Chiarimenti ENEA SUperbonus 110%. L’ENEA ha fornito alcuni chiarimenti in merito all’APE (attestato di prestazione energetica) per beneficiare del Superbonus 110%.

L’Enea in collaborazione con il Ministero dello Sviluppo Economico ha pubblicato 9 FAQ che forniscono alcuni chiarimenti circa il Superbonus 110%. Si tratta di ulteriori chiarimenti rispetto a quelli già resi disponibili.

Tra i vari chiarimenti forniti, vi è la possibilità di realizzare più interventi contemporaneamente sullo stesso edificio. Vediamo di seguito le domande e le risposte fornite dall’Enea sul Superbonus edilizio.

Se, invece, desideri approfondire in modo completo l’agevolazione legata al superbonus del 110% ti lascio a questo contributo dedicato: “Superbonus 110%: guida agli interventi agevolati“.

Chiarimenti ENEA

Indice degli Argomenti

Le spese sostenute a partire dal 1° luglio 2020 per gli interventi iniziati prima di tale data a quali condizioni sono ammissibili alle detrazioni del 110%? Quali documenti bisogna produrre?

L’ENEA chiarisce, che, il primo periodo del comma 1 dell’art. 119 del Decreto Rilancio prevede che:

“La detrazione di cui all’articolo 14 del decreto-legge 4 giugno 2013, n. 63, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2013, n. 90, si applica nella misura del 110 per cento per le spese documentate e rimaste a carico del contribuente, sostenute dal 1° luglio 2020 fino al 31 dicembre 2021, da ripartire tra gli aventi diritto in cinque quote annuali di pari importo, nei seguenti casi”

La norma pone soltanto la condizione che la detrazione del 110% si applica alle spese sostenute a partire dal 1° luglio 2020.

Il comma 1 specifica gli interventi trainanti ammessi alla detrazione del 110%
e pone alcuni vincoli e requisiti:

  1. I limiti di spesa differenziandoli per edifici di tipo unifamiliari e condominiali e per
  2. I materiali isolanti rispettino i criteri ambientali minimi di cui al decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare 11 ottobre 2017, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 259 del 6 novembre 2017;
  3. Quando è agevolabile l’allaccio alla rete di teleriscaldamento;
  4. Quando è agevolabile installare le caldaie a biomassa.

Inoltre, ai fini dell’applicazione della detrazione del 110%, bisogna conseguire il miglioramento di due classi energetiche ovvero, il conseguimento della classe energetica più alta.

La documentazione da produrre in questi casi sia quella richiesta per gli interventi con data di inizio lavori a partire dal 1° luglio 2020.

È possibile realizzare più interventi trainanti contemporaneamente?

L’ENEA fornisce una risposta positiva, come chiarito nella circolare dell’Agenzia delle entrate 8 agosto 2020, n. 24/E, “Nel caso in cui sul medesimo immobile siano effettuati più interventi agevolabili, il limite massimo di spesa detraibile sarà costituito dalla somma
degli importi previsti per ciascuno degli interventi realizzati.”

Gli interventi “su parti comuni di edifici condominiali ricadenti nelle zone sismiche 1, 2 e 3 finalizzati congiuntamente alla riduzione del rischio sismico e alla riqualificazione
3 energetica” possono essere inclusi tra gli interventi trainati?

La risposta dell’ENEA è negativa, in quanto gli interventi agevolati in base al comma 2.quater.1 dell’art. 14 del D.L. 63/2013 sono compresi tra quelli trainanti.

In particolare, gli interventi agevolati sono finalizzati congiuntamente alla riduzione del rischio sismico e alla efficienza energetica.

La detrazione ivi disciplinata è alternativa a quella prevista per gli interventi sull’involucro di parti comuni degli edifici esistenti ed alla detrazione
prevista per gli interventi di riduzione del rischio sismico.

L’intervento di efficienza energetica interessa più del 25 % della superficie disperdente lorda delle parti comuni di un edificio condominiale ed ha pertanto, le caratteristiche dell’intervento trainante.

Anche gli interventi antisismici sono compresi tra gli interventi trainanti.

Per usufruire delle detrazioni fiscali previste dall’ecobonus e dal Superbonus è richiesta, tranne qualche eccezione, la presenza dell’impianto di climatizzazione invernale. Cosa si intende per impianto di climatizzazione invernale?

Per la fruizione dell’Ecobonus, l’immobile oggetto dell’intervento deve essere già
dotato di impianto di climatizzazione invernale.

Il D.lgs. 48/2020 ha modificato l’art. 2, comma 1, lettera ltricies del D.lgs. 192/05 che, definisce impianto termico:

“impianto tecnologico fisso destinato ai servizi di climatizzazione invernale o estiva degli ambienti, con o senza produzione di acqua calda sanitaria, o destinato alla sola produzione di acqua calda sanitaria, indipendentemente dal vettore energetico utilizzato,
comprendente eventuali sistemi di produzione, distribuzione, accumulo e utilizzazione
del calore nonché gli organi di regolazione e controllo, eventualmente combinato con
impianti di ventilazione. Non sono considerati impianti termici i sistemi dedicati
esclusivamente alla produzione di acqua calda sanitaria al servizio di singole unità
immobiliari ad uso residenziale ed assimilate”.


Ai fini della verifica della condizione richiesta per l’ecobonus ed il Superbonus, l’impianto di climatizzazione invernale deve essere fisso, può essere alimentato con qualsiasi vettore energetico e non ha limiti sulla potenza minima inferiore.

