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Bonus export digitale: cos’è e come funziona

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Il Ministero degli Esteri e l’Agenzia ICE propongono un nuovo bonus per le piccole imprese italiane, per sostenere in particolare le piccole aziende della manifattura, tramite l’utilizzo di soluzioni digitali. Dal 16 maggio 2022 infatti è aperta la possibilità di chiedere questo nuovo contributo per il sostegno delle imprese italiane. Il bonus export digitale, come suggerisce il nome, va a sostenere l’internazionalizzazione di micro imprese italiane nella manifattura, attraverso strumenti digitali. La finestra temporale per richiedere questo sostegno va infatti dal 16 maggio 2022 al 15 luglio 2022, e per accedervi le piccole aziende devono essere in possesso di determinati requisiti.

L’agevolazione prevista consiste in un contributo che viene erogato se l’impresa sostiene alcune tipologie di spese, come vedremo tra poco. A promuovere l’iniziativa è anche l’Agenzia ICE, ovvero l’agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane. Vediamo in questo articolo tutti i dettagli sul nuovo bonus, come richiederlo e a chi è rivolto.

Bonus Export digitale: di cosa si tratta

Questo nuovo sostegno ha l’obiettivo di favorire lo sviluppo e l’internazionalizzazione delle microimprese della manifattura, delle reti e dei consorzi. Anche questo sostegno, come accaduto già per altri bonus, viene presentato da Invitalia, ed è rivolto in particolare a microimprese, imprese manifatturiere, reti e consorzi.

Si tratta di una erogazione di contributi per sostenere le spese per servizi volti a rivolgere l’attività all’estero per queste imprese, a fronte delle spese sostenute proprio per la digitalizzazione e per l’apertura con l’estero. Questo sostegno quindi va a finanziare le spese per soluzioni digitali finalizzate all’export, purché provenienti da imprese iscritte in un elenco apposito di società abilitate.

Va a sostenere anche la costituzione di e-commerce, ovvero negozi online che permettono alle attività italiane di vendere anche all’estero. Il contributo viene garantito in un’unica soluzione, successivamente a una precisa richiesta da parte dell’impresa sul sito ufficiale Invitalia, dal 16 maggio 2022 al 15 luglio 2022.

A chi è rivolto?

Il bonus export digitale viene rivolto in particolare alle micro imprese manifatturiere, che hanno sede in Italia. Nel dettaglio possono anche costituire reti o consorzi, tuttavia per poter beneficiare di questo sostegno è necessario rientrare in alcuni requisiti:

  • L’azienda interessata deve avere sede stabile in Italia;
  • L’azienda deve costituire una microimpresa, ovvero con un numero di dipendenti minore il 10;
  • Il fatturato totale dell’impresa deve essere minore di 2 milioni di euro all’anno;
  • Il codice Ateco primario dell’impresa è compreso tra i codici 10.00.00 e 33;
  • Le aziende devono sviluppare processi digitali e di trasformazione per l’export;
  • Le aziende interessate devono aver fornito servizi o prestazioni, sulla base di quelle che sono le spese ammissibili al sostegno, per almeno 200.000 euro negli ultimi tre anni;
  • L’impresa può costituire reti o consorzi.

Per poterlo richiedere è necessario presentare una specifica domanda, sul sito ufficiale Invitalia, compilando e presentando la richiesta entro il 15 luglio. Trattandosi di un sostegno rivolto alle aziende che provvedono al pagamento di alcune spese specifiche, sono ammesse all’iniziativa solamente le aziende che provvedono ad una trasformazione digitale o a sviluppare progetti di export digitale.

Spese ammesse

Tra le spese ammesse ci sono tutte quelle per sviluppare progetti e soluzioni digitali per l’esportazione, purché queste soluzioni siano fornite da imprese specifiche, iscritte nell’elenco delle società abilitate.

Per questo motivo è disponibile un elenco in società fornitrici abilitate, a cui diverse aziende possono registrarsi per prenderne parte, fino al 15 luglio. Anche in questo caso l’iscrizione avviene tramite il sito ufficiale Invitalia. Il bonus specifico va a finanziare le spese che rientrano nei processi di internazionalizzazione con impiego di:

  • Sistemi di e-commerce verso l’estero, siti web o applicazioni smartphone;
  • Realizzazione di e-commerce tramite automatizzazione delle operazioni di trasferimento, gestione degli articoli sul web;
  • Realizzazione di servizi accessori all’e-commerce;
  • Progetti e strategie di comunicazione, promozione e informazione per l’export digitale;
  • Digital marketing per sostenere l’export;
  • Servizi di CMS, ovvero Content Management System;
  • Abbonamento o iscrizione a piattaforme SaaS per la gestione della visibilità e tutte le spese col correlate di content marketing;
  • Servizi di consulenza per sviluppare processi organizzativi e di capitale umano;
  • Miglioramento degli strumenti hardware necessari per realizzare tutti i servizi visti sopra.

Come funziona?

Il bonus consiste in un contributo in regime dei minimis erogato in un’unica soluzione, successivamente alla presentazione delle spese sostenute per i servizi visti sopra, presso le società fornitrici che sono iscritte all’elenco apposito. Il contributo viene erogato per i seguenti importi:

  • 4.000 euro per le microimprese per spese non inferiori al netto Iva a 5.000 euro;
  • 22.500 euro a reti e consorzi di fronte a spese non inferiori al netto IVA a 25.000 euro.

Le richieste di adesione al sostegno devono essere presentate al sito ufficiale “Invitalia PA Digitale”. L’agenzia per lo sviluppo Invitalia mette a disposizione anche altri sostegni per le imprese, come ad esempio il fondo impresa femminile e gli investimenti per la sostenibilità ambientale.

Sul sito ufficiale è possibile visionare tutti questi incentivi, ed è possibile presentare la domanda per il bonus export digitale. Tuttavia è necessario essere in possesso di alcuni strumenti per poter accedere alla piattaforma e presentare correttamente la domanda:

  • Un accesso digitale tramite SPID;
  • Una casella di posta elettronica certificata PEC, che deve essere attiva;
  • Una firma digitale.

Il sito ufficiale Invitalia ricorda che ogni impresa, rete o consorzio può presentare solamente una richiesta per il contributo, entro i termini stabiliti. L’elenco delle società fornitrici è garantito sempre dallo stesso sito dell’agenzia, ed è possibile per l’azienda iscriversi in questo elenco fino al 15 luglio 2022.

Per farlo, oltre agli strumenti digitali visti sopra, è necessario per le aziende fornitrici presentare altre informazioni importanti sull’attività come la partita IVA, la denominazione, l’indirizzo di posta certificata PEC, e gli indirizzi web utili per presentare le società alle microimprese interessate al bonus.

Per le microimprese non è possibile accedere ai contributi del bonus export digitale sostenendo spese presso altri fornitori, anche se i servizi sono i medesimi.

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Classe 1992, laureata in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Torino, da sempre sono appassionata di scrittura. Dopo alcune esperienze all'estero, ho deciso di approfondire tematiche inerenti la fiscalità nazionale relativa alle persone fisiche ed alle partite Iva. Collaboro con Fiscomania.com per la pubblicazione di articoli di news a carattere fiscale. Un settore complesso quello fiscale ma dove non si finisce mai di imparare.

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