavorati in cina per avere 38 anni e raggiungere quota 100?se devo pagare per questi 2 anni,come viene calcolato il prezzo?viene tenuto conto dello stipendio percepito in cina?o viene calcolato in altri modi ?grazie daniele

  152. Salve Daniele, le consiglio di recarsi ad un ufficio INPS per verificare la sua situazione e la possibilità di totalizzazione dei suoi contributi con quelli versati in Cina.

  153. Salve, io avvrei bisogno di totalizzare il periodo contributivo della Romania in Italia (in Romania ho fatto l’università, servizio militare e lavorato 4 anni). Ho chiesto ha l’INPS come si potrebbe fare e mi hanno detto di fare una richiesta di estratto conto internazionale dal loro sito … ma sul sito INPS non trovo la voce … Come posso fare ?

  154. buongiorno avrei bisogno di delucidazioni mia moglie ha circa 13 anni di contributi inps ha 60 anni di eta attualmente lavora regolarmente in olanda com buone orobabilita di avere un contratto a tempo indeterminato e iscritta all ente prev olandese e pensione suppl. qualcuno mi ha detto che e anche necessario avere una propia residenza in comune molto difficile per gli affitti troppo alti molti affittano senza iscrizione al comune al compimento dei 67 anni vi saranno problemi per farsi riconoscere il periodo lavorato in olanda so che il quesito risulta incomprensibile ma e cosi grazie per una sua eventuale risposta

  155. Ho visto tanti articoli su questo argomento e nessuno chiarisce il perché non viene nominata negli ambiti assicurativi la pensione di anzianità lavorativa. Si parla solo di pensione di Vecchiaia!!!
    Questo significa che solo si può andare in pensione raggiunta l’età di 67 anni?
    Quindi, non è possibile andare in pensione raggiunti i 42 anni e 10 mesi?

    Se così fosse diventa una disuguaglianza tra chi ha lavorato solo in Italia e chi ha lavorato anche all’estero!

  156. Buongiorno dottore.
    Complimenti per il bell’articolo molto chiaro. C’è solo un aspetto che mi sfugge. Dopo 30 anni di contributi versati in Italia mi sono trasferita negli USA x motivi di lavoro di mio marito. Qual’é il minimo di ore settimanali da effettuare affinche mi venga riconosciuta n.1 settimana di lavoro ai fine della totalizzazione che citava? Servono almeno 20 ore settimanali? 24? Grazie

  157. Salve Martina, le rispondo indicando quanto ha chiarito l’INPS: “Ai fini della prestazione italiana, per la totalizzazione internazionale si richiedono almeno 52 settimane di contribuzione, mentre per quella statunitense sono richieste almeno 78 settimane. Ai fini dell’ammissione all’assicurazione volontaria prevista dalla legislazione italiana, i periodi di contribuzione accreditati in Italia possono essere totalizzati con i periodi di assicurazione negli Stati Uniti.
    I periodi di assicurazione inferiori alle 52 settimane in Italia e a 78 settimane per gli Stati Uniti (che non danno luogo, quindi, alla totalizzazione internazionale) sono comunque presi in considerazione dall’altro Stato, sia ai fini dell’accertamento del diritto, che per la determinazione dell’importo. Questo solo se il lavoratore ha maturato nell’altro Stato il periodo minimo previsto dall’Accordo e non matura il diritto a una prestazione senza fare ricorso alla totalizzazione internazionale”.

  158. Salve,
    volevo chiederle un’informazione su una pensione svizzera. Mio padre ha lavorato 20 anni in svizzera ma non ha mai fatto richiesta perchè quando doveva fare richiesta il sindacato del posto gli aveva detto che non poteva fare richiesta perchè risultava lavoratore sia in italia che in svizzera nello stesso periodo doppia contribuzione forse? dato che mio padre percepiva già la pensione italiana e avendo paura che l’inps poteva richiedergli indietro i soldi non ha mai voluto fare richiesta di pensione in svizzera.Io adesso mi chiedo ma visto che mio padre non deve fare la totalizzazione dei contributi avendo già la pensione italiana se fa richiesta della pensione svizzera che ovviamente passa tutto tramite inps cosa succede? La ringrazio