Ai i fini del Superbonus è necessario che l’impianto di riscaldamento, funzionante o riattivabile, sia presente nell’immobile oggetto di intervento.

Per fruire delle detrazioni fiscali del 110% il comma 3 dell’art. 119 del D.L.
34/2020, richiede la redazione degli attestati di prestazione energetica ante e post operam al fine di dimostrare che con gli interventi realizzati si consegua il miglioramento di almeno due classi energetiche. Con quale criterio, decreto 26/06/2015 o leggi regionali, devono essere determinate le classi energetiche? Nel caso di edifici unifamiliari, quali servizi energetici occorre prendere in considerazione per eseguire il confronto tra APE-pre e APE-post? In quali casi, il direttore dei lavori o il progettista possono firmare gli APE utilizzati ai fini delle detrazioni fiscali del 110%?
Quali APE vanno depositati nei catasti regionali?
Nel caso di lavori iniziati prima del 1° luglio 2020 a quale situazione deve riferirsi
l’APE ante intervento?

Le Risposte fornite dall’ENEA, sono:

  1. Per uniformità di applicazione della misura incentivante su tutto il territorio nazionale il criterio di classificazione energetica da usare è quello previsto dal decreto del Ministro dello Sviluppo Economico di concerto con il Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e con il Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione, 26 giugno 2015, o il criterio previsto dalla corrispondente norma regionale a condizione che le regioni dichiarino che si ottengano le stesse classificazioni energetiche.
  2. Ai fini delle detrazioni fiscali del 110%, anche nel caso degli edifici unifamiliari, i servizi energetici da prendere in considerazione nell’APE-post per la verifica del conseguimento del miglioramento di due classi energetiche sono quelli presenti nella situazione ante intervento così come previsto per gli APE convenzionali rilasciati per gli edifici composti da più unità immobiliari.
  3. Il direttore dei lavori e il progettista possono firmare gli APE utilizzati solo ai fini delle detrazioni fiscali del 110% che non necessitano di deposito nel catasto degli impianti termici;
  4. Gli APE da depositare nel catasto regionale degli attestati di prestazione energetica degli edifici sono quelli di ogni singola unità immobiliare relativi alla situazione post intervento prendendo in considerazione tutti i servizi energetici presenti nello stato finale.
  5. L’APE ante intervento deve riferirsi alla situazione esistente alla data di inizio dei lavori.

Come si determina la spesa massima ammissibile per gli interventi trainati per i quali l’ecobonus prevede il limite sulla detrazione massima ammissibile?

La spesa massima ammissibile si determina dividendo la detrazione massima
ammissibile per l’aliquota di detrazione espressa
in termini assoluti cioè: detrazione
massima diviso 1,1.

Nel caso di demolizione e ricostruzione con ampliamento, quali sono le spese ammesse? Come deve essere redatto l’APE post operam?

Dalle spese sostenute a partire dal 1° luglio 2020 occorre scorporare le spese derivanti
all’ampliamento. L’APE post operam deve essere redatto considerando l’edificio nella
sua configurazione finale.

L’allegato E del decreto del Ministro dello sviluppo Economico di concerto
con il Ministro dell’Economia e delle Finanze, il Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ed il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti 08 agosto 2020, riporta la frase “Ai sensi delle norme UNI EN ISO 6946, il calcolo della trasmittanza delle strutture opache non include il contributo dei ponti termici”. Ciò
significa che i valori riportati in tabella in fase di verifica non devono tenere conto dei ponti termici?

La risposta fornita dall’ENEA è positiva, i valori delle trasmittanze in tabella non tengono conto dei ponti termici ma costituiscono il limite del valore medio determinato dividendo la somma dei prodotti delle singole trasmittanze termiche per la loro superficie d’influenza per la superficie complessiva dell’intervento, fermo restando che comunque debbono essere effettuate, comunque, le verifiche previste dal decreto 26/06/2015 “requisiti minimi”.

Nel caso di realizzazione di un progetto di riqualificazione energetica composto dall’intervento trainante di isolamento termico della superficie disperdente e da quello trainato di sostituzione degli infissi, ai fini del rilascio dell’asseverazione di cui al c.d. DM Asseverazioni, a quali prezzi devo far riferimento, a quelli di cui al punto 13.1 dell’Allegato A del c.d. DM requisiti Ecobonus o a quelli di cui all’Allegato I del medesimo decreto?

Nel caso in questione, i prezzi a cui riferirsi per l’asseverazione necessaria per l’accesso
al Superbonus sono quelli previsti dal punto 13.1 dell’Allegato A del c.d. DM requisiti
Ecobonus.

I prezzi di cui all’Allegato I del c.d. DM requisiti Ecobonus sono invece da utilizzarsi per
tutti gli interventi indicati nell’Allegato A del medesimo decreto, laddove
l’asseverazione può essere sostituita dalla dichiarazione del fornitore o dell’installatore.

3 COMMENTI

  1. Complimenti,un utile servizio per gli utilizzatori.
    Mi permetto chiedere se usufruendo dell’ecobonus posso godere del 110% anche per la contemporanea costruzione di un muro di contenimento
    Grazie,buon lavoro MF

  2. Complimenti ottimo chiarimento domanda sono in possesso dell’ape classe g presente al momento dell’acquisto immobile unifamiliare il redattore non ha indicato il tipo riscaldamento esistente ora ho iniziato i lavori di ristrutturazione facendo il recupero di ristrutturazione straordinaria con x risparmio energetico autorizzato dal febbraio 2020 ed iniziati i lavori a luglio 2020 tale ape è valida ai fini della comparazione prima e dopo per verifica della classe energetica grazie

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