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Arrivano nuovi fondi per l’indennità da quarantena: la novità

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Con le ultime decisioni prese dal governo, stanno per arrivare nuovi fondi all’ente previdenziale INPS per consentire di equiparare la quarantena ad una malattia. I fondi infatti verranno impiegati per garantire l’indennità da malattia nel caso in cui i cittadini si ammalino di Covid-19.

Si tratta di fondi rivolti a rifinanziare l’ente previdenziale che aveva terminato la quota a favore della quarantena, e non poteva più garantire lo stato di malattia a chi si ammalava di Covid-19. Per molti italiani questa notizia era arrivata con non poche critiche, perché ammalarsi di Covid-19 avrebbe significato non avere nessuna copertura per malattia per i giorni di quarantena, e quindi di assenza dal posto di lavoro.

I nuovi fondi ammontano a 800 milioni di euro, utilizzabili fino alla fine di dicembre 2021, in concomitanza con quella che si prospetta come la conclusione ufficiale dell’emergenza sanitaria. Al momento moltissimi italiani stanno provvedendo a munirsi di green pass, ovvero la certificazione obbligatoria per recarsi sul posto di lavoro, attraverso la vaccinazione oppure il tampone.

Una buona notizia per tutte le persone che si trovano nell’eventualità di dover rimanere a casa per la quarantena e non poter svolgere il proprio lavoro regolarmente, che potranno nuovamente chiedere l’indennità di malattia. Vediamo nell’articolo come funziona e quali sono le novità in caso di malattia da Covid-19.


Quarantena in malattia: il sostegno INPS

L’ente previdenziale per diversi mesi ha confermato la possibilità per tutte le persone che hanno contratto il virus di rivolgersi al sostegno INPS per accedere all’indennità di malattia. Questo significa che per molto tempo chi si ammalava di Covid-19 ed era costretto alla quarantena poteva contare sull’indennità prevista dall’INPS in condizioni normali per la malattia.

Nessun problema in questo senso per chi si ammalava e non poteva recarsi a lavoro, perché l’ente previdenziale ha garantito l’indennità al pari dell’assenza per malattia, certificata attraverso il tampone con risultato positivo da parte di medici e strutture sanitarie.

Già a metà del 2021 però era arrivata la cattiva notizia: i fondi per questa indennità erano terminati, e non c’erano possibilità di rinnovo della misura. Se per chi lavora in smart working il problema non si è posto, al contrario chi si trovava in quarantena gli scorsi mesi, non poteva lavorare, senza ricevere neanche l’indennità da malattia.

La notizia ha destato numerose critiche, tant’è che più volte è stato chiesto al governo di intervenire stanziando nuovi fondi per coprire i periodi di malattia da Covis-19. Come conferma invece un articolo recente di Ilsole24ore.com, attualmente sono stati messi a disposizione nuovi fondi, 800 milioni di euro, per la quarantena da Covid-19:

“Fino al 31 dicembre 2021 il periodo che i lavoratori trascorrono in quarantena, a causa del Covid, con sorveglianza attiva o in permanenza domiciliare fiduciaria con sorveglianza attiva «è equiparato a malattia ai fini del trattamento economico previsto dalla normativa di riferimento».”

Come funziona l’indennità per quarantena

L’indennità per la quarantena funziona al pari dell’indennità prevista per i giorni di malattia del dipendente. Questo vuol dire che anche se il lavoratore deve restare a casa a causa del periodo di isolamento legato al Covid-19, può beneficiare dell’indennità INPS.

Questa indennità viene erogata in un primo momento direttamente alle aziende, che devono presentarne tempestivamente la domanda corredata da una certificazione di malattia presentata dal lavoratore. A questo punto l’INPS eroga l’indennità, che si attesta al massimo intorno a 600 euro per ogni lavoratore, secondo una decisione che prevede un’erogazione standard.

Si attendono ancora le istruzioni specifiche su come presentare la domanda di accesso a questa particolare indennità, che verranno proposte successivamente. L’INPS in ogni caso erogherà questa indennità dando una priorità temporale alle richieste precedenti, in ordine di arrivo.

Indubbiamente una misura di questo tipo va a sostenere i moltissimi lavoratori che ancora oggi si trovano in una situazione di contagio dal virus per cui devono trascorrere un periodo in isolamento, che si tratti di sintomatici o di asintomatici.

Green pass e lavoratori: obblighi e proteste

Chi contrae il virus attualmente è obbligato alla quarantena, e potrà nuovamente richiedere l’indennità INPS per malattia, misura prevista fino alla fine dell’anno. L’emergenza sanitaria sta per arrivare alla sua conclusione, se i dati rimangono stabili infatti a fine dicembre verrà abolita.

Tuttavia la questione green pass per il 2022 e per i prossimi mesi è ancora incerta. Al momento questa certificazione è obbligatoria per molti lavoratori dipendenti e autonomi, in particolare per quelle attività più a contatto con il pubblico o luoghi in cui è possibile che avvenga un contagio.

L’obbligo è stato esteso dal 15 ottobre fino alla fine di dicembre, anche se attualmente non ci sono ipotesi per il futuro. Le scuole, le amministrazioni pubbliche, e il lavoro privato sono inclusi nell’obbligo, e il governo fornisce precise istruzioni anche sui controlli da effettuare sul personale che entra a lavoro.

Oltre al green pass, rimangono attive le regole per la prevenzione del virus come: l’uso della mascherina, il distanziamento, l’uso di igienizzanti. Con l’obbligo del green pass per i lavoratori non sono mancate le proteste, da diverse città di Italia, che hanno anche fermato diverse attività.

Al momento i lavoratori dipendenti del settore pubblico e privato, ma anche gli autonomi in moltissimi casi, devono provvedere già da qualche giorno a presentare il green pass all’ingresso sul posto di lavoro, pena la sospensione lavorativa.

Green pass: nuove ipotesi

C’è chi chiede al governo di sospendere l’applicazione del green pass, soprattutto in vista di un miglioramento delle condizioni di salute della popolazione e il calo dei contagi. Al governo attualmente si parla di un’ipotesi di eliminazione dell’obbligo della certificazione verde prima della fine dello stato di emergenza.

Un’altra ipotesi al vaglio è quella di introdurre tamponi gratuiti per chi non è vaccinato. Al momento per esempio in Piemonte è stata presa una misura similare: i tamponi vengono resi gratuiti dalle farmacie per chi è in attesa del green pass, e si trova nel periodo di attesa dall’avvenuta vaccinazione.

Infine, per l’abolizione del green pass il governo sta pensando di anticipare prima della fine dell’anno la decisione, almeno fino a quando il 90% della popolazione sarà vaccinata. Attualmente i numeri dicono che gli italiani ancora non vaccinati sono relativamente pochi, perché l’85,4% ha già provveduto alla vaccinazione. Bisognerà attendere comunque ulteriori comunicazioni per conoscere l’evoluzione della misura sia per i mesi a venire sia per il 2022.

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Classe 1992, laureata in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Torino, da sempre sono appassionata di scrittura. Dopo alcune esperienze all'estero, ho deciso di approfondire tematiche inerenti la fiscalità nazionale relativa alle persone fisiche ed alle partite Iva. Collaboro con Fiscomania.com per la pubblicazione di articoli di news a carattere fiscale. Un settore complesso quello fiscale ma dove non si finisce mai di imparare.

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