Il governo Meloni è al lavoro per predisporre nuovi provvedimenti di sostegno contro il caro-prezzi: all’interno di questo recinto di potenziali iniziative sta tornando prepotentemente alla ribalta il Bonus 150 euro che, stando a quanto emerge in queste ore, potrebbe trovare una proroga anche per il mese di dicembre dopo quella prevista per luglio (200 euro) e novembre (150 euro).

Come funziona il Bonus 150 euro per novembre

Per comprendere come funzionerà il Bonus 150 euro per il mese di dicembre (almeno, in via potenziale), giova riassumere come stia già funzionando per il mese di novembre, considerato che è molto probabile che l’intervento per l’ultimo mese dell’anno possa ricalcare in buona parte quanto già previsto per il mese entrante.

A chi spetta?

Con tale premessa, ricordiamo che questo contributo è inquadrabile come una indennità una tantum non sottoposta a prelievo tributario. Prevista dal decreto Aiuti ter, è erogata in favore delle seguenti categorie di soggetti:

  • lavoratori dipendenti del settore privato, compresi i lavoratori domestici
  • beneficiari di Naspi e Dis-coll
  • beneficiari dell’indennità di disoccupazione agricola
  • titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuative
  • lavoratori beneficiari nel 2021 di indennità Covid-19
  • lavoratori stagionali a tempo determinato e intermittenti
  • lavoratori iscritti al fondo pensione lavoratori dello spettacolo
  • lavoratori autonomi privi di partita iva
  • incaricati alle vendite a domicilio
  • nuclei beneficiari del reddito di cittadinanza
  • lavoratori autonomi e professionisti.

Bonus 150 euro per dipendenti

Nel caso di dipendenti, l’INPS ha previsto che l’indennità in argomento sia riconosciuta “previa dichiarazione del lavoratore di non essere titolare delle prestazioni di cui all’articolo 19, commi 1 e 16”.

Per questo motivo il lavoratore dovrà presentare al datore di lavoro una dichiarazione (il modello è stato reso disponibile dall’INPS ed è disponibile sul sito dell’Istituto) con cui afferma di “non essere titolare di uno o più trattamenti pensionistici a carico di qualsiasi forma previdenziale obbligatoria, di pensione o assegno sociale, di pensione o assegno per invalidi civili, ciechi e sordomuti, nonché di trattamenti di accompagnamento alla pensione ovvero di non appartenere a un nucleo familiare beneficiario del Reddito di cittadinanza”.

Ricordiamo infine che i lavoratori dipendenti che intendono beneficiare di questo contributo devono avere una retribuzione imponibile nella competenza del mese di novembre 2022 non superiore all’importo di 1.538 euro, sempre a patto che non siano titolari ad altro titolo della stessa indennità.

Pensionati

Nel caso in cui il bonus sia erogato in favore dei pensionati, i limiti attualmente previsti sono quelli legati alla titolarità di un reddito personale ai fini IRPEF, al netto dei contributi previdenziali e assistenziali, non superiore a 20.000 euro per il 2021.

Il trattamento pensionistico può essere erogato per qualsiasi forma previdenziale obbligatoria, di pensione o assegno sociale, di pensione o assegno per invalidi civili, ciechi e sordomuti, oppure  essere relativo a trattamenti di accompagnamento alla pensione con decorrenza entro il 1 ottobre 2022.

Llavoratori autonomi

Per quanto concerne infine i lavoratori autonomi, il decreto ha previsto l’erogazione dell’indennità di 150 euro per coloro che risultano essere iscritti alle gestioni speciali INPS (artigiani e commercianti, agricoltura, gestione separata) o agli enti gestori di forme previdenziali obbligatorie (Casse private) con reddito complessivo nel 2021 inferiore a 20.000 euro.

Come viene erogato?

Il Bonus 150 euro è un’indennità una tantum erogabile in busta paga o con pagamento diretto da parte dell’INPS, a seconda delle caratteristiche del richiedente.

Nel caso di lavoratori dipendenti, infatti, l’accredito sarà erogato direttamente in busta paga. Nel caso di lavoratori domestici o lavoratori agricoli a termine, sarà erogato direttamente dall’INSP.

Nel caso di lavoratori autonomi, le domande e l’erogazione sono gestite direttamente dalle Casse competenti.

Cosa aspettarci per dicembre: tutte le ultime novità

A questo punto è lecito cercare di comprendere che cosa abbia in serbo il potenziale provvedimento per dicembre. Se la proroga del Bonus 150 euro anche per l’ultimo mese dell’anno sembra essere una ipotesi piuttosto accreditata, rimane da capire in che forma e per quale platea.

È infatti allo studio l’ampliamento della gamma di soggetti beneficiari attraverso il sollevamento dell’asticella del reddito IRPEF a 35.000 euro, lasciando invariati gli importi delle indennità. Rimarrà tuttavia da comprendere se le coperture saranno sufficienti: replicare il bonus di novembre anche a dicembre costerà circa 3 miliardi di euro che, allo stato attuale delle cose, potrebbero essere sacrificati per l’emanazione di altri provvedimenti contro il caro-energia.

Pur considerati i tempi normativi e tecnici per la predisposizione di un simile provvedimento, i margini per la sua approvazione sono ancora relativamente larghi: nelle prossime settimane è dunque possibile che il decreto Aiuti quater possa diventare realtà inglobando anche una simile misura di intervento in favore dei lavoratori.

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