Con la risposta all’Interpello n. 198 del 1 luglio 2020, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito alcune questioni sulle modalità di esercizio dell’opzione per il regime fiscale della cedolare secca, per quanto riguarda gli immobili ad uso commerciale.
Nel quesito oggetto di Interpello, l’istante dichiara di aver locato un immobile commerciale di sua proprietà sulla base di un contratto di locazione registrato nel gennaio 2019.
In particolare, l’istante intende sapere, alla luce dei chiarimenti forniti con la Circolare n. 8/E del 10 aprile 2019 e la Risoluzione n. 50/E del 17 maggio 2019 se è possibile usufruire del regime fiscale della cedolare secca per il quale, in sede di prima registrazione, è stata scelta l’opzione per la tassazione ordinaria.
Cedolare Secca: chiarimenti sulle modalità di esercizio dell’opzione
L’Agenzia delle Entrate, chiarisce che il co. 59, art. 1, L. n. 30 dicembre 2018, n. 145, viene amplia l’ambito applicativo del regime fiscale della cedolare secca, statuendo che:
L’Agenzia delle Entrate, con la Circolare n. 8/E del 10 aprile 2019, chiariva che l’opzione per il regime fiscale della cedolare secca deve essere esercitato in sede di registrazione del contratto di locazione ed esplica effetti per l’intera durata del contratto, salvo revoca.
Qualora , l’opzione non sia stata esercitata nella fase di registrazione del contratto, è possibile accedere al regime della cedolare secca per le annualità successive, esercitando l’opzione entro il termine previsto per il versamento dell’imposta di registro dovuta annualmente sull’ammontare del canone relativo a ciascun anno, ossia 30 giorni dalla scadenza di ciascuna annualità.
Entro lo stesso termine, è possibile, anche, revocare l’opzione.
Nel caso di specie, il contratto ha avuto decorrenza dal 1° gennaio 2019 e l’opzione per la cedolare secca avrebbe dovuto essere esercitata, entro il 31 gennaio 2020, mentre, per l’anno di imposta 2021, l’opzione deve essere esercitata entro il 31 gennaio 2021.