  159. buon giorno, dottore,
    mi chiamo Francesca Zanzottera, sono iscritta AIRE da 4 anni e vivo in Canarie. Ho maturato circa 15 anni di contributi INPS in Italia ed ora sono titolare di alta qui in Spagna (equivalente di partita IVA), per la quale verso regolari contributi mensili da giugno 2016..
    E’ possibile trasferire qui in Spagna il monte di contributi versati in Italia in modo da eseguire la ricongiunzione qui in Spagna? INPS lo permette? esistono accordi bilaterali per rendere fattibile questa cosa? cosa pensa dovrei fare?
    Grazie

  160. Salve Francesca, potrà fare la ricongiunzione quanto versato in Italia al momento del raggiungimento dei requisiti pensionistici in Spagna. Riceverà poi parte della pensione dall’Italia in proporzione ai contributi ivi versati.

  161. Buongiorno Federico,
    ho pagato per 9 mesi contributi in Beglio (iscritto all’AIRE). Cumuleranno a fine pensionistici oppure no, essendo il periodo inferiore all’anno?
    Grazie mille
    Davide

  162. Salve dott., mia madre ha lavorato 2 anni in Svizzera e al raggiungimento dell’età ha fatto richiesta di pensione e attualmente percepisce una piccola rendita mensile. Adesso raggiunta l’età per la pensione di vecchiaia in Italia può chiedere la totalizzazione per il raggiungimento dei contributi minimi previsti in Italia?
    Grazie.
    Giuseppe.

  163. Salve Federico mio marito ha lavorato 10anni il UK dai 17annivai 27 circa ora a quasi 66 anni per sapere se mai prenderà un centesimo di pensione da quel paese e non avendo niente in mano tipo buste paga ecc cosa deve fare? Grazie

  164. Buongiorno dott. Migliorini,

    grazie per l’articolo che è molto interessante.

    Sto cercando di capire come procedere per gestire la pensione avendo 30 anni di contributi in Italia e 7 in UK. Sicuramente potrei percepire la pensione in Italia prima se chiedo di fare una totalizzazione. Temo però che gli anni in UK andrebbero ad abbassare in modo significativo la pensione totale essendo l’ammontare della state pension molto limitata. Se ho capito bene, una volta arrivata a 43 anni di contributi, il calcolo sarebbe (36/42 * pensione spettante in Italia) + 7/42 * state pension inglese), è corretto?

    La domanda interessa in particolar modo ora perchè avrei l’opportunità di pagare contributi volontari in UK. Se aggiungo anni di contributi in UK arriverei al minimo di 10 anni necessari per la pensione in UK e mi chiedo:
    – posso chiedere una pensione sia in UK che in Italia se non faccio la totalizzazione?
    – se aggiungo 3 anni in UK che sono sovrapposti a 3 anni in Italia e poi decido di chiedere la totalizzazione, su che base andrebbe calcolato la quota Italiana?

    Grazie mille in anticipo della sua gentile risposta,
    Liz

  165. Buongiorno,

    avrei una domanda. Ho vissuto in Canada per 10 anni e ho fatto domanda all’INPS per il conteggio di questi contributi esteri. Il risultato e’ che mi vengono correttamente conteggiati 10 anni relativi alla residenza e 4 anni lavorativi. Volevo sapere se i due valori potessero essere boi addizionati (14 anni “figurativi” totali) o se invece, essendo i 4 anni lavorativi inclusi negli anni di residenza, il conteggio totale sara’ solo di 10 anni.

