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Contributi INPS: nuove proroghe agli esoneri dal pagamento

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Arrivano novità dall’INPS in merito alla nuova proroga per le scadenze del pagamento dei contributi INPS, relativamente ad alcuni specifici settori. Con il messaggio numero 2418 del 25 giugno 2021, l’INPS comunica il differimento delle scadenze di pagamento per i contributi INPS relativi a settori quali: le gestioni speciali autonome degli artigiani e degli esercenti attività commerciali, la gestione dei lavoratori agricoli autonomi, la gestione separata per i liberi professionisti, o per le aziende con dipendenti.

Andiamo a vedere nel dettaglio in cosa consiste questo esonero contributivo, tenendo conto anche del fatto che una misura simile era già stata introdotta per alcuni mesi del 2020, in base alle misure prese per affrontare la crisi economica e sanitaria degli ultimi anni.

Lo sgravio contributivo in particolare si rivolge al settore agricolo, un settore non direttamente colpito dalla crisi economica, o dalle limitazioni imposte su altri settori come quello del turismo, per limitare la diffusione del contagio. Ma che tuttavia ha subito una crisi di riflesso. Il settore agricolo ha continuato per lo più a lavorare, ma ci sono state non poche problematiche anche qui a livello di produzione e commercializzazione. Vediamo nello specifico quali sono le nuove proroghe per le scadenze di pagamento dei contributi INPS, in base alle recenti comunicazioni.


Messaggio INPS n. 2418 del 25 giugno 2021

I contributi INPS in alcuni casi sono sospesi, la proroga è arrivata grazie alle ultime misure prese su settori specifici, e in particolare riguarda alcune categorie. Nel messaggio INPS n. 2418 del 25 giugno, si parla di esonero parziale dei contributi previdenziali o assistenziali dovuti da lavoratori autonomi e liberi professionisti.

Tuttavia c’è una particolarità di cui tenere conto: lo sgravio è destinato ai soggetti che hanno presentato un determinato reddito, e un calo di fatturato nel 2020 corrispondente ad almeno il 33% in meno rispetto al fatturato del 2019. Per la soglia massima di reddito con cui si può avere accesso allo sgravio, si parla di 50.000 euro.

Anche se le linee guida generali sono tracciate, bisognerà ancora attendere per conoscere le modalità specifiche per l’esonero, modalità che saranno rese pubbliche nel prossimo periodo successivamente alla definizione. L’esonero dalla contribuzione è riconosciuto anche per le aziende agricole, e la comunicazione ufficiale cita nel dettaglio le aziende che si occupano di produzione nel settore vitivinicolo, della produzione della birra e del settore agrituristico.

Tutti questi ambiti, nonostante la produzione spesso è rimasta invariata, hanno subito cali di fatturato causati anche dalle mancate vendite presso bar, ristoranti, agriturismi, centri dedicati all’accoglienza dei turisti, per tutto il periodo di sospensione delle attività. Per le aziende che rientrano nelle categorie sopra citate, o in base ai codici ATECO, è sospeso il versamento dei contributi per il mese di febbraio 2021.

Contributi INPS: esonero di pagamento in specifici casi

L’esonero del pagamento dei contributi INPS è applicato anche ai lavoratori autonomi, e a chi svolge attività di pesca e acquacoltura. Gli esoneri inizialmente erano stabiliti per novembre 2020, ma hanno subito una proroga anche a dicembre 2020, e successivamente a gennaio 2021. Anche per lavoratori autonomi e agricoli vengono stabilite le stesse mensilità per gli esoneri.

Si può dire quindi che l’INPS abbia rinviato le scadenze, anche se rimane l’attesa per la pubblicazione del decreto ministeriale sull’argomento. Vengono prorogati i periodi relativi alle scadenze imminenti dei versamenti o per i casi in cui questi sono già scaduti. In attesa delle nuove scadenze, si può dire con sicurezza che gli aventi diritto alla proroga rientrano tra le categorie viste prima, con i criteri strettamente legati al fatturato:

  • Con reddito inferiore a 50.000 euro;
  • Calo di fatturato almeno del 33%, nel 2020 rispetto al 2019.

