Per chi vuole comprare una casa, per quest’anno sono previste particolari agevolazioni fiscali, a patto che si tratti della prima abitazione di residenza.

Le agevolazioni riguardano principalmente le imposte dovute per l’acquisto di un’abitazione sul territorio italiano, ma ci sono delle interessanti considerazioni da fare per chi vive, per motivi di lavoro, all’estero.

Nel 2021 sono state attivate moltissime forme di sussidio per ristrutturare la propria abitazione, che rientrano nelle iniziative del governo, con il bonus 110%, e fanno parte di una più ampia strategia volta alla sostenibilità delle strutture di residenza.

Ma per chi vuole comprare un’abitazione nel 2021? Le agevolazioni previste riguardano strutture che hanno specifiche di catasto e vengano erogate se strettamente connesse alla residenza del compratore.

Bonus prima casa 2021
Bonus prima casa 2021

Bonus prima casa 2021: in cosa consiste

Il Bonus prima casa 2021 riguarda la tassazione prevista sull’acquisto di un immobile: di fatto chi accede a questo incentivo vedrà applicata una importante riduzione sulle tasse che normalmente vengono aggiunte al valore stesso della casa: l’IVA, l’Imposta di Registro, l’Imposta Ipotecaria e Catastale.

Sicuramente si tratta di un incentivo all’acquisto di una casa non indifferente, data la crisi del settore immobiliare dell’ultimo anno. I prezzi di vendita degli immobili sono scesi dal 2020 in modo vertiginoso, e il valore delle case è diminuito almeno del 4,5% nelle isole, del 2,8% al nord e del 1,3% al sud Italia.

Queste cifre fanno spavento a chi vende, ma allo stesso tempo possono risultare un’occasione per chi compra, che può accedere ad un prezzo vantaggioso per acquistare un’abitazione, e allo stesso tempo accedere al nuovo bonus prima casa 2021 per risparmiare sulle tasse.

Chi può richiedere il bonus prima casa 2021?

Il bonus di quest’anno può essere richiesto da chi possiede determinate caratteristiche, e in particolare può risparmiare sulle tasse dell’acquisto chi decide di porre nell’abitazione la propria residenza. Anche se, vedremo più avanti, ci sono importanti cambiamenti in atto, apportati per favorire gli acquisti in questo periodo di emergenza Covid-19. In condizioni normali possono beneficiare del bonus:

  • Chi non possiede un immobile nello stesso Comune in cui si intende fare l’acquisto;
  • Chi non è titolare di diritti su un immobile nello stesso Comune in cui si intende fare l’acquisto
  • Chi non è proprietario di un’altra abitazione acquistata con agevolazione (in tutta Italia). Nel caso in cui questa condizione si realizzi, il proprietario deve vendere l’immobile entro un anno;
  • Chi intende stabilire (entro 18 mesi dall’acquisto) la propria residenza nel Comune in cui si acquista l’immobile con richiesta di bonus prima casa.

In generale, si può dire che il bonus prima casa è indirizzato a chi vuole acquistare un’abitazione dove intende vivere, ponendo la propria residenza.

Questo bonus però, prevede anche eccezioni specifiche, soprattutto per chi al momento dell’acquisto si trova all’estero.

Si può perdere il bonus prima casa 2021, se non si rientra nei parametri richiesti

Ci sono alcuni casi in cui si può perdere l’agevolazione fiscale prevista dal bonus prima casa, in particolare ciò accade se la casa viene messa in vendita nei primi 5 anni dopo il momento dell’acquisto. Non si perde il bonus nel caso in cui si decida di riacquistare un altro immobile, purché diventi prima casa.

Si rischia di perdere l’agevolazione del bonus prima casa anche quando non si stabilisce la residenza entro 18 mesi dall’acquisto, o nel caso, come abbiamo visto prima, in cui il proprietario possiede un altro immobile comprato utilizzando l’agevolazione fiscale, e superi i 18 mesi di tempo previsto per la vendita.