    Grazie

  166. Buongiorno Vorrei sapere se si possono unire ai conteggi dei contributi per la pensione anche le ritenute del le prestazioni occasionali con ritenuta di acconto Grazie

  167. Buongiorno,
    Spero di non ripetere la domanda di qualcuno ma in pratica dopo circa 7 anni di lavoro in UK mi trasferisco in italia dove aprirò un’attività.
    Quali sono le mie opzioni per non perdere i contributi versati in UK? Una, mi sembra di capire, è pagare volontariamente contributi per raggiungere i dieci anni, ma da lì, come chiedeva una signora, devo capire se voglio due pensioni separate, una UK e una italiana.
    Nel caso volessi tenere due pensioni, possono i miei 7 anni di lavoro in UK conteggiati dall’italia come anni di lavoro ai fini del calcolo dell’età pensionabile? Mi scuso per la confusione!

  168. Elena non riuscirebbe a maturare i requisiti pensionistici sia in UK che in Italia ed avere due pensioni diverse, l’unica possibilità è la totalizzazione dei contributi, come spigato nell’articolo.

  169. Buon giorno. Io vorrei sapere se posso so richiedere i contributi versati in Italia e rinunciare alla pensione. ho 39ani e voglio tornare a Romania.

  170. buongiorno, avendo lavorato in austria per un totale di 9 mesi, ho diritto a trasferire i contributi dell’Austria all’Italia? Se si devo rivogermi semplicemente all’INPS o rivhiedere un documento in Austria?

  171. Buongiorno dottore,
    vorrei un consiglio sulla mia posizione contributiva. Ho lavorato per 6 anni in Italia e 12 in Tunisia. A settembre faro’ 67 anni ed al momento sono residente in Tunisia. Dunque, in Tunisia ho pagato per12 anni i contributi ed avrei diritto da subito ad una pensione al cambio di circa 650 euro. Io le domando se mi conviene versare i due anni mancanti per i 20 anni richiesti in Italia, oppure prendere subito la pensione in Tunisia e se ne avro’ il diritto prendere la pensione di anzianità sui 70 . Naturalmente le chiedo se devo avere la residenza in Italia o ,posso mantenerla in Tunisia.

  172. Salve dr Migliorini, il mio compagno è cittadino inglese. Ha lavorato 22 anni in Inghilterra poi si è trasferito in Italia per lavoro ed è rimasto qui dove lavora da 19 anni. Come sarà la sua pensione? Potrà chiedere la totalizzazione e andare in pensione con la legge italiana? Conviene che chieda la cittadinanza italiana? Grazie mille.

  173. Buonasera Federico,
    grazie dell’articolo molto interessante. Nell’articolo lei dice “La totalizzazione contributiva dei contributi pensione non opera quando il lavoratore ha maturato nello Stato estero i requisiti previsti per la pensione”.
    Non capisco esattamente cosa vuole dire.
    Io ho solo 4 annni di contributi in Italia e circa 20 in UK, cio vuole dire che non posso chiedere la pensione in Italia perche ho lavorato per la maggior parte in UK?
    Inoltre, supponendo che possa fare la domanda di pensione in Italia, non riesco a capire il calcolo pro rata temporis e come influenza il calcolo della pensione. Vuole dire che fanno un calcolo ipotetico della pensione sulla base degli anni di contribuzione versati in totale e poi riconoscono il piu alto (sulla base delle regole dei due paesi)?
    Grazie mille per il suo aiuto e le chiarificazioni-

  174. Significa che per l’ottenimento della pensione può sommare gli anni di contributi versati in Italia e quelli esteri. A quel punto lo Stato dove verifica il requisito pensionistico effettua i calcoli. Il consiglio è quello di rivolgersi all’Inps in modo che possano darle tutte le info sulla sua situazione personale e simularle i calcoli.

  175. Gabriella la cosa migliore che le posso dire è di prendere appuntamento all’Inps dove possono darle tutte le info e le simulazioni che riguardano la situazione di suo marito.

  176. Buongiorno Dottor Migliorini,
    L’articolo è veramente interessante e risponde praticamente a tutti i dubbi inerenti all’argomento.
    Probabilmente anche al mio, ma gradirei se possibile una Sua conferma.

