Nel 2022 le pensioni degli italiani hanno subito qualche variazione, soprattutto a seguito della riforma che ha coinvolto principalmente Quota 100, una misura di prepensionamento che è stata applicata in via sperimentale per tre anni. Al posto di Quota 100, per cui era possibile andare in pensione se la somma dell’età anagrafica e del requisito contributivo risultava 100, nel 2022 è arrivata Quota 102.

Quota 102 è una misura ponte che garantisce ancora un margine di prepensionamento a 64 anni di età e con 38 anni di contributi versati. Tuttavia non è l’unica misura per il prepensionamento disponibile per quest’anno. Per molti italiani accedere alla pensione può essere una vera e propria incognita, data la varietà di misure presenti garantite dall’INPS.

In questo articolo diamo una panoramica generale di quali possono essere le diverse misure di prepensionamento accessibili ai cittadini in diversi casi, per il 2022. Da Quota 102 all’Ape Sociale, fino ad alcune misure indirizzate esclusivamente a specifiche categorie di lavoratori: ecco chi può chiedere il prepensionamento nel 2022.

Pensione anticipata: di cosa si tratta

La pensione anticipata è una particolare misura corrisposta dall’ente previdenziale INPS che garantisce ai lavoratori che hanno maturato un certo requisito contributivo di accedere alla pensione precedentemente al compimento dell’età necessaria normalmente ad avere accesso alla pensione. Generalmente, escludendo diverse misure specifiche per il prepensionamento, i cittadini lavoratori possono accedere alla pensione all’età di 67 anni in Italia.

La pensione anticipata è rivolta a specifici soggetti, che possono richiedere l’accesso al proprio trattamento pensionistico, quindi interrompere il lavoro, prima dell’età prevista dalla normale pensione. La pensione anticipata ha sostituito la pensione di anzianità, rimasta attiva per chi aveva maturato i requisiti al 31 dicembre 2011.

Questa pensione esiste dal 2012, introdotta con la Legge Fornero, e garantisce che il lavoratore può accedere in modo anticipato al periodo di sospensione del lavoro basandosi esclusivamente sul requisito contributivo, ovvero su quanti contributi sono stati versati durante gli anni di lavoro, all’INPS. Tuttavia la pensione anticipata non può essere richiesta da tutti i lavoratori.

La norma ha stabilito quanti sono gli anni contributivi necessari ad accedere alla pensione anticipata, e per il periodo che va dal 2018 al 2026 si tratta di 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne.

Pensione anticipata: chi può richiederla

Possono richiedere la pensione anticipata esclusivamente determinati soggetti, in base alla gestione previdenziale correlata al lavoro. In particolare, sono inclusi:

  • Gli iscritti all’Assicurazione Generale Obbligatoria (AGO) che include il Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti, e le Gestioni Speciali per quanti riguarda i lavoratori autonomi;
  • Gli iscritti alla Gestione Separata INPS;
  • Gli iscritti a forme sostitutive dell’AGO, come ad esempio il Fondo Volo e la Gestione Sport e Spettacolo;
  • Gli iscritti ad alcune forme esclusive dell’AGO, come le Gestioni dei dipendenti pubblici.

Per questi soggetti è possibile accedere alla pensione anticipata come visto sopra. Per il calcolo contributivo sono validi le contribuzioni versate a qualsiasi titolo, ma bisogna fare alcune precisazioni:

  • Per i lavoratori che hanno iniziato a versare contributi all’ente previdenziale precedentemente a gennaio del 1996, alcune gestioni prevedono che almeno 35 degli anni totali di contribuzione siano al netto dei periodi di malattia, eventuale disoccupazione o prestazioni equivalenti;
  • Per i lavoratori che hanno iniziato a versare contributi all’ente previdenziale successivamente a gennaio 1996, che possono avere accesso alla pensione tramite calcolo contributivo, non è inclusa la contribuzione derivata da prosecuzione volontaria, e quella accreditata nei periodi precedenti alla maggiore età è moltiplicata per 1,5. Questi lavoratori possono anche chiedere la pensione anticipata raggiungendo 64 anni di età, con 20 anni di contribuzione effettiva e con prima rata della pensione non inferiore a 2,8 volte l’importo mensile dell’assegno sociale.

Come visto prima, i soggetti beneficiari della pensione anticipata possono accedere a questa pensione avendo versato contributi per 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne, e questo rimarrà invariato fino al 2026. Per il periodo successivo si prevedono variazioni al rialzo, che porteranno il requisito contributivo anche a 43 o 44 anni.

Come funziona la pensione anticipata

La pensione anticipata viene erogata esclusivamente ai beneficiari visti sopra, e la domanda di accesso a questo trattamento deve essere presentata direttamente all’INPS, anche tramite servizi online. L’erogazione della pensione anticipata viene corrisposta successivamente ad una finestra di attesa che cambia in base ai richiedenti:

  • Chi ha maturato il requisito contributivo dal 30 gennaio 2019 in avanti, l’attesa è di tre mesi;
  • Chi ha maturato il requisito contributivo dal 1 al 29 gennaio 2019, poteva accedere dal primo giorno di aprile 2019;
  • Chi ha maturato il requisito contributivo entro il 31 dicembre 2018 non deve attendere per l’erogazione.