La residenza della persona che compra è fondamentale per aderire a questo bonus e poterlo mantenere del tempo, perché il bonus prima casa viene erogato per sostenere l’acquisto dell’abitazione in cui si intende vivere in modo stabile.

Bonus prima casa: particolari eccezioni e novità per chi lavora all’estero

Nel 2021, per favorire ulteriormente l’accesso alle agevolazioni, sono cambiati alcuni importanti termini di quanto abbiamo visto sopra: scadono le condizioni di 18 mesi dall’acquisto per il cambio di residenza, prorogati fino a fine anno 2021.

Questa scelta è stata presa per sostenere la ripresa del settore immobiliare e favorire l’acquisto di una prima casa in un periodo di crisi come quello attuale, causato dalla pandemia da Covid-19.

Ma non solo, perché l’Agenzia delle Entrate informa anche sulla questione lavoratori all’estero. Chi vive all’estero, deve dichiarare di essere iscritto all’Anagrafe italiani residenti all’estero (AIRE), e non farlo poteva comportare la perdita del diritto di accedere al bonus prima casa 2021.

Ma non è più così, perché si può mantenere l’agevolazione sull’acquisto prima casa in Italia se si dichiara di essere cittadino italiano al momento dell’acquisto. Una importante novità riguarda la perdita di diritto all’agevolazione per chi vive all’estero nel caso in cui si compri un’altra casa fuori dai confini italiani.

Secondo la risposta dell’Agenzia delle Entrate all’Interpello 126/2021 del 24 febbraio, si evita di perdere il bonus fiscale per la prima casa se si riacquista un’abitazione destinata a residenza, anche fuori dai confini europei.

Interpello 126/2021 del 24 febbraio: il parere dell’Agenzia delle Entrate

Dato un caso effettivo in cui la vendita e l’acquisto all’estero avrebbe comportato la perdita dei benefici fiscali dell’immobile di partenza, l‘Agenzia delle Entrate si è espressa parlando di una eccezione alla regola:

Le predette disposizioni non si applicano nel caso in cui il contribuente, entro un anno dall’alienazione dell’immobile acquistato con i benefici di cui al presente articolo, proceda all’acquisto di altro immobile da adibire a propria abitazione principale.

Per chi lavora all’estero può essere applicata questa eccezione alla regola, nel caso di acquisto di altro immobile da adibire a prima casa, anche al di fuori dei confini nazionali.

L’Agenzia delle Entrate aggiunge poi che, in questa eventualità, deve essere possibile un accertamento tramite controlli che dimostri effettivamente la sussistenza dei fatti:

Proprio al fine di assicurare il rispetto di tale condizione, deve ritenersi che anche nell’ipotesi in cui l’immobile acquistato sia situato in uno Stato estero non si decade dall’agevolazione, semprechè sussistano strumenti di cooperazione amministrativa che consentono di verificare che effettivamente l’immobile ivi acquistato sia stato adibito a dimora abituale.”

Come abbiamo visto, chi rientra in questa particolare eccezione può procedere nel ricevere le agevolazioni previste dal bonus prima casa 2021. Ma è consigliato dotarsi di documenti volti al controllo: per esempio una copia del rogito notarile di acquisto della casa (all’estero) e altri documenti atti a verificare l’effettiva dimora nell’abitazione all’estero (come fatture e pagamenti di fornitura di gas e luce dell’abitazione, per esempio).

Tutta la documentazione raccolta, volta a provare l’esistenza effettiva della casa all’estero, può essere spedita tramite e-mail PEC all’Agenzia delle Entrate, non è quindi necessario che la persona che lavora e vive all’estero faccia ritorno di persona in Italia per poter presentare i documenti.

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Valeria Oggero
Classe 1992, laureata in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Torino, da sempre sono appassionata di scrittura. Dopo alcune esperienze all'estero, ho deciso di approfondire tematiche inerenti la fiscalità nazionale relativa alle persone fisiche ed alle partite Iva. Collaboro con Fiscomania.com per la pubblicazione di articoli di news a carattere fiscale. Un settore complesso quello fiscale ma dove non si finisce mai di imparare.

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