    Nel caso in cui una persona possa contare di contributi previdenziali (derivanti dalla proprio autonoma attività tutt’ora in essere e svolta in Italia) di ammontare di circa 30 anni e contemporaneamente svolga attività di consulenza all’estero (in svizzera, da 1 anno), le due contribuzioni potranno essere sommate oppure in questo caso la totalizzazione non avviene in quanto trattasi di sovrapposizione?
    Non esistono “deroghe” in merito? Quei contributi andrebbero persi sostanzialmente….
    Grazie

  177. Vorrei chiedervi se c’è un tempo per rispondere alla domanda che ho effettuato al INPS italia per avere una risposta dal INSS Brasiliana sui contributi da me versati in Brasile. Sonno già trascorsi 10 mesi e non ho ancora avuto nessuna risposta. Questo periodo di lavoro in Brasile mi serve per poter raggiungere quotA 100 con 38 anni di collaborazione
    Grazie

  178. Buongiorno dott.Migliorini ho versato contributi per 18 anni in Italia nei miei primi anni di contribuzione, e 25 in Svizzera successivamente, ho diritto alla pensione dei 18 anni di contributi da me versati in Italia

  179. Hello Dr Migliorini,
    I have worked in Italy for 27 years since the age of 16. my contributions were split between worker, self employed and state worker. (verified with INPS) I moved to Canada in 2002 and have accumulated 11 years as a worker. (verified by CPP). Over the last 5 years I have been on a disability pension through Canada. My current age is 61. Am I eligible for an Italian pension now or at what age will I be? I will be a resident again in Italy again soon. I am trying to get answers from INPS currently. (difficult and with Covid as well)
    Grazie,
    Roberto

  180. Gentile Dottor Migliorini,

    iscritta regolarmente all’AIRE dal 1980, ho sempre vissuto e lavorato (per 39 anni) per datori americani in USA, dove ora percepisco una pensione USA statale ed una pensione USA privata (401k). Se decidessi di trasferirmi permanentemente in Italia per viverci (da pensionata vecchietta), in verità non avrei bisogno di una pensione italiana, perché quelle americane mi consentono di campare per quelle che sono le mie necessità. Ambedue le mie pensioni USA in teoria potrebbero essere versate mensilmente su un conto banca in Italia. Ho due domande, se mi consente: Ci si può trasferire in Italia da pensionati, senza aver mai pagato contributi in Italia, e semplicemente continuare a percepire le due pensioni mensili dall’estero (dall’USA nel caso mio), e senza dover richiedere nessun riscatto al governo italiano? La seconda domanda è: se mi dovessi trasferire in Italia, Lei sa se avrei diritto all’assistenza sanitaria tale e quale ad un cittadino italiano vissuto sempre in patria, ma che ha pagato i versamenti durante l’arco lavorativo al governo italiano? Mille grazie.

  181. Quello che le posso dire è che percepire pensioni estere da residente in Italia è possibile, ma deve verificare i suoi obblighi fiscali legati all’eventuale tassazione delle pensioni in Italia. Se vuole approfondire mi scriva in privato per una consulenza.

  182. Salve sono a Angelo D’Auria, Volevo sapere com’è la situazione per poter andare in pensione in Italia.Come funziona la situazione dei miei contributi;io ho 30 anni in Italia e 13 anni in Irlanda, ho47 anni di lavoro sulle spalle e 64 di età’. Cosa succede? Io attualmente ancora lavoro. Lavoro in Irlanda per la Sanità Irlandese e il prossimo anno a maggio compio 65 anni e per la sanità Irlandese dovrei finire di lavorare e dovrei prendere la pensione;poi quando avrò 67 anni prenderò quella contributiva del governo sempre irlandese. Posso intanto prendere la pensione Italiana; ci rientro? Senza toccare o accumulare i miei contributi irlandesi? Sono due cose separate?cosa mi conviene fare?Grazie

  183. Egr. Dott. Migliorini
    vorrei contattarla per una consulenza privata in merito alla normativa sulla previdenza internazionale in UE.
    La ringrazio sentitamente e porgo distinti saluti.
    Giovanna Introini