In linea generale, per richiedere l’accesso alla pensione anticipata, i lavoratori dipendenti devono aver cessato l’attività lavorativa, mentre così non è per i lavoratori autonomi. La pensione anticipata trattata qui non è l’unica possibilità di andare in pensione prima del periodo stabilito.

Questo perché è possibile accedere anche ad altri tipi di misure per il 2022, rientrando in alcune categorie di lavoratori specifici.

Quota 102: accesso alla pensione a 64 anni

Risulta possibile accedere alla pensione a 64 anni di età per chi sceglie la misura di Quota 102, disponibile per tutto l’anno in corso. Questa misura è legata anche al versamento di contributi per almeno 38 anni, ed è stata introdotta per il 2022 in sostituzione di Quota 100 come misura ponte.

La misura Quota 102 è rivolta ai seguenti beneficiari:

  • Lavoratori iscritti all’AGO, l’Assicurazione Generale Obbligatoria;
  • Lavoratori iscritti al Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti (FPLD);
  • Lavoratori autonomi iscritti alle Gestioni Speciali;
  • Lavoratori autonomi iscritti alla Gestione Separata;
  • Non possono accede alla misura i lavoratori delle Forze Armate, delle forze di Polizia e Polizia Penitenziaria, Vigili del Fuoco e Guardia di Finanza.

Questi soggetti possono accedere alla pensione Quota 102 entro il 31 dicembre 2022, con 38 anni di contributi versati e 64 anni di età. Può essere richiesto dalle Gestioni particolari INPS il conseguimento di 35 anni di questi 38 di contributi al netto di periodi di malattia, disoccupazione o equivalenti.

Questo tipo di trattamento pensionistico non si può cumulare con il lavoro, ad esclusione di quello condotto in autonomia sotto la soglia di 5.000 euro annui con prestazione occasionale.

Isopensione: anticipo per esodo

Un’altra possibilità concreta di accedere alla pensione con anticipo è l’isopensione: si tratta di una possibilità garantita solamente per le aziende con più di 15 dipendenti, con l’obiettivo di far uscire dal lavoro i dipendenti più anziani vicini all’effettiva pensione.

Tramite Isopensione i lavoratori più anziani possono accedere alla pensione fino a 7 anni in anticipo rispetto alla normale Legge Fornero, tuttavia in questo caso gli importi non vengono erogati dall’INPS, ma dall’azienda stessa che propone l’esodo. Precedentemente questo periodo di tempo era di 4 anni, ma fino al 2023 sarà possibile richiedere l’Isopensione per 7 anni.

L’azienda però dovrà provvedere al versamento delle somme relative sia alla pensione che agli eventuali contributi che i lavoratori avrebbero cumulato in questo lasso di tempo. Per procedere in questo modo è necessario un esplicito accordo tra le aziende e i sindacati.

Prepensionamento invalidi e Ape Sociale

I soggetti invalidi possono chiedere il prepensionamento anche nel 2022, con percentuale di invalidità almeno al 74%. L’anzianità contributiva in questo caso deve essere almeno di 30 anni, e l’età di 63. In questo caso non si parla di una pensione vera e propria, ma di una indennità che viene erogata sotto forma di Ape Sociale.

L’Ape Sociale è rivolta ai soggetti invalidi, ma non solo. Si tratta di una erogazione mensile che spetta anche a chi svolge un lavoro particolarmente usurante, in base ai requisiti di età e contribuzione visti sopra. Sono inclusi nell’indennità i seguenti soggetti:

  • Disoccupati a seguito di licenziamento individuale o collettivo, o per dimissioni con giusta causa, o per scadenza del lavoro determinato, con almeno 18 mesi di lavoro;
  • Soggetti che assistono un famigliare portatore di handicap;
  • Soggetti con invalidità civile superiore a 74%;
  • Lavoratori dipendenti che svolgono attività gravose secondo la lista aggiornata al 2022.

Questa indennità viene corrisposta per 12 mesi all’anno per il periodo che precede l’accesso effettivo alla pensione.

Articolo precedenteAspettativa non retribuita: come funziona
Prossimo ArticoloCalcolo della pensione netta partendo dal lordo: come si fa
Valeria Oggero
Classe 1992, laureata in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Torino, da sempre sono appassionata di scrittura. Dopo alcune esperienze all'estero, ho deciso di approfondire tematiche inerenti la fiscalità nazionale relativa alle persone fisiche ed alle partite Iva. Collaboro con Fiscomania.com per la pubblicazione di articoli di news a carattere fiscale. Un settore complesso quello fiscale ma dove non si finisce mai di imparare.

Lascia una Risposta