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Cassa Integrazione estesa fino a 18 settimane

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Cassa integrazione estesa fino a 18 settimane: le novità previste dal Decreto Rilancio, approvato ieri sera, in materia di Cassa Integrazione salariale Covid-19.

Il Decreto Rilancio, prevede, per quanto riguarda la cassa integrazione ordinaria, in favore dei datori di lavoro, che nel 2020 abbiano sospeso o ridotto l’attività lavorativa per eventi riconducibili all’emergenza COVID-19, compresa la prevenzione della diffusione dell’epidemia nei luoghi di lavoro, l’estensione fino a 18 settimane della durata massima del trattamento (rispetto alle 9 settimane previste).

Di queste 18 settimane, 14 sono fruibili per i periodi decorrenti dal 23 febbraio al 31 agosto 2020, mentre le restanti 4 settimane per il periodo compreso tra il 1° settembre e il 31 ottobre 2020.

Cassa integrazione estesa

In favore dei beneficiari dell’assegno ordinario, spetterebbe l’assegno per il nucleo familiare, in rapporto al periodo di paga adottato e alle medesime condizioni dei lavoratori ad orario normale.

Cassa integrazione estesa fino a 18 settimane

Il Decreto Rilancio approva le 9 settimane di trattamento di integrazione salariale ordinaria e assegno ordinario in ambito FIS, con causale Covid – 19, utilizzabili dai datori di lavoro in caso di riduzione o sospensione dell’attività lavorativa per eventi riconducibili all’emergenza Covid-19 nei periodi dal 23 febbraio al 31 agosto.

Per le aziende che hanno già completamente utilizzato le prime 9 settimane, possono richiederne ulteriori 5 con la medesima causale Covid – 19, utilizzabili per riduzione o sospensione dell’attività lavorativa entro il termine del 31 agosto 2020.

Quindi un totale di 14 settimane fruibili tra il 23 febbraio e il 31 agosto.

Vengono poi previste ulteriori 4 settimane aggiuntive di ammortizzatore sociale Covid – 19, entro i limiti di finanziamento previsti dall’art. 73 bis del Decreto Rilancio, che però potranno essere utilizzate solo a partire dal 1° settembre e fino al 31 ottobre.

Il limite della duplice articolazione temporale (5 + 4) non opera per le aziende del settore turismo, fiere, congressi e spettacolo le quali potranno beneficiare delle ulteriori 4 settimane di ammortizzatore Covid – 19 anche per periodi di riduzione/sospensione dell’attività lavorativa antecedenti al 1° settembre.

Cassa integrazione estesa fino a 18 settimane: la presentazione della domanda

Modifiche riguarderebbero anche le tempistiche per la presentazione della domanda di accesso.

L’art. 19 comma 2 del Decreto Cura Italia, prevede che la domanda per la cassa integrazione deve essere presentata entro la fine del quarto mese successivo a quello in cui ha avuto inizio il periodo di sospensione o di riduzione dell’attività lavorativa.

I datori di lavoro potrebbero avere un tempo più limitato, ovvero fino alla fine del mese successivo a quello in cui ha avuto inizio il periodo di sospensione o di riduzione dell’attività lavorativa.

Per i trattamenti che hanno avuto inizio nel periodo ricompreso tra il 23 febbraio e il 30 aprile 2020, il termine ultimo per la presentazione della domanda sarebbe fissato per il 31 maggio 2020.

Qualora la domanda sia presentata dopo tale il termine, il trattamento di integrazione salariale non potrebbe aver luogo per periodi anteriori di una settimana rispetto alla data di presentazione.

Cassa integrazione in deroga

Le Regioni ed il Governo hanno raggiunto un accordo per fare in modo che l’INPS possa pagare direttamente la cassa integrazione, con un anticipo delle tempistiche.

Questa novità troverà applicazione soltanto per coloro che ancora non hanno fatto domanda per la cassa integrazione.

Come spiegato dal Ministro degli Affari regionali, Francesco Boccia, infatti, di solito per i pagamenti della Cassa integrazione in deroga ci vogliono dai quattro ai cinque mesi.

Ecco che allora per la cassa integrazione in deroga, riservata alle imprese con meno di 5 dipendenti e a tutte le aziende che non accedono a quella ordinaria, è stata prevista una riforma nel Decreto Rilancio con la quale verrà dato ampio potere all’INPS.

L’INPS, pagherà direttamente la cassa integrazione in deroga, scavalcando il passaggio regionale, soltanto in questo modo si potranno anticipare i tempi di arrivo dei soldi.

Autorizzando l’INPS a pagare direttamente la cassa integrazione in deroga ci sarà una notevole riduzione delle tempistiche.

Con il pagamento effettuato dell’INPS senza l’autorizzazione delle Regioni si dovrebbe passare ad un massimo di 60 giorni. Tuttavia, occorre menzionare il fatto che, una volta che l’INPS riceve le domande dalla Regione deve comunque attendere fino a un mese per conoscere le ore messe a riposo da parte delle imprese.

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