  184. Salve Dr Migliorini
    Ho 47 anni e nella mia carriera ho 4 anni di contributi in Italia, 11 in .francia, 7 negli stati uniti e 2 in Spagna. So che gli anni europei possono essere accumulati con pensioni calcolate pro rata e credo che grazie alla convenzione italia usa gli anni nei due paesi possono essere accumulati. Saranno accumulati anche gli anni europei e quelli americani o no? In pratica se domani chiedessi pensione in italia avrei 24 anni di contributi o quale sarebbe la mia situazione ? Grazie

  185. Salve Dott. Migliorini,
    posso chiederle gentilmente come ci si dovrebbe comportare per periodi di lavoro all’estero (in stato dell’Unione Europea) inferiori ai 12 mesi? Questo quello che leggo dal sito dell’INPS ma non mi è chiaro. Immagino che l’INPS quando effettua il calcolo della pensione, considera TUTTI i contributi versati all’estero da lavoratore dipendente?
    Grazie anticipatamente.

  186. L’aspetto che chiede non è trattato nell’articolo e non è un aspetto che gestiamo. Il consiglio è quello di contattare direttamente l’Inps per ottenere risposte precise sulla sua situazione.

  187. Buon pomeriggio Dott. Migliorini,
    ho 45 anni e nel 2010 ho lavorato come dipendente di una società svizerra per 10 mesi. Al termine del rapporto i contributi pensionistici che avevo versato in CH sono stati vincolati in un Conto di Libero Passaggio presso un istituto bancario. Ora essendo regolare dipendente di azienda Italiana dal 2011 mi propongono di chiudere il conto di libero passaggio e trasferire la somma sul mio conto corrente.
    La mia volontà sarebbe però quella di non perdere l’anzianità contributiva e fare quindi il ricongiungimento con INPS.
    Leggendo il suo articolo – di cui mi complimento per la chiarezza – non sembrerebbe però possibile.
    Saprebbe indicarmi gentilmente se ho inteso correttamente o se esista la possibilità di esplorare con INPS la fattibilità del ricongiungimento?
    La ringrazio anticipatamente . Andrea

  188. Buongiorno
    in questo articolo molto ben fatto e interessante si parla della totalizzazione tra lavoro estero e italiano ai fini pensionistici

    nello specifico:
    CONTRIBUTI PREVIDENZIALI UTILI ALLA TOTALIZZAZIONE CONTRIBUTIVA
    I contributi utili sono:
    quelli obbligatori (lavoro dipendente o autonomo); quelli volontari;
    I contributi figurativi (servizio militare, malattia, maternità, cassa integrazione guadagni, disoccupazione, mobilità, ecc.);
    I contributi da riscatto (corso legale di laurea, attività svolta in Paesi non convenzionati con l’Italia, etc.).
    Io avrei questo grosso problema che mi impedisce di essere pensionato
    Avendo vissuto in Francia dal 2001 al 2010 in cui ho lavorato dal 2001 al 2005 e poi dal 2005 al 2010 ho fatto un lungo periodo di tre anni di malattia e due anni di disoccupazione,
    la francia mi riconosce questo periodo di inattività come figurativo al diritto
    l’Italia non vuole riconoscerlo completo ma solo parziale applicando la normativa italiana che prevede un massimo di 22 mesi di malattia dell’arco lavorativo.
    questo mi sposta notevolmente la data del pensionamento
    è normale?
    c’è una normativa che regola tutto ciò e che potrei consultare?
    spero molto in una sua risposta o possibilità di contato
    grazie e buona giornata

  189. Buonasera , sono un cittadino italiano nato in argentina. Ho lavorato 5 anni nella polizia Argentina e 2 nell’esercito argentino. Adesso sono 30 anni che lavoro (come camionista)e vivo in Italia. Vorrei fare la totalizzazione per arrivare prima alla pensione .L’inps ha chiesto la documentazione all’ANSES argentino. Io ho versato i contributi in Argentina nella cassa previdenziale della provincia di Santa fe e in quella dell’esercito non nell’Anses. Adesso ho interpellato un avvocato argentino che mi ha spiegato che devo fare il riconoscimento dei servizi in entrambe le casse, e poi portare il tutto all’Inps. Vorrei sapere in quale proporzione i paesi contribuiscono monetariamente ? La totalizzazione può influire nell’ammontare della pensione?. La ringrazio.