Successivamente, l’INPS offre un quadro generale su quali sono le somme in scadenza che vengono ulteriormente prorogate, citando anche artigiani e commercianti, lavoratori autonomi e del settore agricolo e vitivinicolo.

Proroghe sui termini di pagamento contributi scaduti o in scadenza

L’INPS dichiara quali sono le proroghe sui termini di pagamento scaduti o in scadenza, anche se al momento non ci sono nuove comunicazioni sulle scadenze effettive. La comunicazione ufficiale cita:

  • Somme di primo acconto per i contributi calcolati sui redditi di impresa, a fini IRPEF, per il 2021, per i soggetti esonerati dal versamento dei contributi, sia di natura previdenziale che assistenziale;
  • Somme di primo acconto per i contributi del 2020 per i soggetti iscritti alla Gestione Separata;
  • Somme per la prima rata 2021 per i contributi dovuti dai lavoratori autonomi del settore agricolo;
  • Contributi per febbraio 2021 per i soggetti esonerati dal versamento dei contributi, sia previdenziali che assistenziali;
  • Contributi per i mesi di novembre 2020 e dicembre 2020, e gennaio 2021, per chi è esonerato dal versamento dei contributi, sia previdenziali che assistenziali, con riferimento particolare a determinati tipi di aziende.

Per l’ultimo punto, la comunicazione INPS propone un elenco di quali sono i beneficiari:

  • Aziende che versano contribuzione agricola unificata, la cui scadenza è fissata al 16 giugno 2021, per l’emissione del quarto trimestre 2020;
  • I lavoratori autonomi del settore agricolo, con scadenza 16 gennaio 2021, per l’emissione della quarta rata 2020;
  • Aziende che effettuano versamenti mese per mese, sono diversi i termini stabiliti al 16 dicembre 2020, 16 gennaio 2021, e 16 febbraio 2021, per i contributi relativi a novembre e dicembre 2020, e gennaio 2021.

Settore agricolo: gli ultimi dati

Sul settore agricolo, secondo gli ultimi dati ISTAT, è stato avviato un censimento generale, per chiarire qual è la condizione del settore in Italia, e quali sono i dati correlati alla produzione di questo settore e alla commercializzazione di prodotti.

Sono state chiamate a partecipare al censimento moltissime aziende agricole italiane, il sondaggio è stato accelerato anche dall’utilizzo massiccio della tecnologia per presentare le risposte.

Come spiegano i dati ufficiali ISTAT, il 2019 si è chiuso in negativo, e la produzione è ulteriormente diminuita con l’arrivo della pandemia:

“Dopo la performance negativa del 2019 (-1,6% il valore aggiunto in volume), con la crisi dovuta alla pandemia da Covid-19, il settore dell’agricoltura, silvicoltura e pesca ha subìto una ulteriore marcata contrazione: nel 2020 la produzione è diminuita in volume del 3,2% e il valore aggiunto del 6%.”

Uno dei settori caratterizzati da un aumento è la silvicoltura, mentre non si può dire lo stesso per l’agroalimentare. Un settore che, anche se non colpito direttamente dalla crisi e dall’emergenza sanitaria, ha comunque subito per via indiretta un drastico calo del fatturato.

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Classe 1992, laureata in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Torino, da sempre sono appassionata di scrittura. Dopo alcune esperienze all'estero, ho deciso di approfondire tematiche inerenti la fiscalità nazionale relativa alle persone fisiche ed alle partite Iva. Collaboro con Fiscomania.com per la pubblicazione di articoli di news a carattere fiscale. Un settore complesso quello fiscale ma dove non si finisce mai di imparare.

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