  190. Buongiorno. Un mio amico giapponese ha intenzione di venire in Italia e lavorare. Ha lavorato in Giappone da almeno 10 anni ai fini della pensione cosa deve fare per scattare gli anni lavorati in Giappone?

  191. Ho lavorato in Italia dfino il 2016 ed ho 34 anni di contributi italiani.
    6 anni di lavoro in Svizzera.
    Domamda:
    Quanti anni di lavoro dovrò effettuare per raggiungere la pensione?
    Eventualmente si possono sommare gli anni lavorati in Svizzera come contributi figurativi?
    Grazie

  192. Gentile Dottor Migliorini,
    mio marito ha la doppia nazionalità, Marocchina e Italiana, è nato in Marocco nel 1963 ed ha lavorato li per un periodo di 15 anni fino al 1998 quando si è trasferito in Italia dove lavora dal 1998 fino ad oggi. Vorrei sapere se esiste una convenzione con il Marocco per ricongiungere i contributi versati nel suo paese e quelli versati in Italia.
    In attesa La ringrazio e La saluto cordialmente.
    Didone Giovanna

  193. Gentile dott. Migliorini,

    Ho letto che ‘la totalizzazione contributiva dei contributi pensione non opera quando il lavoratore ha maturato nello Stato estero i requisiti previsti per la pensione’.

    Se io ho più di 10 anni di contributi nel Regno Unito, dove sono previsti un minimo di 10 anni di contributi per avere diritto alla pensione a 67 anni, posso totalizzare i contributi con quelli Italiani? Mi chiedevo se la regola si applica ai 10 anni oppure al raggiungimento del diritto di percepire la pensione a 67 anni.
    Grazie

  194. Le possibilità di totalizzazione contributiva sono legate a singoli accordi bilaterali raggiunti dall’Italia con i singoli stati esteri. Per avere dettagli sulla propria situazione personale è sempre necessario rivolgersi all’Inps.

  195. Dott. Migliorini buongiorno,
    sono un dipendente di azienda privata Svizzera da 15 anni e risiedo in provincia di Como, sono un frontaliere, non sono intestatario di immobili o capitali vari in Italia e/o all’estero; ed ho questa opportunità ad oggi:
    se dovessi chiedere un anticipo del fondo pensionistico II° pilastro alla mia azienda per un’acquisto della mia prima casa qui nella provincia dove risiedo in Italia, che (se esiste) tassazione verra’ effettuata al mio ricevimento della parte monetaria in aiuto al Mutuo di un Istituto di Credito Italiano per completare il totale del valore d’acquisto dell’immobile? Lo dovrò dichiarare?
    Grazie in anticipo per la cortese risposta.
    Buon lavoro.
    G.M.

  196. Dott. Migliorini buongiorno,
    sono a chiederLe un consiglio.
    Dall’età di 19 anni e per 10 anni ho versato i contributi INPS prima come coltivatore diretto, poi (ultimi 4 anni) come lavoratore dipendente di una azienda di Parma.
    Da marzo scorso mi sono dimesso per lavorare, a tempo indeterminato, in Svizzera, naturalmente iscrivendomi all’AIRE.
    Desidererei, comunque, continuare a versare i contributi volontari in Italia ( anche, se possibile, iscrivendomi nuovamente all’INPS come coltivatore diretto, avendo in Basilicata ancora dei fondi agricoli in proprietà) per non perdere quelli già versati.
    Sarebbe possibile raggiungere in minimo contributivo, (credo 20 anni) per poter, all’atto del pensionamento, riscuotere un minimo di pensione anche dall’Italia?
    Grazie in anticipo.
    Basile

  197. Salve, alla mia mamma nel 2018 è stata approvata la pensione, ha cumulato i contributi rumeni con quelli italiani.
    Ma ad oggi non c’è nessun pagamento, perché l’Inps mi dice che è ferma in Romania.
    Purtroppo non saprei a chi rivolgermi, saprebbe dirmi qualcosa?

  198. Dott migliorini buongiorno. Mi è stata respinta da inps domanda di pensione anticipata quota 100. Ho lavorato 33 anni in Italia e 8 nel principato di Monaco. La risposta è stata che non dovevo fare domanda per pensione in convenzione internazionale ma domanda di pensione in cumulo. Non comprendo la differenza. Inoltre mi avvisano oggi sulla domanda da me presentata ad un caf il 22/12/2020. Cosa ne pensa? A chi mi posso rivolgere per avere consigli visto che l’INPS fino ad ora non ha saputo rispondermi. Grazie attendo una sua gentile risposta.

  199. Buongiorno Dott. Migliorini,
    Qualora nello stesso lasso periodo di tempo si abbiano versato contributi tanto in Italia come nel paese convenzionato, si puó chiedere il riscatto dei contributi versati all’estero oppure, per essere stati versati nello stesso periodo di tempo non possono essere riscattati?
    In attesa di un suo riscontro
    Cordialmente
    Dott. Gino Peli

  200. Buonasera.Mi chiamo Ema .Sono bulgara .lavoro in Italia da 2006 con permesso di soggiorno lavoro con contratto in regola. In aziende agricole.Sono nata 1961 .Igl 2016 maturato recoisiti di pensione anticipata per lavoro uzurante un Bilgaria ( 58 anni di età e 38.4 anni di contributi di cualle 10 in Italia .La pensione bulgara e stata calculata sultanto su 28 anni di contributi versati in Bulgaria .Mia domanda e cuando poso fare domanda per la pensione in Italia ,visto che anche cui o 10 anni di contributi di lavoro uzurante. E come sara calculata visto che da 2017 prendo pensione bulgara .Grazie .aspetto una risposta Grazie angora.

  201. Buongiorno,
    Articolo molto interessante.
    Vorrei porle il mio quesito: ho lavorato in Germania per i primi 4 anni della mia carriera e poi mi sono trasferito in Italia (oramai ci lavoro da 6 anni). Allo stato attuale devo fare qualcosa con l’INPS, per farmi riconoscere i 4 anni di contributi versati in Germania, o dovrò fare qualcosa (e cosa) successivamente con l’avvicinarsi della pensione?
    Grazie in anticipo e buona giornata,
    Daniele

  202. Buongiorno,
    articolo molto interessante e dettagliato.
    Al momento di ricevere la pensione (nel mio caso lavoro in Spagna ed ho lavorato più di 10 anni in Italia) chi pagherà l’assegno? L’Italia o la Spagna? O entrambe, corrispondenti alle relative quote?

    Grazie in anticipo.
    Buona giornata.

  203. In regime di totalizzazione internazionale l’assegno è erogato pro-quota dagli Stati interessati, ma è opportuno contattare l’Inps per verificare la concreta possibilità di poter fruire di questa possibilità.

  204. Volevo sapere per i miei contributi versati in Italia 23 ani lavorati .posò prenderli tutti contributi versati avendo anche una invalidità permanente Inail .Grazie

  205. Buonasera,

    Sono cittadina italiana, nata in Brasile. Ho lavorato in Italia per 18 anni, poi 10 anni a Londra e 3 in Svizzera.
    Ormai mi trovo in Brasile. Ad agosto compio 65 anni e vorrei sapere como potrò chiedere la pensione. In Brasile, non esiste un accordo con l’Inghilterra e neanche con la Svizzera.

    Grazie.

  206. Paolo,
    Salve , Italiano 62 anni 30 anni contributi in Italia e 13 anni contributi in UK , voglio trasferirmi in Spagna Domanda: posso da li una volta fatta la residenza richiedere i contributi pagati ed andare in pensione con i 43 anni se non sbaglio come previsto in Italia?

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